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Inviato: lun, 11 gen 2016 13:03
di Arnoldas
Egregio Moderatore, La ringrazio della Sua esauriente spiegazione.

Re: FT «Sta arrivando/venendo»

Inviato: lun, 11 gen 2016 16:00
di Ivan92
Ferdinand Bardamu ha scritto:Se l’azione si compie in un istante, come il venire o l’arrivare, non c’è alcuno svolgimento.
Forse mi sbaglio, ma a volte l'arrivare o il venire non si compiono in un mero istante. Immaginiamoci una possibile conversazione telefonica tra madre e figlio: «La pasta è quasi pronta. Quando arrivi?» «Sto arrivando. Dieci minuti e sono a casa». In casi come questo non condannerei l'applicazione della perifrasi progressiva ai verbi di cui sopra, ché io percepisco lo svolgimento dell'azione. Qual è la vostra opinione in merito?

Inviato: lun, 11 gen 2016 16:08
di Ferdinand Bardamu
In realtà l’uso estensivo della perifrasi progressiva non intacca l’azionalità del verbo, che rimane, per parlar difficile, un telico non-durativo: tant’è vero che la stessa perifrasi si carica del valore posseduto da altre, piú proprie perifrasi come stare per e simili.

La frase che ha portato a esempio lei potrebbe essere riformulata cosí:
  • — La pasta è quasi pronta. Quando arrivi?
    Sono quasi arrivato / Arrivo subito / Sto per arrivare. Dieci minuti e sono a casa.

Inviato: lun, 11 gen 2016 19:04
di Millermann
Sono un po' confuso. Come può essere venire (o andare) un telico non durativo al pari di arrivare? Per me l'azione espressa da andare o da venire si prolunga nel tempo per tutta la durata dello spostamento.
Ad esempio un treno Roma-Milano va a Milano dal momento in cui parte a quello in cui arriva (azione, questa, puntuale) a destinazione. In altre parole, "va a Milano" anche mentre transita da Firenze o da Bologna. Non è cosí?
E, contemporaneamente, "viene a Milano", per chi lo attende alla stazione.
Non riesco proprio a vedere questi verbi come non durativi!
Anche nelle frasi "riformulate" da Ferdinand mi pare impossibile sostituire arrivare con venire senza alterare, almeno parzialmente, il significato.

P.S. Non se ne stava discutendo anche in un altro filone? :?

FT «Sta arrivando/venendo»

Inviato: lun, 11 gen 2016 20:09
di Ferdinand Bardamu
Caro Millermann, le do atto che venire e andare hanno un’intrinseca duratività, al contrario di arrivare, che è telico trasformativo, quindi non-durativo; mi accorgo anche di aver frainteso (scioccamente) il disagio di Castellani, che si basava su un’interpretazione letterale di stare in stare andando. Di ciò ovviamente mi scuso, in particolare con il nostro Arnoldas.

Colgo l’occasione, con ciò accogliendo la sua ultima osservazione, per invitare a proseguire la discussione sulla semantica di arrivare e venire nell’altro filone.

Inviato: mar, 12 gen 2016 0:39
di Ivan92
Dunque, caro Ferdinand, la perifrasi progressiva si può applicare a venire e andare senza riserva alcuna?

Inviato: mar, 12 gen 2016 7:47
di Ferdinand Bardamu
Ripensandoci, direi di sí. Per altri verbi che non hanno in sé un’idea di durata — es. svegliarsi, accorgersi, ecc. — continuo a sentire stridente l’uso della perifrastica, anche se, come può vedere facendo qualche ricerca su Google, esso è tutt’altro che raro.

