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«Pronti, [partenza,] via!»

Inviato: lun, 24 ago 2015 9:07
di Millermann
Salve, amici di Cruscate! È da un po' che volevo sottoporvi questo mio dubbio. :) Fin da piccolo, nei giochi o in televisione, ho sempre sentito il "segnale di partenza" di una gara espresso come «Pronti... via!». Così, sono cresciuto con quest'espressione nelle orecchie, fino a quando, almeno nei doppiaggi televisivi, non ha iniziato ad essere sostituita sistematicamente con un'altra, formata da tre parole: «Pronti, partenza, via!», che mi fa sussultare ogni volta che la sento!
Capita soltanto a me? :)

Ciò che m'infastidisce maggiormente è che quest'espressione mi sembra un adattamento mal riuscito dell'inglese «Ready, set, go!» (americano) o «Ready, steady, go!» (britannico), in cui, però, la parola di mezzo vuol dire «fermo/i».
Che c'entra, allora, «partenza»? Per me, partenza vuol dire «partite!», non «state fermi!» :wink:

In realtà, la formula usata nelle gare ufficiali è più completa: «On your mark, get set, go!», che in italiano corrisponderebbe a: «Ai vostri posti, in posizione, via!»
Su wiktionary inglese ci sono le traduzioni della formula "completa" in varie lingue, tra cui quella italiana, che è, indovinate un po', «Pronti, partenza, via!» :roll:

Vediamo che cosa ne pensano alcuni dizionari italiani in linea:
Treccani ha scritto:(s.v. «via 1»)
b. Come comando, per dare il segnale della partenza o dell’inizio di un esercizio (per lo più di
atletica leggera): a posto! pronti! via! ;
La proposta del Treccani mi pare la più sensata. Peccato che non sia affatto diffusa: «pronti» è quasi sempre in prima posizione (come «ready» in inglese), e non in seconda!
Il Sabatini-Coletti ha scritto:s.v. «pronto»:
(al pl.) nelle partenze di gare sportive, avviso che precede il comando del via: “pronti… via!”

s.v. «via 2»:
2 Vale come segnale di partenza o d'inizio di una gara: pronti, attenti, via!
Le due voci non sono concordi, ma, anche qui, la seconda proposta è almeno accettabile.
Il Gabrielli ha scritto:s.v. «pronto»:
|| SPORT Pronti! Via! , comando di partenza in una gara

s.v. «via 2»:
4 SPORT Segnale d'inizio di una gara, di un gioco e sim.: pronti ... v.! ; uno, due, tre ... v.!
Qui, invece, s'ignora completamente la versione "a tre parole", similmente a molti altri dizionari, che riportano soltanto la formula "classica"!

Ma, allora, da dove è venuto fuori questo assurdo «Pronti, partenza, via!», e perché ha avuto una diffusione così incontrastata?
Ciò che mi preoccupa è che le giovani generazioni stanno crescendo con in mente questa "nuova" formula, che a loro sembra quella più naturale: perfino il noto cantante Fabri Fibra l'ha usata come titolo di un suo "singolo" del 2012!

Mi piacerebbe, perciò, sentire anche il vostro parere, in particolare quello dei più giovani, che forse non si sono mai posti il "problema"! :wink:

Re: «Pronti, [partenza,] via!»

Inviato: lun, 24 ago 2015 10:25
di Ferdinand Bardamu
Io giovane non sono (ho trentadue anni), ma non ho mai trovato nulla di anomalo in quest’espressione. Partenza l’ho sempre interpretato come l’ellissi di frasi come «Rimanete sulla linea di partenza!» e simili; se di adattamento dell’inglese si tratta, a me sembra invece ben riuscito, dal momento che non lascia trasparire nulla del corrispettivo termine della lingua di partenza (set, steady, suppergiú «variazioni sul tema» del primo aggettivo, ready).

In Google Libri, il risultato piú in là nel tempo è del 1990. Nell’archivio della Stampa, che è amplissimo, la prima attestazione si trova il 27 dicembre 1978, nella traduzione di un racconto dello scrittore statunitense Sprague de Camp:

Ci saranno tre gruppi. Primo, i bambini sotto i tredici anni; il vincitore riceverà un pony delle stalle reali. Secondo, le signore, per le quali il premio consisterà in una tiara d’argento del tesoro reale. Terzo, gli uomini, il più veloce dei quali avrà una balestra dell’armeria reale. Vi avverto che prenderò parte alla terza corsa. Siccome però sarebbe assurdo assegnarmi un premio, in caso di vittoria lo cederò al secondo arrivato. In fila, bambini! Pronti, partenza, via! E i bambini si lanciarono in una calca urlante, rapidi come il vento.

Inviato: lun, 24 ago 2015 10:34
di Animo Grato
Anch'io ho sempre provato fastidio per questa formula: non si capisce perché uno non debba scattare al comando "partenza", che sostanzialmente equivale all'"azione" di "motore, ciac, azione" nel cinema. È una variante che sentivo, seppur minoritaria, già negli anni '80. Tra i miei compagni di giochi, comunque, s'è sempre preferito dire "pronti, ai posti, via".

