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«Alicamentazione»
Inviato: sab, 08 ago 2015 0:57
di sempervirens
Buongiorno! In uno scambio di messaggi con un mio amico di vecchia data vengo a sapere della parola alicamentazione. Lì per lì la collego con il neologismo alicamento ma non convinto faccio una ricerca in rete epperò non trovo niente. Pur essendomi chiaro il significato della parola alicamentazione, derivata da alicamento, non ne trovo alcuna traccia in giro.
Cercando una possibile versione inglese le cose non vanno meglio, anzi trovo addirittura il misterioso functional food come traducente del francese alicament, di cui il nostro alicamento.
Ed ora arrivo al sodo. Che voi sappiate, avete mai sentito questo termine?
Inviato: sab, 08 ago 2015 11:12
di Carnby
Onestamente, no.

Inviato: sab, 08 ago 2015 18:34
di Sixie
Ogni
ali - mento è già di per sé un medi -
camento, se solo venisse consumato allo stato " naturale "; intendo dire, senza l'intervento di sostanze chimiche di trasformazione e conservazione dello stesso.
Un alimento, in tal caso, diventa un
nocumento per la salute : il famigerato " cibo spazzatura " che ormai, sempre più sovente, compare nella nostra dieta alimentare.

Inviato: sab, 08 ago 2015 19:23
di Millermann
Effettivamente, in italiano, a fronte di diverse migliaia di risultati per
alicamento/i, non se ne trova, stranamente, proprio nessuno per
alicamentazione, il cui significato dovrebbe essere ovvio.

In francese, però, dove il termine è più radicato, sì che se ne trovano: in particolare, mi sembra che l'etichetta/parola chiave «#alicamentation» goda di un discreto successo!

[FT] «A fronte di»
Inviato: sab, 08 ago 2015 19:47
di Infarinato
Millermann ha scritto:Effettivamente, in italiano, a fronte di diverse migliaia di risultati per
alicamento/i…
Meglio di fronte a.

Re: [FT] «A fronte di»
Inviato: sab, 08 ago 2015 21:42
di Millermann
Giusto, l'avevo dimenticato!

Comunque, mi permetta d'aggiungere che, tra i tanti modi di dire "detestabili" che lei cita in quell'intervento, «a fronte di» è, davvero, l'unico che mi stia un tantino simpatico (non l'avrei mai usato, nel caso contrario

). Per gli altri, invece, sono completamente d'accordo con lei!

Inviato: dom, 09 ago 2015 1:06
di sempervirens
Millermann ha scritto:Effettivamente, in italiano, a fronte di diverse migliaia di risultati per
alicamento/i, non se ne trova, stranamente, proprio nessuno per
alicamentazione, il cui significato dovrebbe essere ovvio.

In francese, però, dove il termine è più radicato, sì che se ne trovano: in particolare, mi sembra che l'etichetta/parola chiave «#alicamentation» goda di un discreto successo!

Sì, seguendo la parola
nutraceutica ho consultato alcuni siti in francese, dove si menziona la parola
alicamentation. Da lì è stato facile per me trovare la connessione con la nostra
alicamentazione. Nei siti in italiano questa parola manca. Forse si aspetta la solita intrusione della parola anglofona, di dubbia pronuncia, con la quale riempirsi la bocca nei discorsi.
A proposito, non ero a conoscenza di
nocoalimento e
nocoalimentazione. Ne prendo nota.
Ora, a parte il fatto che la parola possa o non possa piacere, viste però le direzioni che sta prendendo lo stile di vita degli Italiani, sarebbe bene prendere in considerazione l'uso di queste parole nella letteratura della nutrizione umana. Anche perché se non prendiamo la palla al balzo, qui ci ritroviamo come sta succedendo da un po' di tempo a questa parte, a doverci lambiccare il cervello tentando di tradurre espressioni di lingue molto dissimili dalla nostra, per esempio il cinese, l'ottentotto o l'inglese.
Lasciando per un momento indietro le mie fantasticherie di una lingua italiana basata unicamente su parole italianizzate, direi che perlomeno qui su Cruscate, per chi lo volesse, si può rintracciare
nocoalimentazione e
alicamentazione. Se poi qualche traduttore d'oltremanica dovesse incontrare seri problemi a tradurre
nocalimentazione e
alicamentazione, personalmente non me ne frega un fico secco.
E scusate il mio accanimento e la mia perseveranza.

