Come quasi sempre in geomorfologia, la situazione appare confusionaria, perché essendo necessari termini univoci per descrivere ciascun fenomeno, si spigola ampiamente nei termini locali, per poi estenderli a scala globale.
Il termine locale viene scelto in genere per motivi storici (il luogo dove il fenomeno è stato studiato la prima volta, con riferimento quindi a una qualche pubblicazione "classica" sull'argomento), oppure perché viene descritto per la prima volta, dall'autore che ne propone il nome, proprio in quel contesto geografico e linguistico.
Esso poi "migra" in ogni altra regione dove il fenomeno si presenti con le medesime caratteristiche - anche di dettaglio - riscontrabili nella località-tipo, che resta sempre il punto di riferimento.
Nel primo caso (denominazione storica), risalendo spesso piuttosto indietro nella storia della scienza, è frequente che si abbiano più termini sinonimi nelle varie lingue, perché in ciascuna area a cultura scientifica precoce si è osservata la stessa cosa, ma a "compartimenti stagni", senza comunicare a livello internazionale (i grandi convegni erano molto più rari). Questo genera una serie di confusioni e dubbi, legati alla traduzione.
Nel secondo caso invece si tende a scavalcare il problema, adottando direttamente il termine come fosse "internazionale", ovvero svincolato dall'originario significato e applicato solo all'oggetto scientifico esaminato. Da qui il proliferare dei termini inglesi, che restano radicati profondamente nei meandri della testolina del geologo (leggendo gli interventi precedenti,
swamp e
marsh mi hanno evocato subito immagini precise, ma se devo spiegare i termini in italiano, devo pensarci su, e guardare bene dentro quelle immagini mentali...).
Torniamo a bagno...
Lanca è termine della Pianura Padana, e si applica - in italiano - all'ambito di grandi fiumi a meandri, ove indica il meandro ormai abbandonato dalla corrente principale, isolato dal fiume e destinato via via a interrirsi. L'acqua ristagna, e l'ambiente che ne risulta è paludoso.
Velma invece è termine lagunare, veneziano, contrapposto a barena: è la zona della laguna "viva", quella che risente delle maree senza mai emergere, ma che è all'esterno dei canali di marea - quelli ove le correnti di marea sono attive ed erodono e rielaborano i sedimenti, scavando il canale stesso - quindi ha acqua relativamente ferma, che favorisce la sedimentazione fine, fangosa. Il livelllo dell'acqua oscilla, ma è comunque basso, e quindi si può assimilare al concetto di "terreno paludoso".
Lama a sua volta è voce in uso nel Nord Italia, da non confondersi con lama usato in Puglia - e spesso in geomorfologia - per indicare un particolare tipo di valli carsiche.
Nell'accezione di "zona paludosa" non ha una precisa definizione geomorfologica, anche se il termine è noto e usato in quanto frequente nella toponomastica, e quindi ottimo indizio della presenza in antico di terreni paludosi, laddove oggi tutto appare "regolare".
Ad esempio, a Clusone in Val Seriana la località Lama corrisponde a una superficie piatta, con terreno fangoso, che dà luogo a ristagni di acqua quando piove (sotto ci sono argille lacustri e si tratta di un lago interrito); verso il mantovano, le lame sono appunto aree paludose.
L'origine è latina, e trova attestazione sin dall'antichità.
http://www.treccani.it/enciclopedia/lam ... Dantesca)/
In definitiva: il geologo tende a distinguere in base all'ambiente di sedimentazione e alla formazione/evoluzione del fenomeno.
Quindi separa l'impaludamento in ambiente marino costiero (è soggetto alle maree, oltre che alle variazioni di salinità dell'acqua) da quello in ambiente continentale, soggetto invece alla velocità delle correnti trattive incanalate, etc.
Ovvero: la "palude" è il risultato finale, visivo, che permette di individuare una serie di fenomeni a monte, molto diversi tra loro. Il nome che gli si dà riflette i singoli fenomeni, e sottintende il risultato.
Viceversa, l'uomo comune (e sano di mente) vede una palude e la chiama palude, perché in fondo questo basta alla sua utilità; il resto - marino, alluvionale etc. - è già detto da tutto il contorno.
p.s. il collegamento alla Treccani funziona se si prende completo, sino a tutta la parentesi, ma non riesco a farlo apparire come tale... aiuto!