«Drop ship»

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valerio_vanni
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«Drop ship»

Intervento di valerio_vanni »

È una forma di commercio senza magazzino.

Il commerciante non ha la merce da spedire: quando riceve l'ordine da parte del cliente, lo trasmette al fornitore. E la merce va diritta dal fornitore al cliente.

Come si può tradurre?
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Vendita diretta? :roll:
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Non so, vendita diretta mi dà più l'idea dell'assenza di intermediari. Una vendita dal produttore al consumatore.

Qui invece l'intermediario è ben presente. Forse, allora, spedizione diretta.
sempervirens
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Re: «Drop ship»

Intervento di sempervirens »

valerio_vanni ha scritto:E' una forma di commercio senza magazzino.

Il commerciante non ha la merce da spedire: quando riceve l'ordine da parte del cliente, lo trasmette al fornitore. E la merce va diritta dal fornitore al cliente.

Come si può tradurre?
Pensando e rimuginando. Se invece di 'franco magazzino compratore' facessimo 'franco casa compratore'?
Io nella mia lingua ci credo.
valerio_vanni
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Re: «Drop ship»

Intervento di valerio_vanni »

sempervirens ha scritto:Pensando e rimuginando. Se invece di 'franco magazzino compratore' facessimo 'franco casa compratore'?
"Casa" e "magazzino" possono dare l'idea, rispettivamente, di un cliente privato o di uno professionale.
Ma non mi convince, in generale, quest'idea del "franco compratore", perché implica semplicemente una responsabilità nel trasporto a carico del venditore e non ha a che fare con la modalità di commercio.

Può valere anche per chi ha la merce nel magazzino.
Avatara utente
Millermann
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Intervento di Millermann »

Speriamo che questo nuovo anglismo non venga accolto cosí com'è!
Vediamo un po' cos'hanno fatto i "cugini" romanzi: in francese la traduzione è (secondo la Guichipedia) pressoché letterale: «Livraison directe»; gli spagnoli parlano di «Triangulación de envíos».
Sul dizionario di WordReference il termine è tradotto come «Consegna diretta dal produttore»: piú una descrizione che una traduzione... ma va be'! :)
L'importante comunque è che, volendo tradurre a ogni costo questo drop ship, non ci si fidi ciecamente di qualche (famoso...) traduttore automatico in rete, che giulivo propone: «nave di goccia»! :mrgreen:
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Millermann ha scritto:L'importante comunque è che, volendo tradurre a ogni costo questo drop ship, non ci si fidi ciecamente di qualche (famoso...) traduttore automatico in rete, che giulivo propone: «nave di goccia»! :mrgreen:
Non so Lei ma per me non sempre è facile intuire, capire o indovinare se la terminazione -ship delle parole o formazioni inglesi sia quel poco che rimane della morfologia di quella lingua o sia la parola nave, appunto ship.

Detto questo, drop ship, che trovo anche nella forma univerbata dropship, la colloco mentalmente assieme a tutte le altre parole che terminano in -ship: friendship, leadership, e via dicendo. Anche se poi, lo confesso, anni fa pensavo che leadership stesse anche a significare 'nave del leader'.

Di qui la difficoltà, secondo me, di tradurre dal cinese, pardon, dall'inglese all'italiano.

Il cinese, che funziona esattamente allo stesso modo, perlomeno ha distinti ideogrammi per segnalare i vari oggetti lessicali o sintattici. :)

In questo caso, solo per il fatto che si parla di commercio, quasi sicuramente questo elemento ship dev'esser per forza nave. Nonostante tutto non ci metterei la mano sul fuoco. :)

