Non sono sicuro di aver capito la sua osservazione, cara Sixie.
Constare è un ricupero dòtto, che ha un significato diverso in italiano;
costare è invece la forma di tradizione ininterrotta, con la normale semplificazione del nesso
-NST-, semplificazione che non è estranea neanche al veneto. Ripeto: non mi risulta che
costare non faccia parte del lessico fondamentale del veneto; anzi, guardi
qui a quanti continuatori moderni ha dato vita il latino
CONSTARE, anche in lingue non neolatine.
L’ipotesi di Animo Grato è senza dubbio molto suggestiva, ma temo che sia di difficile dimostrazione. Il verbo
veneo, poi, al meglio delle mie conoscenze non ha lasciato tracce nel lessico della Romània. A mio modesto avviso è meno complicato ipotizzare che quest’
uso colloquiale derivi dall’ellissi di
venire a costare o da una metafora spaziale (
[per] quanto viene [a me quest’oggetto]?).