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«Remarketing/retargeting»
Inviato: lun, 18 apr 2016 19:24
di Ferdinand Bardamu
Con il termine remarketing (o retargeting) si indica, in àmbito pubblicitario, la forma di pubblicità in Rete che viene mostrata a un certo gruppo di utenti sulla base del suo comportamento precedente. Per esempio, se un utente guarda, ma non acquista, alcuni prodotti in un sito di commercio elettronico, può vedere, proseguendo con la navigazione in altri siti, uno striscione pubblicitario del predetto sito commerciale che l’invita a completare l’acquisto.
In francese è tradotto con reciblage publicitaire, che, tradotto, sarebbe, piú o meno, ribersagliamento pubblicitario. Dato il suo statuto di neologismo, si potrebbe dire e scrivere semplicemente ribersagliamento, senz’altro aggiunto. Che ne dite?
Inviato: lun, 18 apr 2016 20:07
di marcocurreli
Pubblicità personalizzata?
Inviato: lun, 18 apr 2016 20:32
di Animo Grato
Pece [pubblicitaria]?
Inviato: lun, 18 apr 2016 23:30
di Millermann
Cosí, a prima vista, può sembrare un'idea balzana:

se ho appena visitato un certo negozio e non ho comprato niente, trovare, dopo esserne uscito, un cartellone pubblicitario che invita ad acquistare in quello stesso negozio mi sembra la cosa piú inutile che si possa immaginare!
Pare, comunque, che la chiave del successo sia l'annuncio personalizzato.
A mio avviso
ribersagliamento potrebbe andar bene, ma ha la sfumatura (poco attraente) di "bersagliare di pubblicità". Invece l'originale
retargeting equivale piú a "far ritornare bersaglio"; per questo motivo proporrei un derivato a suffisso zero, piú originale:
ribersaglio.

Come alternativa piú "gentile", che ne dite di
riproposta o
ripresentazione?
Inviato: mar, 19 apr 2016 12:52
di Ferdinand Bardamu
Millermann ha scritto:A mio avviso
ribersagliamento potrebbe andar bene, ma ha la sfumatura (poco attraente) di "bersagliare di pubblicità". Invece l'originale
retargeting equivale piú a "far ritornare bersaglio"; per questo motivo proporrei un derivato a suffisso zero, piú originale:
ribersaglio.

Non mi è ben chiaro perché un derivato a suffisso zero sarebbe piú originale di un derivato col suffisso -
mento.
Ribersagliamento, quanto a originalità, non teme rivali, visto che in Rete non se ne hanno attestazioni. (Non che voglia sostenere per forza la bontà della mia proposta, per carità…)
Inviato: mar, 19 apr 2016 15:56
di Millermann
No, si figuri, sono io che non mi sono spiegato bene: certo che anche
ribersagliamento è originale, come termine! Io intendevo, con
piú originale un tipo di derivazione (come quella "immediata") meno comune, meno "ovvia" diciamo.

E non certo per criticare la sua proposta, ma solo dopo aver osservato che sia
retargeting, sia
reciblage derivano da un sostantivo che significa, nella propria lingua, «bersaglio» (rispettivamente,
target e
cible).
In italiano, invece,
ribersagliamento sembra derivare dal verbo «bersagliare», i cui significati mi sembrano diversi da quelli dell'inglese «to target» (tra cui
puntare a, indirizzarsi a, cercare di influenzare qualcuno).
In francese, poi, «cibler» è ancor piú specifico:
Il dizionario Garzanti, s.v. «cibler» ha scritto:
1. colpire nel segno, centrare
2. stabilire il target di (un prodotto): — la clientèle d’un nouveau parfum,
stabilire a quale tipo di clientela deve essere indirizzato un nuovo profumo.
E non credo che, in italiano, «bersagliare la clientela d'un nuovo profumo» possa avere lo stesso significato!

Per questo avevo pensato al derivato a suffisso zero «ribersaglio», che ha dalla sua il vantaggio di sembrare un derivato di
bersaglio e non di
bersagliare.
In qualche modo, insomma,
ribersaglio della clientela mi sembra piú vicino al significato cercato.

