1) "Mi dispiace ma non posso venire"
2) "No, non vengo"
3) "Non andrò alla sua festa domani anche se mi piacerebbe"
4) "Quanto a te facciamo i conti dopo"
Partendo dal presupposto che l'uso della virgola dipende da scelte stilistiche, io penso che nelle frasi 1 e 3 e 4 sia facoltativa, nella seconda obbligatoria. Ringrazio chi vorrà rispondere.
Concordo con lei. Tuttavia, segnerei la virgola anche nella quarta; senza, mi pare sciatto scrivere.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Grazie mille. Un altro dubbio riguarda la seguente frase: "Penso che(,) stando così le cose, non potrò venire". La virgola dopo il che è obbligatoria o facoltativa? Grazie ancora.
Direi che è obbligatoria, visto che stando cosí le cose è un inciso.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.