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«Prelassato»

Inviato: ven, 18 dic 2015 10:27
di Ferdinand Bardamu
Nella Pietra lunare di Tommaso Landolfi (Milano: «Adelphi», 1995, p. 72):
  • L’aveva sempre detto, Trincanello, già maresciallo dei carabinieri: se mai mi riesce d’andare in pensione starò a letto tutto il giorno. Ed ora il suo sogno era divenuto realtà; in pensione c’era andato prima del solito, non si sa perché, e da trent’anni ormai stava a letto, notte e giorno, a tutte le ore e in qualunque circostanza. Starsene così eternamente prelassato, sordo ad ogni allettamento della vita di fuori, era quanto gli andava a sangue; d’altronde, siamo giusti, che c’era di meglio da fare? Ma purtroppo presto sarebbe morto e sarebbe finito il godimento. [Il grassetto, ovviamente, è mio.]
Prelassato non si trova in nessuno dei dizionari in mio possesso. In Rete ho trovato la parola soltanto in questa monografia proprio su Landolfi, ciò che mi fa pensare che si tratti di un hapax nel corpus letterario italiano.

Quanto all’origine, si potrebbe trattare di un francesismo, ricavato dal francese se prélasser, ‹abbandonarsi, sprofondarsi in una posa languida›.

Se quest’ultima ipotesi mi pare plausibile, non sono in grado di confermare la prima. Nel corpus della BibIt non se ne trovano tracce; forse nella LIZ c’è qualcosa…

Inviato: ven, 18 dic 2015 20:59
di Marco1971
È registrato nel Battaglia, ma con la sola attestazione di Landolfi (che usava spesso adattamenti dal francese):

Prelassato, agg. Letter. Abbandonato in posizione di riposo, sdraiato.
Landolfi, 2-98: Starsene cosí eternamente prelassato, sordo ad ogni allettazione della vita di fuori, era quanto gli andava a sangue.
= Deriv. da rilassato, con cambio di pref.; cfr. anche lat. praelassātus 'già stanco'.

Inviato: ven, 18 dic 2015 21:36
di Ferdinand Bardamu
Ti ringrazio. Dunque secondo il Battaglia non sarebbe un prestito, ma un derivato, formato con materiale lessicale nostrale. Ma forse ci potrebbe essere un groviglio di influenze, tra latino, francese e italiano…

P.S. Ho scoperto Landolfi e la sua nobilissima prosa grazie a un riferimento che facesti nel fòro, e te ne sono infinitamente grato. :)

Inviato: ven, 18 dic 2015 21:41
di Marco1971
Sí, io sospetto un adattamento dal francese perché, come ho detto prima, Landolfi sovente attinge al francese, non ricordo quale fosse quell'altra parola di cui parlai nel foro della Crusca... :roll:

«Pronare» (Landolfi)

Inviato: ven, 18 dic 2015 23:11
di Ferdinand Bardamu
Interrogando Google (la ricerca interna del fòro della Crusca non funziona piú), ho trovato un tuo intervento s’un’altra (bellissima!) parola landolfiana, pronare, ma nessuno sui suoi francesismi.

Inviato: lun, 21 dic 2015 17:59
di Sixie
Marco1971 ha scritto:Prelassato, agg. Letter. Abbandonato in posizione di riposo, sdraiato.
Landolfi, 2-98: Starsene cosí eternamente prelassato, sordo ad ogni allettazione della vita di fuori, era quanto gli andava a sangue.
= Deriv. da rilassato, con cambio di pref.; cfr. anche lat. praelassātus 'già stanco'.
Mi permetto di aggiungere a lasso , "stanco", "fiacco", l'aggettivo lasco, "allentato", detto di vele o funi nella terminologia marinara, ma anche "abbandonato" del terreno non più coltivato e lasciato ricoprire naturalmente di erbe e arbusti.
Lasso come "misero", "infelice", ma anche omografo di lasso, come "rilassato" o "allentato" , della rilassatezza (dei doveri morali) e dell'indulgenza (verso se stessi).