Il «nuovo» vocabolario Gabrielli
Inviato: sab, 28 nov 2015 0:16
Povero professor Aldo Gabrielli, si starà rivoltando nella tomba alla vista del suo vocabolario ritoccato e rovinato dai suoi "revisionisti". Ecco, infatti, ancora una "perla" dei ritoccatori a proposito dell'uso corretto del verbo appropriare. Scrive l'insigne linguista nel suo "Dizionario Linguistico Moderno" (pag. 53): «Appropriare è verbo transitivo e regge quindi il complemento oggetto senza l'inserzione di alcuna particella: "appropriare lo stile al soggetto". Quando è usato con la particella pronominale ("appropriarsi") ha il significato di "appropriare a sé" una cosa, "render proprio l'altrui", e respinge ovviamente la particella "di"; si dirà quindi correttamente "appropriarsi una somma di denaro", e non "appropriarsi di una somma di denaro"». Come potrete vedere i "ritoccatori" del vocabolario lo hanno contraddetto. Il "nuovo" vocabolario Gabrielli, insomma, è pieno di "perle". Un'altra ancora? L'invariabilità del sostantivo "dopopranzo". Il Maestro, nel suo "Dizionario" (pag. 425), scrive, invece, che il predetto sostantivo si pluralizza normalmente: il dopopranzo, i dopopranzi. Perché? I sostantivi composti di una preposizione e di un nome maschile singolare prendono la normale desinenza del plurale. I revisori del vocabolario Gabrielli, comunque, stiano tranquilli, non si cruccino: hanno l'avallo di altri "autorevoli" dizionari...
E a proposito di vocabolari, il Treccani dà il sostantivo dopolavoro invariato nel plurale e dopopranzo, invece, variabile. Eppure i due sostantivi hanno la medesima "composizione". Misteri eleusini!
E a proposito di vocabolari, il Treccani dà il sostantivo dopolavoro invariato nel plurale e dopopranzo, invece, variabile. Eppure i due sostantivi hanno la medesima "composizione". Misteri eleusini!