«Apòta» o «àpota»?

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Ivan92
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«Apòta» o «àpota»?

Intervento di Ivan92 »

Qual è la pronuncia corretta? Ho sempre creduto che la parola fosse terzultimale. Qui, invece, fanno cadere l'accento sulla seconda sillaba. Ho provato a cercare ovunque, ma sembra che il termine non sia registrato da nessuna parte.
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Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

La ringrazio, caro Infarinato. :) Dunque àpota è la pronuncia alla greca? Il mio professore di filosofia la pronunciava così...
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No, apòta è la «pronuncia alla Prezzolini» (e di chi, come Montanelli, aveva udito la parola in prima persona dalla viva voce dell’autore).

La parola «giusta» (in un’ottica prettamente neogrammaticale, sia chiaro) dovrebbe essere invece àpoto (voce attestata in greco antico sia col significato passivo di «non potabile» sia con quello attivo di «astemio»), terzultimale tanto nell’originale greco quanto in un’ipotetica resa latina [per via dell’omicron (= o breve) nella penultima sillaba]. Infatti…
Il GRADIT ha scritto:apoto /ˈapoto/ (a•po•to) agg. [BU] [1922, G. Prezzolini in “Rivoluzione liberale” dal gr. ápotos “che non beve”, comp. di a– con valore privat. e del tema di pínō “io bevo”] scherz., di qcn., che non accetta aprioristicamente per buone affermazioni, notizie, ecc.; anche s.m.: la Società degli Apoti […].
Ultima modifica di Infarinato in data gio, 18 apr 2019 10:31, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: Rimossa formattazione non piú consentita nella didascalia delle citazioni
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

La ringrazio di nuovo. :) Quindi, se ho ben capito, si potrebbe concludere che àpota è una sorta d'ipercorrettismo, giusto?
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No, è la pronuncia alla latina di un [non attestato, ma teoricamente possible] nomen agentis ἀπότης (πότης «bevitore» è attestato), che è forse quello che aveva in mente Prezzolini (piuttosto che ἄποτος)…
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Millermann
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Intervento di Millermann »

Chiedo scusa dell'intrusione, ma c'è una cosa che non capisco:
Infarinato ha scritto:Infatti…
Il [i]GRADIT[/i] ha scritto:apoto /ˈapoto/ (a•po•to) agg. [BU] [1922, G. Prezzolini in “Rivoluzione liberale” dal gr. ápotos “che non beve”, comp. di a– con valore privat. e del tema di pínō “io bevo”] scherz., di qcn., che non accetta aprioristicamente per buone affermazioni, notizie, ecc.; anche s.m.: la Società degli Apoti […].
Lo Zingarelli, invece (non conosco l'edizione: ho trovato una citazione del lemma in rete), registra [registrerebbe?]:
Lo Zingarelli ha scritto:apòta [vc. dotta, dal gr. ápotos ’che non (a- priv.) beve (dal radicale po- del v. pínein ’bere’)’; 1922] s. m. e f. (pl. m. -i) * (lett.) Chi non è disposto a credere ingenuamente a qualsiasi cosa, a prestare fede a chiunque
Quindi esistono entrambe le voci? E com'è possibile che il GRADIT e lo Zingarelli attribuiscano a Prezzolini due forme diverse della stessa parola? :?
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Intervento di Infarinato »

Millermann ha scritto:Lo Zingarelli, invece (non conosco l'edizione: ho trovato una citazione del lemma in rete), registra [registrerebbe?]…
Mi scusi, caro Millermann, ma io, i collegamenti, cosa li do a fare, se poi uno interviene come se non fossero mai stati dati? :evil:
Millermann ha scritto:[C]om'è possibile che il GRADIT e lo Zingarelli attribuiscano a Prezzolini due forme diverse della stessa parola? :?
Beh, chiaramente qualcuno non ha fatto bene il suo lavoro di lessicografo: il GRADIT, se si è limitato a reperire un plausibile etimo senza prendersi la briga di controllare cosa avesse veramente detto o scritto il Prezzolini; lo Zingarelli, se si è fermato alla dizione montanelliana (io ricordo chiaramente Montanelli che parlava di apòta, apòti) senza controllare se quella fosse anche la dizione originale di Prezzolini…

Lo ripeto, però: secondo me, il Prezzolini pensava ad *ἀπότης, non ἄποτος.
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Intervento di Millermann »

Ops! Che figuraccia! :oops:
Le spiego: dal cellulare, col mio solito navigatore (che ha diversi limiti... ma si sa, l'abitudine!) non sono riuscito ad aprire correttamente il suo collegamento. Allora, in attesa di provarci con un altro navigatore, effettuando delle ricerche sul termine ho, inconsapevolmente, "riscoperto" la definizione dello Zingarelli su un altro sito (mai immaginando che fosse proprio ciò che lei intendeva mostrarci)! :P
Comunque, quale che sia stato il mio procedimento, la domanda che ne è scaturita è ovviamente la stessa, e vorrei ringraziarla per la sua pronta ed esauriente risposta. :wink:

A proposito: c'è da notare che la versione àpoto è piú conforme ad altre parole italiane formate in modo simile, come apodo (o apode) e afono, che presentano l'accento sulla prima vocale.
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Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

La ringrazio. :)
Infarinato ha scritto:No, è la pronuncia alla latina di un [non attestato, ma teoricamente possible] nomen agentis ἀπότης…
Nonostante codesta forma non sia attestata, essa è l'unica che ho sempre sentito.
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Intervento di Infarinato »

Millermann ha scritto:A proposito: c'è da notare che la versione àpoto è piú conforme ad altre parole italiane formate in modo simile, come apodo (o apode) e afono, che presentano l'accento sulla prima vocale.
Ma non ad acraniòta, agnoèta, analfabèta, atèta etc. (peraltro tutte pronunce alla latina, le prime due anche alla greca). :P
Ivan92 ha scritto:
Infarinato ha scritto:No, è la pronuncia alla latina di un [non attestato, ma teoricamente possible] nomen agentis ἀπότης…
Nonostante codesta forma non sia attestata, essa è l'unica che ho sempre sentito.
Cioè (tralasciando il tono) /aˈpotɛːs/ [aˈpotᴇ(ˑ)s]? :P
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

Infarinato ha scritto:Cioè (tralasciando il tono) /aˈpotɛːs/ [aˈpotᴇ(ˑ)s]? :P
Sì, va be', dai, ha capito quel che volevo dire. :P
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Intervento di Millermann »

Infarinato ha scritto:Ma non ad acraniòta, agnoèta, analfabèta, atèta etc.
Naturalmente mi riferivo alle parole costituite di a- seguita da due sillabe aperte (cui aggiungo, tra le piú note, atomo e atono). :wink:
Alcune eccezioni esistono, ma sono rare, come la sua atèta. Bella: pur (vagamente) interessato dell'argomento non avevo mai sentito nominare codesto genere d'insetti.
Dove l'ha scovata? :) In rete, dopo attenta ricerca, ho trovato qualcosa solo qui, ma non dice nulla riguardo all'etimologia (parla solo di... entomologia :lol:)!
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Intervento di marcocurreli »

Si tratta di insetti appartenenti al genere Atheta.
Giovanni Mascellaro
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Re: «Apòta» o «àpota»?

Intervento di Giovanni Mascellaro »

La pronuncia corretta è àpota- In greco il termine è, infatti, άποτος (non bevibile), con l'accento sull'alfa! Chi lo ha stabilito che in Italiano l'accento debba cadere sulla o? Cfr: Vocabolario Greco- Italiano di Giovanni La Magna pag.186.
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