Un po' più serio, se proprio volessimo tradurre alla lettera, allora dovremmo pensare di chiamare in causa il verbo scaricare, così, assieme a scaricabarile potremmo avere scaricanave.
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Millermann
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Intervento di Millermann »

sempervirens ha scritto:Non so Lei ma per me non sempre è facile intuire, capire o indovinare se la terminazione -ship delle parole o formazioni inglesi sia quel poco che rimane della morfologia di quella lingua o sia la parola nave, appunto ship.
Naturalmente il suffisso inglese -ship è cosa diversa dal sostantivo e dal verbo omografi.
In base a ciò che riporta il "Guichizionario", -ship, suffisso che indica una qualità o uno stato (come l'italiano -ità) deriverebbe «From Middle English -shippe, from Old English -sciepe, -scipe (“shape, form, state”), from Proto-Germanic *-skapiz.».
Invece ship, usato come sostantivo («nave») e verbo («spedire») avrebbe origine «From Middle English ship, schip, from Old English scip, from Proto-Germanic *skipą, from Proto-Indo-European *skēi-b-, *ski-b-.»

Fatto sta che suffisso e verbo si scrivono allo stesso modo, e alle volte non è facile, come dice lei, distinguerli («nave del leader» è fantastica! :lol:).

A proposito: oltre al giapponese, lei conosce anche il cinese? Complimenti! :D Non so come riesca a riconoscere gli ideogrammi: penso che per un occidentale sia l'ostacolo maggiore. E che mi ha fatto cambiare idea, le poche volte che ho provato ad avvicinarmi allo studio di quella lingua! :P
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Nella banca dati IATE il lemma è drop shipment (sostantivo inequivoco), e l’unico traducente in una lingua neolatina è in francese: envoi direct de l'usine au détaillant, «invio diretto dalla fabbrica al negozio». Si tratta, evidentemente, piú di una definizione che di un traducente vero e proprio; tra l’altro non sembra corrispondere alla descrizione di questo sistema di consegna, che prevede(rebbe) invece l’invio diretto al cliente, non al dettagliante.
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Scusate tutti! Avrei bisogno di una schiarita di idee.

A seguito della lettura del prezioso intervento di Ferdinand, scopro che l'espressione per intero è drop shipping, anche univerbata con dropshipping , ma anche abbreviata e sezionata qui e univerbata là relativamente con le forme drop ship e dropship.

Che drop ship, dropship, dropshipping e drop shipping siano "quattro facce" della stessa medaglia?
No perché un conto è tradurre un'unica parola o un'unica espressione, un altro è invece tentare di trovare un'espressione che raccolga tutte queste varianti e scorciatoie. Se tutte quante vogliono dire la stessa cosa, allora qui si parte svantaggiati di parecchio.
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Avatara utente
Millermann
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Intervento di Millermann »

Mi è sembrato di capire che, dal punto di vista giuridico, vendite di questo tipo prendano il nome di triangolazioni o operazioni triangolari.
Se ne parla, ad esempio, qui.

"Le operazioni triangolari sono una particolare modalità attraverso la quale può essere effettuata una cessione di beni, e coinvolgono tre soggetti diversi, vale a dire:
il promotore della triangolazione (primo cessionario e secondo cedente);
il suo fornitore (primo cedente);
il destinatario finale dei beni (secondo cessionario)."

"Le triangolazioni sono operazioni nelle quali i beni sono oggetto di due
trasferimenti giuridici, ma vengono consegnate direttamente dal primo
fornitore al secondo cessionario con un unico trasferimento fisico."

Può andar bene triangolazione (magari specificando "al dettaglio") per tradurre drop ship/shipping? :?
D'altronde, triangulación è anche il nome spagnolo, come dicevo in un intervento precedente. :)
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

A mio parere, spedizione/invio/consegna diretta (al cliente) potrebbe essere il traducente piú semplice per divulgare il concetto, da affiancare a un piú tecnico (perché, sulle prime, meno trasparente) operazione triangolare o triangolazione. Nello stesso Wordreference prima citato, l’anglicismo è tradotto con envio direto in portoghese, système de livraison directe au client in francese.
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data lun, 08 feb 2016 20:00, modificato 1 volta in totale.
Avatara utente
Carnby
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Intervento di Carnby »

Io andrei su invio diretto, data la preferenza attuale per le parole brevi.
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