Inviato: mer, 13 gen 2016 0:11
di Ivan92
La ringrazio. Be', non c'è bisogno che faccia una ricerca su Google: è sufficiente ch'io parli il mio italiano regionale. :) Castellani fa riferimento alle correnti linguistiche meridionali e romana, ma credo che il fenomeno si sia esteso ulteriormente, giacché anche dalle mie parti se ne fa un uso abbondante. Forse proprio per questo motivo non condivido appieno le parole del Castellani. Sarà la forza dell'abitudine, ma trovo esagerate alcune sue considerazioni. Nel pranzare, per esempio, mi sembra sia insito il concetto di svolgimento d'un'azione. Credo che sto pranzando abbia tutte le carte in regola per non essere italiano dell'ultima ora. Gli stessi svegliarsi o accorgersi da lei citati, se usati in particolari contesti, possono sottintendere un'idea di durata: mi sveglio da un lungo sonno interiore, oltre a non avere la stessa efficacia di mi sto svegliando da un lungo sonno interiore, ha anche un significato lievemente diverso dalla variante colla perifrasi progressiva. Cosa ne pensa?

Re: «Fece arrivare» / «fece venire»

Inviato: ven, 05 mar 2021 11:05
di Noctisdomina
Mi perdoni, gentile Ferdinand: l'applicazione della perifrasi progressiva al verbo arrivare dev'essere evitata?

Re: «Fece arrivare» / «fece venire»

Inviato: ven, 05 mar 2021 12:58
di Ferdinand Bardamu
No; ma in questo caso la perifrasi stare + gerundio non ha piú un significato progressivo (ché l’azionalità del verbo non lo consente), bensí imminenziale: vale dunque «Sto per arrivare».

Re: «Fece arrivare» / «fece venire»

Inviato: ven, 05 mar 2021 13:24
di Carlo_Porta04
Buon giorno a tutti. Quando sento dire —o dico— sto arrivando, stavano arrivando etc. piú che pensare ad un uso improprio della locuzione, penso piú ad un uso improprio del verbo arrivare. In altre parole, se dico: "Sto arrivando" non intendo tanto "Sto per arrivare" quanto "Sto percorrendo la strada per giungere", facendo perdere dunque la perfettività al verbo. Questo, almeno, è il mio punto di vista. Non so se sia un uso estensivo del termine accettabile o meno.

Re: «Fece arrivare» / «fece venire»

Inviato: ven, 05 mar 2021 13:35
di Noctisdomina
Ferdinand Bardamu ha scritto: ven, 05 mar 2021 12:58 No; ma in questo caso la perifrasi stare + gerundio non ha piú un significato progressivo (ché l’azionalità del verbo non lo consente), bensí imminenziale: vale dunque «Sto per arrivare».
La ringrazio per la delucidazione.

Re: «Fece arrivare» / «fece venire»

Inviato: dom, 07 mar 2021 1:49
di DON FERRANTE
Carlo, la stessa perifrasi superficiale nasconde in profondità sia la progressività (sto mangiando) che l'imminenza (sto arrivando; nel qual caso il latino userebbe la perifrastica attiva).
Essendo arrivare un non-durativo, telico, trasformativo (e pure irreversibile, direi), la perifrasi propriamente progressiva non vi si sposa:
Sto arrivando da x tempo* non significa nulla, a differenza di sto mangiando da due ore.
Unica interpretazione possibile è:
Sto arrivando=sto per arrivare, sto per giungere alla meta, tra poco sarò nella nuova condizione di trovarmi da te.

Non è penalizzata la perfettività, come dice lei, (anche se la perfettività è una categoria aspettuale e non lessicale e intrinseca al verbo), perché la perifrasi non sta a significare la focalizzazione puntuale di un evento iniziato prima e che probabilmente continuerà dopo (come invece accade in sto mangiando, che è un'istantanea tra un mangiavo prima e un mangerò pure dopo), ma l'imminente raggiungimento (almeno nelle intenzioni del soggetto) della meta.

Re: «Fece arrivare» / «fece venire»

Inviato: lun, 08 mar 2021 18:07
di Carlo_Porta04
Va bene, grazie mille per le delucidazioni. :)