Inviato: dom, 09 ago 2015 8:46
di Ferdinand Bardamu
Alicamento è una parola macedonia: è formata cioè con una tecnica che consiste nell’unire elementi — mozziconi di parole — non ricondubili a unità morfologiche.
È un procedimento che esula dalla regolarità della formazione delle parole; a differenza di altre lingue, è piuttosto raro in italiano, se escludiamo le sigle (es. Confindustria) e poche altre parole entrate nell’uso (netturbino, cantautore, ecc.). Migliorini l’avversava, e a ragion veduta: l’arbitrarietà con cui si coniano questi neologismi riduce notevolmente la trasparenza morfologica, quasi al punto d’annullarla.
Vedo che, cercando alicamento su Google, compaiono nelle prime due posizioni le pagine della guichipedia intitolate rispettivamente Alicamento e Alimento funzionale. Se non ci sono differenze di significato, direi di adottare il secondo traducente.
Inviato: dom, 09 ago 2015 11:21
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:Migliorini l’avversava, e a ragion veduta: l’arbitrarietà con cui si coniano questi neologismi riduce notevolmente la trasparenza morfologica, quasi al punto d’annullarla.
Non dico che le parole macedonia siano bellissime o che sia auspicabile un'invasione di queste, però se incominciamo a mettere troppi paletti la lotta contro il dilagare degli anglicismi è persa in partenza.
Inviato: dom, 09 ago 2015 12:01
di u merlu rucà
Concordo, meglio una parola macedonia ma italiana nei suoi componenti.
Inviato: dom, 09 ago 2015 12:41
di sempervirens
Ferdinand Bardamu ha scritto:Alicamento è una parola macedonia: è formata cioè con una tecnica che consiste nell’unire elementi — mozziconi di parole — non ricondubili a unità morfologiche.
Non voglio essere generoso con me stesso, quindi sono disposto ad ammettere che in questa piazza popolata di attori competenti, accademici, il mio potrebbe essere un discorso fatto con l'accetta e rifinito col pennato. Tuttavia io non bado troppo alla forma ma al contenuto.
Le mie priorità sono innanzitutto cercare di evitare nel mio vocabolario anglicismi a iosa. Siccome questa battaglia l'ho presa di petto, allora ci metto tutto dentro, anche le
armi di distruzione di massa, nella fattispecie delle parole macedonia, di tutto il repertorio classico, di tutto il materiale regionale, dialettale, e di altro ancora.
P.S Per darLe un'idea di che legnaccio torto son io, Le posso dire che ho depennato tutte quelle espressioni anglofone dal mio Devoto-Oli cartaceo.
Con questo non voglio dire che sto qui a scuotere il piattino delle offerte: se una parola non piace non piace. C'è poco da fa'. Ma io nel mio piccolo intanto costruisco, costruisco...
Inviato: dom, 09 ago 2015 21:48
di Ferdinand Bardamu
Grazie delle risposte. Non che volessi scagliarmi contro le parole macedonia a tutt’i costi. Nella nostra lista ce ne sono pure alcune, e grazie a esse ci potremmo risparmiare piú d’un anglicismo. Gli è che, se in questo caso si può trovare un’alternativa piú chiara, è meglio sceglier quella: alicamentazione non è proprio trasparentissimo, a differenza di alimentazione funzionale.
Inviato: lun, 10 ago 2015 1:05
di sempervirens
Alimentazione funzionale è decisamente migliore, sono d'accordo. Le parole macedonia non sono cosa comune nella lingua italiana. Per parlare in termini da circolino col bicchiere di vino davanti, le parole macedonia sono l'ultima spiaggia. Ce ne sono, è vero, ma come Lei ha già detto non sono poi così numericamente elevate. Per fortuna!
Il contatto prepotente con una lingua che si basa esclusivamente di parole macedonia probabilmente ha accelerato questo processo anche nella lingua italiana.
Secondo me formare una parola macedonia è come se volessimo marchiare un prodotto lessicale circa le origini, e poi avrebbe in primis l'effetto tampone di rendere l'italiano ermetico a tutti quei meccanismi che debilitano o perlomeno ostacolano la lettura. Il prezzo da pagare è un cambiamento parziale dei metodi di formazione di nuove parole. In secondo, evitare o al limite contenere l'afflusso di parole dall'inglese così come sono equivale a mantenere la percentuale di dislessia nei bambini italiani ben al di sotto di quella nei bambini anglofoni. Letteralmente ne va della salute dei nostri ragazzi.
Inviato: lun, 10 ago 2015 8:55
di domna charola
Ferdinand Bardamu ha scritto:Migliorini l’avversava, e a ragion veduta: l’arbitrarietà con cui si coniano questi neologismi riduce notevolmente la trasparenza morfologica, quasi al punto d’annullarla.
Non conoscevo la parola prima, e volutamente non sono corsa a cercarne il significato in rete. Ho voluto provare a vedere se, andando avanti nella discussione, gli elementi aggiunti mi avrebbero aiutato ad arrivarci da sola.
"Ali-" è abbastanza trasparente, potrebbe rimandare a "alimento", anche se non so quanto sia influenzata da quest'anno di Esposizione Universale sul cibo... magari in anni diversi ci avrei visto altri significati.
"-camentazione" non mi richiama in mente nulla, non riesco ad agganciarlo ad alcunché nemmeno guardando alla definizione alternativa che viene proposta, "alimentazione funzionale".
Limite mio, sicuramente. ma anche riprova di quanto detto sopra: molto spesso le macedonie sono chiare solo a chi le costruisce e vede quindi i pezzi mancanti, mentre possono risultare poco trasparenti per il lettore medio.
Poi, può anche essere un vantaggio, perché "se non capisco, allora è un termine tecnico quindi fa "aggiornato" usarlo". Oppure uno svantaggio perché: a) lo uso a spoposito, solo perché "suona aggiornato"; b) non lo uso del tutto, perché non gli associo un significato.
Insomma, alimentazione funzionale mi sembra più trasparente. Anche se adesso vado a cercarmi il significato in rete, perché comunque non capisco bene cosa si intaenda con ciò.
Inviato: lun, 10 ago 2015 11:26
di Animo Grato
[Eccomi di ritorno da un lungo periodo di astinenza informatica (dovuto, in un primo momento, ai miei classici guai tecnologici, e poi a un consapevole desiderio di disintossicazione). Ho scelto questo filone per ricominciare ad ammorbarvi coi miei interventi!
]
domna charola ha scritto:Non conoscevo la parola prima, e volutamente non sono corsa a cercarne il significato in rete. Ho voluto provare a vedere se, andando avanti nella discussione, gli elementi aggiunti mi avrebbero aiutato ad arrivarci da sola.
Ho fatto lo stesso esperimento anch'io! L'unico appiglio che m'è venuto in mente è stato con
questa parola, che m'ha fatto pensare a un ibrido botanico, o al
taglio menzionato nella citata definizione... Un po' fuori strada, direi!
