«A meno che non»
Moderatore: Cruscanti
«A meno che non»
Ciao!!! Ho alcuni dubbi... Chi mi aiuta a capire il senso delle frasi?
"Stanne alla larga, a meno che tu non voglia diventare un ladro!"
(Stai alla larga, se non vuoi diventare un ladro)
"A nessuno importa del tuo orologio a meno che tu non voglia condividerlo"
(A qualcuno potrebbe interessare l'orologio se vuoi condividerlo)
Tra le parentesi il senso è uguale?
"Stanne alla larga, a meno che tu non voglia diventare un ladro!"
(Stai alla larga, se non vuoi diventare un ladro)
"A nessuno importa del tuo orologio a meno che tu non voglia condividerlo"
(A qualcuno potrebbe interessare l'orologio se vuoi condividerlo)
Tra le parentesi il senso è uguale?
- Animo Grato
- Interventi: 1384
- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Innanzitutto, benvenuto!
Sì, il senso dell'interpretazione tra parentesi è lo stesso della frase tra virgolette. Confesso però che il senso della frase dell'orologio, fuor di contesto, mi risulta piuttosto oscuro (si vuole prestare l'orologio? farlo a pezzi e distribuirli? raccontarne la [presumibilmente noiosissima] storia? o semplicemente si sta importunando il prossimo dicendogli senza sosta che ora è?).
Perdoni la curiosità: Lei è italiano o è uno straniero che studia la nostra lingua?
Sì, il senso dell'interpretazione tra parentesi è lo stesso della frase tra virgolette. Confesso però che il senso della frase dell'orologio, fuor di contesto, mi risulta piuttosto oscuro (si vuole prestare l'orologio? farlo a pezzi e distribuirli? raccontarne la [presumibilmente noiosissima] storia? o semplicemente si sta importunando il prossimo dicendogli senza sosta che ora è?).
Perdoni la curiosità: Lei è italiano o è uno straniero che studia la nostra lingua?
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Ciao! "Animo Grato", che bel nick!
Sì sto studiando l'italiano, quindi alcune cose non le comprendo!
"Stanne alla larga, a meno che tu non voglia diventare un ladro!"
Quindi significa "stai vicino, se vuoi diventare un ladro", giusto?
"A nessuno importa del tuo orologio a meno che tu non voglia condividerlo"
Quindi confermi anche qui? A qualcuno potrebbe interessare l'orologio se vuoi condividerlo.
Suppongo che per condividerlo si intenda, prestarlo o darlo.
È questa negazione (non) che non capisco.
Grazie!
P.S. grazie a voi, ho faticato tanto per trovare un forum che si occupi di questo aspetto della lingua italiana!
Sì sto studiando l'italiano, quindi alcune cose non le comprendo!
"Stanne alla larga, a meno che tu non voglia diventare un ladro!"
Quindi significa "stai vicino, se vuoi diventare un ladro", giusto?
"A nessuno importa del tuo orologio a meno che tu non voglia condividerlo"
Quindi confermi anche qui? A qualcuno potrebbe interessare l'orologio se vuoi condividerlo.
Suppongo che per condividerlo si intenda, prestarlo o darlo.
È questa negazione (non) che non capisco.
Grazie!
P.S. grazie a voi, ho faticato tanto per trovare un forum che si occupi di questo aspetto della lingua italiana!
- Animo Grato
- Interventi: 1384
- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Ah, ora ho capito il Suo dubbio! Ed è un dubbio legittimo da parte di uno straniero che si trova di fronte alle "stranezze" dell'italiano.Erwin19 ha scritto:È questa negazione (NON) che non capisco.

Il fatto è che a meno che significa già se non, quindi la frase, da un punto di vista rigidamente logico, dovrebbe essere (in teoria) «stanne alla larga, a meno che tu voglia diventare un ladro». Ma una lingua è soprattutto un fatto storico, non logico. E storicamente, in italiano, in questo caso si usa aggiungere un non pleonastico, che rafforza (non annulla) il senso negativo già contenuto in a meno che.
