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Accordo soggetto-verbo col complemento di compagnia

Inviato: mer, 23 mar 2016 8:46
di patrizio
"L'anno scorso andammo/andai con mio padre, mio nonno e mio cugino in vacanza alle Maldive". Può considerarsi corretto il verbo alla prima persona plurale essendoci i complementi di compagnia o è corretto solo l'accordo alla prima persona singolare? Grazie.

Inviato: mer, 23 mar 2016 10:56
di Fausto Raso
Con il complemento di compagnia sono corrette entrambe le forme: andai/andammo.

Inviato: mer, 23 mar 2016 14:00
di valerio_vanni
A me, quella con andammo, risulta pessima.

Inviato: mer, 23 mar 2016 20:57
di marcocurreli
Personalmente, senza pensarci troppo sopra, mi verrebbe da scrivere:
"L'anno scorso andai con mio padre, mio nonno e mio cugino in vacanza alle Maldive".
Però, cambiando l'ordine delle parole mi verrebbe quasi spontaneo:
"Con mio padre, mio nonno e mio cugino l'anno scorso andammo in vacanza alle Maldive".

Inviato: mer, 23 mar 2016 22:03
di PersOnLine
Leggendo ""L'anno scorso andammo con mio padre, mio nonno e mio cugino in vacanza alle Maldive", l'interpretazione che mi viene in mente è che ci sia un'altra persona, non è tra quelle citate, con cui è andato alle Maldive.

Inviato: gio, 24 mar 2016 14:47
di Animo Grato
Fausto Raso ha scritto:Con il complemento di compagnia sono corrette entrambe le forme: andai/andammo.
È bene fare qualche precisazione, e qui cedo la parola a Luca Serianni (con sottolineature e grassetti miei, come fanno quelli bravi :wink: ):
Luca Serianni, in Grammatica Italiana, XI 360, ha scritto:L'insieme costituito da un soggetto singolare e da un complemento di compagnia richiede in genere accordo al singolare: «può contare intanto, signor marchese, insieme con la signorina, su la mia intera discrezione» (Pirandello, Il piacere dell'onestà, III 159). Tuttavia, specie se il complemento precede il verbo e se questo è un riflessivo reciproco o comunque un verbo che per sua natura coinvolge più soggetti (amarsi, odiarsi, parlare, ecc.) può aversi anche accordo al plurale: «con la Zamira s'erano leticati» (Gadda); «con mia madre non ci parlammo tutto il giorno» (Alvaro).

Più oscillante, come in altri casi, la norma dell'italiano antico. Oggi, ad esempio, riuscirebbe difficilmente accettabile la quarta persona in questo esempio dantesco: «Così disse il mio duca, e io con lui / volgemmo i nostri passi ad una scala» (Purgatorio, XVII 64-65; =volsi i miei passi).
Come ha giustamente osservato PersOnLine, "andammo con mio padre" suggerisce che il soggetto sottinteso sia plurale (ad esempio, "mia moglie ed io"); se invece è singolare (quindi solo "io"), la frase rientra in uno di quei casi "difficilmente accettabili" a cui accenna il Serianni.
In parole povere, in un italiano attento entrambe le possibilità ("andai/andammo") sono corrette, ma non come varianti di una stessa frase: hanno infatti significati diversi.

Inviato: gio, 24 mar 2016 19:56
di PersOnLine
Mi spiace dissentire da Serianni ma quel passo dantesco mi sembra perfettamente accettabile anche oggi: sarà forse la presenza del possessivo nostri che lo rende obbligatorio e fa sembrare quel con molto simile a una congiunzione e.

Inviato: gio, 24 mar 2016 20:32
di Infarinato
PersOnLine ha scritto:Mi spiace dissentire da Serianni ma quel passo dantesco mi sembra perfettamente accettabile anche oggi: sarà forse la presente del possessivo nostri che lo rendo obbligatorio e fa sembrare quel con molto simile a una congiunzione e.
Beh, per forza: nostri concorda con volgemmo. In italiano moderno si avrebbe piú naturalmente: con lui volsi i [miei] passi. ;)

Inviato: gio, 24 mar 2016 22:51
di PersOnLine
Però così il significato non è proprio lo stesso: con nostri sono anche i passi di Virgilio ed è anche lui che compie l'azione, con miei sarebbero solo quelli di Dante e sarebbe solo lui a compiere l'azione.

Inviato: ven, 25 mar 2016 11:23
di Infarinato
PersOnLine ha scritto:Però così il significato non è proprio lo stesso: con nostri sono anche i passi di Virgilio ed è anche lui che compie l'azione, con miei sarebbero solo quelli di Dante e sarebbe solo lui a compiere l'azione.
D’accordo, ma non possiamo fare il processo alle intenzioni di Serianni o di —ehm— Dante. Fatto sta che il costrutto dantesco è «difficilmente accettabile» in italiano moderno con quel significato, ché, cosí com’è, in italiano moderno, sottintenderebbe la presenza di una terza persona (oltre a Dante e Virgilio, cioè).

Inviato: ven, 25 mar 2016 23:51
di marcocurreli
Se ci fosse una terza persona Dante avrebbe potuto dire:
... e noi con lui / volgemmo i nostri passi ...