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Perché «All'Inferno» ma «in Paradiso»?

Inviato: mar, 22 set 2015 19:04
di methao_donor
Salve a tutti, dopo un lungo periodo di assenza! :D
Ho l'occasione di tornare con un quesito di uno dei miei studenti a un corso di Italiano per stranieri.
Perché diciamo «all'Inferno» ma «in Paradiso» (o Purgatorio, ad esempio)? Non mi è venuta in mente alcuna risposta, né ho trovato nulla facendo qualche ricerca. Tutto quello che ho trovato sulle differenze tra «a» e «in» non mi sembra suggerisca nulla che possa applicarsi a questo caso.
Qualcuno ha risposte o idee?
Un caro saluto!

Inviato: mar, 22 set 2015 20:08
di Fausto Raso
A questo punto: perché vado al mare e vado in montagna?

Inviato: mar, 22 set 2015 20:12
di Ferdinand Bardamu
Su due piedi non saprei dirle, ma confido che gli esperti possano soccorrerci. Di passata noto soltanto che in antico esisteva la forma ninferno, in cui la preposizione in si è agglutinata al sostantivo (segno che inferno era comunemente preceduto dalla preposizione in).

L’archivio della BibIt è, come al solito, fuori servizio. Posso soltanto aggiungere che Machiavelli, nella Favola di Belfagor Arcidiavolo, scrive:
  • E così Belfagor, tornato in inferno, fece fede de’ mali che conduce in una casa la moglie…

Inviato: mar, 22 set 2015 22:05
di Marco1971
Entrambe le preposizioni sono ben attestate fino al Novecento nell'archivio BIZ[a]:

In inferno: 114 occorrenze;

All'inferno: 122 occorrenze.

Finí col prevalere all'inferno nell'uso moderno, ma in queste cose non credo che ci sia alcunché di logico né misteriose ragioni. Semplicemente l'uso. :)

P.S. Aggiungo che in francese è il contrario: en enfer, au paradis.

Inviato: mar, 22 set 2015 22:45
di methao_donor
Immaginavo fosse una forma cristalizzata, grazie per le conferme. :D
Avevo pensato alla forma antica ninferno, invero, ma sbadatamente e mi era sfuggita la connessione.
Interessante che in francese sia andata al contrario!

Inviato: mer, 23 set 2015 8:45
di domna charola
Mi viene anche da pensare che alla fine si preferisca "all'inferno" ad orecchio, perché "in inferno" suona piuttosto male, tant'è che ha dato come esito anche il ninferno, più piacevole a udirsi.
Analogamente, nell'uso popolare forse più diffuso, come esortazione, suona meglio "ma va all'inferno!" che non "ma va in inferno!". Quest'ultima, se la proferisco con slancio e convinzione, dà luogo appunto al "ninferno" di cui sopra.
Tutte considerazioni ovviamente empiriche, quali possono essere quelle che fa anche il parlante spontaneamente, nell'uso quotidiano e popolare.