P.S. Quello che Lei cita come divulgatore dell'espressione nel 2012, tecnicamente (e non solo...), non è un cantante.

Inviato: lun, 24 ago 2015 10:53
di PersOnLine
Anch'io ho sentito spesso «pronti, ai posti, via!», la quale ha anch'essa poco senso: perché, a mio avviso, prima ci si posiziona («ai posti») e poi si assume l'assetto per la partenza («pronti»), come d'altronde s'è visto fare di recente alle gare di Pechino 2015.
L'unica sensata sembra essere: «pronti, fermi, via!».

Inviato: lun, 24 ago 2015 11:27
di Infarinato
Da me (Toscana e Piemonte) si diceva (anni ’80) perlopiú «pronti, [attenti,] via!» o «uno, due, tre: via!», ma già si sentiva qualche «pronti, partenza, via!»…

Inviato: lun, 24 ago 2015 12:54
di valerio_vanni
[url=viewtopic.php?p=50061#p50061]Infarinato[/url] (grassetto mio) ha scritto:Da me (Toscana e Piemonte) si diceva (anni ’80) perlopiú «pronti, [attenti,] via!»
Anch'io ho sempre sentito solo questo.
La prima occorrenza di «Pronti, partenza, via!» per le mie orecchie è stata molto recente (Pronti, Partenza, Via!).

Re: «Pronti, [partenza,] via!»

Inviato: lun, 24 ago 2015 15:21
di Millermann
Ferdinand Bardamu ha scritto:Io giovane non sono (ho trentadue anni), ma non ho mai trovato nulla di anomalo in quest’espressione. Partenza l’ho sempre interpretato come l’ellissi di frasi come «Rimanete sulla linea di partenza!» e simili;
Certo che lo è, si fidi! :wink: E, in qualche modo, mi dà la conferma che, come affermavo sopra:
[L]e giovani generazioni stanno crescendo con in mente questa "nuova" formula, che a loro sembra quella più naturale
Anche se, naturalmente, lei l'accetta in modo consapevole e critico, comprendendovi l'ellissi d'intere frasi. Ma un bambino, che ascolta piú volte questa frase dai suoi personaggi dei cartoni, saprà essere altrettanto critico? La memorizzerà come una formula pronta e invariabile, senza porsi domande sul suo significato!
È un po' ciò che è accaduto a chi, invece, ha sempre ascoltato solo «Pronti, via!», e al cui orecchio la nuova versione "stona", quasi, come se vi fosse qualcosa di sbagliato.

Comunque, nessuno dei dizionari italiani (a proposito, grazie per la correzione dei nomi :)), per il momento, la prevede, e mi sembrano, anzi, unanimi nell'affermare che il «pronti» debba precedere il «via».
Ecco, forse è proprio questo il nocciolo della questione: il calco dell'inglese è nell'aver messo «pronti» al primo posto, come «ready».
In italiano, la formula dovrebbe sempre prevedere, invece, che «pronti» sia seguito da «via», come nella voce del Treccani: «a posto! pronti! via!». :D
Animo Grato ha scritto:P.S. Quello che Lei cita come divulgatore dell'espressione nel 2012, tecnicamente (e non solo...), non è un cantante.
Ha ragione! :) Il fatto è che non mi veniva rappista, cosí ho usato cantante, diciamo come iperonimo. :wink:

Re: «Pronti, [partenza,] via!»

Inviato: lun, 24 ago 2015 16:07
di Ferdinand Bardamu
Personalmente, sono convinto che qualunque parlante, il cinquenne come il cinquantenne, completi mentalmente (in maniera conscia o no) la frase in questo modo, giustificandola. Sennò quel partenza lí sarebbe proprio «appeso».

Comunque sia, un’espressione piú trasparente che mi è capitato di sentire è ai vostri posti, pronti, via!.

Inviato: lun, 24 ago 2015 17:18
di Ivan92
Io ho sempre sentito «pronti, partenza, via!».

Inviato: mar, 25 ago 2015 9:44
di Millermann
Anche se le mie perplessità erano riferite, principalmente, ai doppiaggi televisivi (dove la "nuova formula" è dominante), per curiosità ho fatto un piccolo giro di ricerche in rete, per verificare la diffusione delle varie versioni del "segnale di partenza" in forma scritta.

Anche qui, come c'era da aspettarsi, primeggia «Pronti, partenza, via!», con circa 392.000 occorrenze, esclusi i riferimenti al brano musicale omonimo.
Tra le altre versioni con «pronti» in prima posizione, seguono:
«Pronti, attenti, via!» (13400 occorrenze)
«Pronti, ai posti, via!» (1610 occorrenze)

Si difende comunque piuttosto bene il classico «Pronti, via!», con circa 280.000 occorrenze complessive, tra le quali, come casi particolari, sono piuttosto marginali quelle con «pronti» al centro:
«Attenti, pronti, via!»: 1220
«Ai vostri posti, pronti, via!»: 1060
«Ai posti, pronti, via!»: 676

Dunque, almeno scrivendo, c'è ancora una certa fantasia e varietà. :)