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[xMAR] Raddoppiamento sintattico
Inviato: mar, 08 mar 2016 13:39
di Ivan92
olaszinho ha scritto:Anche qui, Marche centrali, non si capirebbe.
A scrocco, sì.
Finalmente un marchigiano!

Di dov'è precisamente? Anche da Lei si dice
aggràtise?
Inviato: gio, 10 mar 2016 12:50
di olaszinho
Buongiorno Ivan.
Sono di Ostra (An), appena al sotto della linea Massa - Senigallia. A gratis, con raddoppiamento fonosintattico si sente anche dalle mie parti; con la esse finale, credo sia usato soltanto dalle persone più anziane e che usano normalmente il dialetto.
Inviato: gio, 10 mar 2016 17:41
di Ivan92
La ringrazio della risposta.
olaszinho ha scritto:[C]on la esse finale, credo sia usato soltanto dalle persone più anziane e che usano normalmente il dialetto.
Non capisco cosa intenda dire. Cioè, i più giovani dicono
aggràti?
P.S. Siete poco al di sotto dell'isoglossa Massa-Senigallia, ma mi sembra di ricordare che il dialetto ostrano non risente d'influssi gallo-italici, se non in minima parte [come quasi tutti i dialetti dell'anconitano, d'altronde]. L'ostrano non è simile alle parlate d'Arcevia e dintorni?
Inviato: gio, 10 mar 2016 19:47
di olaszinho
Chiedo venia Ivan.
Mi sono sbagliato, intendevo dire la e finale, non la esse.

Inviato: gio, 10 mar 2016 19:56
di olaszinho
L'ostrense non risente di nessun influsso gallico. Abbiamo il raddoppiamento fonosintattico e un sistema vocalico tipico dell'Italia centrale con 7 fonemi vocalici. Sì, ha ragione, assomiglia un po' all'arceviese e anche allo jesino.
Inviato: gio, 10 mar 2016 21:30
di Ivan92
olaszinho ha scritto:Chiedo venia Ivan.
Mi sono sbagliato, intendevo dire la e finale, non la esse.

Si figuri. Grazie della precisazione.
olaszinho ha scritto:L'ostrense non risente di nessun influsso gallico.
Be', non sarei così categorico. Tutti i dialetti dell'area anconitana subiscono, seppur minimamente, l'influsso delle parlate gallo-italiche.
Per ciò che concerne il raddoppiamento fonosintattico, esso non si verifica dopo voci verbali monosillabiche, eccezion fatta per
è. Non credo che a Ostra si raddoppi dopo
ho, sta, va, do, etc. Comunque sì: nonostante siate appena al di sotto dell'isoglossa, non condividete alcunché con i dialetti gallo-italici, o meglio: condividete quel poco che condividono anche gli altri dialetti dell'anconitano.
olaszinho ha scritto:Sì, ha ragione, assomiglia un po' all'arceviese e anche allo jesino.
Non credevo assomigliasse allo jesino. Dicono che l'osimano-fidardense assomigli allo jesino. Forse ci si somiglia un po' tutti.
A proposito: ostrano od ostrense?

Inviato: gio, 10 mar 2016 21:59
di olaszinho
Come lei dice, la situazione è piuttosto variegata, ma i dialetti dell'entroterra, a parer mio, subiscono molto di meno l'influsso celtico rispetto ad altre parlate della costa adriatica. Ad Ancona città il raddoppiamento fonosintattico è pressoché assente. A Ostra è normale il raddoppiamento dopo
ho, ha, tre, qualche, la parola
Dio si pronuncia DDio. Questi sono soltanto alcuni esempi. Non si usa invece dopo la preposizione
da, dove, come, a differenza del fiorentino. Dalle sue parti si usa soltanto dopo
è?! Lei stesso scrisse
aggratise; mi par di capire che usi anche dopo la preposizione
a, mi sbaglio?
Debbo convenire con lei che non si usa dopo
sta e la r iniziale di parola non raddoppia mai, per cui
treccani ma treremi
Decisamente ostrense