Per quest'uso di non, veda anche qui.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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«Prima l'italiano!»
- Ferdinand Bardamu
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- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Le do il benvenuto anch’io. 
La invito anche a prendere visione del nostro decalogo, in particolare dei punti 9 e 10: a meno che non ci si accordi diversamente tra singoli utenti, ci si dà del «lei», e si adeguano le formule di saluto a questo grado di formalità; inoltre, sarebbe opportuno rispettare le norme ortografiche elementari, come l’uso della maiuscola a inizio di frase.

La invito anche a prendere visione del nostro decalogo, in particolare dei punti 9 e 10: a meno che non ci si accordi diversamente tra singoli utenti, ci si dà del «lei», e si adeguano le formule di saluto a questo grado di formalità; inoltre, sarebbe opportuno rispettare le norme ortografiche elementari, come l’uso della maiuscola a inizio di frase.
- Ferdinand Bardamu
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Sì, come concetto sì.Erwin19 ha scritto:"Stanne alla larga, a meno che tu non voglia diventare un ladro!"
Quindi significa "stai vicino, se vuoi diventare un ladro", giusto?
Il tipo di costruzione usato, con quel "non" pleonastico e "a meno che", secondo me rende però una sfumatura (intenzione) diversa.
Cioè, non è una delle forme per comunicare che "se vuoi diventare un ladro devi stare vicino a quella persona", quanto un'esortazione, molto netta e rafforzata proprio dall'esempio delle possibili conseguenze in caso contrario, a stare lontano da quella persona; non so se riesco a spiegare, perché queste per un parlante sono scelte quasi istintive, in quanto interiorizzate sin dall'infanzia.
È qualcosa tipo: "Stanne alla larga!!! Se gli vai vicino, rischi di diventare un ladro*. È questo che vuoi?"
* Qui poi, essendo la frase fuori contesto, mi si aprono varie possibilità:
a) sto parlando di una persona poco raccomandabile, quindi se lo frequenti finisce che diventi un ladro come lui.
Questa è la prima idea che mi è venuta in mente, però potrebbe anche essere:
b) sto parlando di un oggetto molto prezioso e desiderabile, ma fuori della portata dell'interlocutore; ad esempio, siamo di fronte alla vetrina della Ferrari: "Stanne lontano, cioè non desiderarla, perché tanto non puoi permettertela, a meno che non sfondi la vetrina e la rubi". Questa è sicuramente una soluzione più arzigogolata, che non penso subito... però può essere usata, inserita nel contesto adatto.
Similmente all'altra, c'è la sfumatura non tanto della possibilità di condividere l'orologio con persone eventualmente interessate, quanto la negazione di interesse per quell'orologio sin tanto che rimanga al polso del proprietario. Potrebbe interessare, al massimo, se venisse dato/prestato/condiviso.Erwin19 ha scritto:"A nessuno importa del tuo orologio a meno che tu non voglia condividerlo"
Quindi confermi anche qui? A qualcuno potrebbe interessare l'orologio se vuoi condividerlo.
Qui fatico a immaginare un contesto; forse uno che continua a mostrare quanto è bello il suo Rolex nuovo, sino a che un interlocutore infastidito non gli dice: "Piantala, non ci interessa che tu possieda un orologio di quel tipo. Potrebbe interessarci (paradossale) se ce lo prestassi, almeno!"
In definitiva, il "non" sarebbe, come spiegato da altri utenti sopra, un di più, in una costruzione però scelta per rafforzare il rifiuto del concetto annunciato all'inizio della frase, secondo uno schema del tipo:Erwin19 ha scritto:È questa negazione (non) che non capisco.
"Non + azione (in senso esortativo o imperativo) a meno che + situazione/motivazione estrema (e quindi già a priori da rifiutarsi da parte dell'interlocutore)".
Il non di troppo quindi entra in gioco proprio per rendere l'idea di questa esclusione totale della possibilità di quell'azione.
È insomma molto diverso dall'usare, ad esempio, la forma - di uguale significato - "se non vai, non diventi un ladro".
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