Inviato: mar, 19 apr 2016 16:32
di Ferdinand Bardamu
Le faccio però notare che un ipotetico derivato a suffisso zero
ribersaglio non sarebbe affatto considerato un derivato di
bersaglio, perché la cosiddetta
derivazione immediata è deverbale.
Ci sono, poi, anche altre osservazioni da fare.
Target in inglese, nell’accezione pubblicitaria, fa riferimento proprio all’àmbito militare («
Meaning "round object to be aimed at in shooting" first recorded 1757, originally in archery, perhaps suggested by the concentric circles in both. Target-practice is from 1801. Target audience is by 1951; early reference is to Cold War psychological warfare»);
cible, in quanto calco, porta con sé questo significato. Perché, dunque, in italiano dovremmo edulcorare il significato originario? D’altra parte, riguardo alla pubblicità, si parla comunemente di
martellamento, sia pure con intenti polemici.
Inoltre,
bersagliare la clientela d’un profumo non mi sembra un esempio molto naturale e chiaro. Che cosa intendeva dire? Se voleva dire qualcosa come, per esempio, «Il
target della campagna del profumo è la clientela maschile», allora
target si può tradurre benissimo con
destinatario.
Inviato: mar, 19 apr 2016 16:54
di Animo Grato
Io proporrei
ribattuta (pubblicitaria), che, con i suoi vari significati e rimandi a espressioni ben presenti al madrelingua (come
batti e ribatti o
ribattere sullo stesso tasto), mi sembra adatto alla bisogna.
Inviato: mar, 19 apr 2016 18:07
di marcocurreli
Ribattuta mi pare perfetto, anche nel senso di ri- battuta di caccia, ché gira che ti rigira è proprio quello che fanno. Anzi, io propenderei per braccaggio pubblicitario, che forse si avvicina di più alla reatà (quella vera).
Inviato: mar, 19 apr 2016 18:37
di Ferdinand Bardamu
V’informo che ho scritto un messaggio di posta elettronica ad Annamaria Testa chiedendole come tradurrebbe il forestierismo in questione. Vi terrò aggiornati.
Inviato: mar, 19 apr 2016 19:00
di Millermann
Ferdinand Bardamu ha scritto:Le faccio però notare che un ipotetico derivato a suffisso zero
ribersaglio non sarebbe affatto considerato un derivato di
bersaglio, perché la cosiddetta
derivazione immediata è deverbale.
Certo che no: in realtà, deriverebbe sempre da
bersagliare (che, sono d'accordo con lei, può perfettamente essere risemantizzato con la nuova accezione che hanno gli omologhi inglese e francese); soltanto, un po'... "mimetizzato", vogliamo dire cosí?
Ferdinand Bardamu ha scritto:Inoltre,
bersagliare la clientela d’un profumo non mi sembra un esempio molto naturale e chiaro. Che cosa intendeva dire?
Quel «bersagliare la clientela d'un nuovo profumo» era solo la teorica "versione italiana" dell'esempio presente nella voce del Garzanti che avevo precedentemente citato:
«Cibler la clientèle d’un nouveau parfum» (stabilire a quale tipo di clientela deve essere indirizzato un nuovo profumo)
Con ciò volevo far notare la differenza (attualmente percepita [da me, almeno

]) tra
cibler e
bersagliare: leggendo la frase italiana penserei a una clientela
vessata, tormentata, tempestata [di pubblicità], e non certo resa oggetto di una ricerca di mercato, come sembra invece suggerire la traduzione dal francese.
P.S. la proposta di Marco Curreli («braccaggio pubblicitario») piace molto anche a me!

Inviato: mar, 19 apr 2016 19:25
di Ferdinand Bardamu
La ringrazio della precisazione. Il caso di cibler è molto particolare: magari avessimo anche noi un neologismo d’àmbito pubblicitario cosí chiaro e sintetico! Per esprimere la stessa cosa senza usare forestierismi, io direi «Individuare il pubblico di un nuovo profumo».
Inviato: mar, 19 apr 2016 20:24
di Carnby
E se usassimo il francesismo
ciblare?

Inviato: mar, 19 apr 2016 23:32
di Freelancer
Ferdinand Bardamu ha scritto:V’informo che ho scritto un messaggio di posta elettronica ad Annamaria Testa chiedendole come tradurrebbe il forestierismo in questione. Vi terrò aggiornati.
Perché non lo chiedeva a me? La traduzione è facilissima:
rivendistica.

Inviato: mar, 19 apr 2016 23:45
di Ferdinand Bardamu
Lei la butta lí per scherzo, giocando sull’invenzione di Castellani, ma accetterei anche un tutt’altro che chiaro
rivendistica piuttosto che (un altrettanto opaco)
remarketing.
Comunque, Annamaria Testa, con grande disponibilità, mi ha risposto fornendo un paio di proposte «d’autore»:
- Forse, una decente traduzione “a senso” potrebbe essere “riofferta”. Ma anche “ripescaggio” non sarebbe male, e risulterebbe anche piuttosto vicino allo spirito dell’operazione.