Mai sentito ostrano.
Inviato: gio, 10 mar 2016 23:03
di Ivan92
olaszinho ha scritto:Ad Ancona città il raddoppiamento fonosintattico è pressoché assente.
Concordo.
olaszinho ha scritto:A Ostra è normale il raddoppiamento dopo
ho, ha, tre, qualche
Qui si raddoppia dopo
tre e
qualche. Mi sembra strano che da Lei si raddoppi dopo
ho e
ha, ché neanche nel maceratese-fermano sono cogeminanti queste forme. Ho anche un paio d'amici d'Arcevia che non raddoppiano dopo le forme monosillabiche di
avere. Ma non posso non credere a quello che dice.
olaszinho ha scritto:Non si usa invece dopo la preposizione
da, dove, come, a differenza del fiorentino.
Ovvio, neanche qui. Però è cogeminante la forma dialettale
in du'.
olaszinho ha scritto:Lei stesso scrisse
aggratise; mi par di capire che usi anche dopo la preposizione
a, mi sbaglio?
Non si sbaglia. La preposizione
a è sempre cogeminante, così come
è e altre. Poi ci sono forme pregeminanti. Per esempio
qui,
qua e
più anche se soltanto in determinati contesti pregeminano.
olaszinho ha scritto:[L]a r iniziale di parola non raddoppia mai, per cui
treccani ma treremi
Qui dipende. A volte raddoppia. Spesso invece si scempiano nel corpo della parola. Per esempio,
guera (guerra), tera (terra).
olaszinho ha scritto:Decisamente ostrense

Mai sentito ostrano.
Grazie della precisazione.

Inviato: ven, 11 mar 2016 8:44
di olaszinho
Qui si raddoppia dopo tre e qualche. Mi sembra strano che da Lei si raddoppi dopo ho e ha, ché neanche nel maceratese-fermano sono cogeminanti queste forme. Ho anche un paio d'amici d'Arcevia che non raddoppiano dopo le forme monosillabiche di avere. Ma non posso non credere a quello che dice
Deve credirmi. Mi sembra strano che ho ed ha non siano cogeminanti a Jesi ed Arcevia. Dovrò verificare.
Ho fame o ha sete , senza raddoppiamento, mi suonano decisamente settentrionali.
Inviato: ven, 11 mar 2016 14:14
di Ivan92
olaszinho ha scritto:Deve credirmi. Mi sembra strano che
ho ed ha non siano cogeminanti a Jesi ed Arcevia. Dovrò verificare.
Ho fame o
ha sete , senza raddoppiamento, mi suonano decisamente settentrionali.
Ho un amico di Jesi, ma non ci ho fatto mai caso. I miei amici d'Arcevia invece non raddoppiano. Ma questo non è rilevante. Può essere che loro si facciano influenzare dall'anconitano, per esempio. Ciò che invece colpisce è il fatto che anche a Macerata e dintorni queste forme non cogeminano. Dunque non mi suonano così settentrionali, anche perché credo che in alcune parti dell'Umbria valga la stessa cosa.
Inviato: ven, 11 mar 2016 14:43
di Ivan92
Anche il DiPi è dello stesso parere:
ho e
ha.
Inviato: ven, 11 mar 2016 15:41
di olaszinho
Ha perfettamente ragione per quanto riguarda una parte dell'Umbria settentrionale, e aggiungerei una porzione della provincia di Arezzo.
Mi par di capire dal Dipi che ho ed ha siano cogeminanti, mi sta sfuggendo qualcos'altro?
Inviato: ven, 11 mar 2016 17:15
di Ortelius
Venendo da quel lembo di terra d'Arezzo che confina con l'Umbria settentrionale posso affermare che qui, in effetti, non si cogemina quasi mai (una grossa eccezione è tre).
Inviato: ven, 11 mar 2016 22:18
di Ivan92
olaszinho ha scritto:Mi par di capire dal
Dipi che
ho ed
ha siano cogeminanti, mi sta sfuggendo qualcos'altro?
Sí.
Come può vedere ci sono due simboli, un asterisco e un cerchietto: il primo, posto dopo T e R (Toscana e Roma), sta a indicare che in queste zone l'elemento in questione è cogeminante; il secondo, posto dopo U, M e L (Umbria, Marche e Lazio), l'esatto contrario. Insomma, l'ageminazione delle forme verbali monosillabiche dovrebbe riguardare le Marche intere*. Il trattamento particolare che voi ostrani riservate a
ho e
ha scombussola un po' tutto.
*Mi riferisco alle Marche «linguistiche». Escludo cioè le zone del pesarese e del sambenedettese.
Inviato: sab, 12 mar 2016 19:59
di olaszinho
Grazie per l'esaustiva spiegazione.
Non vorrei contraddire il Dipi, però la cogeminazione non è generale neanche in Toscana, come si diceva ieri per la situazione peculiare dell'aretino e lo stesso ragionamento si potrebbe applicare all'Umbria.
Non credo che noi
ostrensi siamo gli unici a cogeminare dopo le forme verbali
ho ed ha, sono quasi certo che si abbia il raddoppiamento fonosintattico con
ha ed ho in altre zone dell'anconetano, per esempio a Fabriano.
