Il passato prossimo nel presente

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Moderatore: Cruscanti

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Arnoldas
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Il passato prossimo nel presente

Intervento di Arnoldas »

Se dico "ho detto poco fa" ciò significa che si tratta del passato prossimo nel presente. Poi, invece del passato prossimo nell'Italia meridionale si usa il passato remoto. Allora se nell'Italia settentrionale si dice "ho detto", nell'Italia meridionale di norma si dice "dissi". Il mio quesito. Si può dire invece di "ho detto poco fa" in modo "meridionale" - "dissi poco fa"? Grazie.
Avatara utente
Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Per una volta, Le rispondo in maniera chiara e sintetica: sì! :wink:
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Arnoldas
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Intervento di Arnoldas »

Gentile Animo Grato, La ringrazio della risposta e buone feste.
Avatara utente
GFR
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Iscritto in data: ven, 10 ott 2014 21:39

Intervento di GFR »

Che si possa dire è indubbio, però le aggiungo il mio pensiero, cercando di pensare in Italiano e non da settentrionale.
Il "dissi poco fa" mi pare regionale o un modo che assume un tono vecchiotto nonché enfatico-letterario-retorico.

Il fatto è che l’azione inizia nel passato recentissimo (poco fa) e porta i risultati anche al presente, considerando che la frase deve essere conclusa, quindi il tempo opportuno è il pass. prossimo o l’imperfetto. Esempio: “Come *ho detto/dicevo poco fa, mi attendo un risultato positivo da questo esperimento”.

*Il dissi qui mi suona un po’ barocco, esagerato.
Arnoldas
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Intervento di Arnoldas »

Gentile GFR, sono completamente d'accordo con Lei! Lo so che il passato remoto si usa di norma nell'Italia meridionale e non si usa (o si usa poco) nell'Italia settentrionale... Siccome nell'Italia meridionale di solito non si usa il passato prossimo volevo solo sapere se i meridionali dicevano, p.es., "dissi poco fa" invece di "ho detto poco fa" oppure c'è un'altra forma grammaticale. Volevo sapere solo questo. Grazie e buone feste.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5085
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Tralasciando le variazioni regionali, è opportuno ricordare che la differenza tra passato prossimo e passato remoto non è di carattere «cronologico», ma «psicologico», e la denominazione scolastica di questi tempi verbali è forviante: infatti sarebbe piú corretto parlare di passato composto per il passato prossimo e di passato semplice per il passato remoto. (Tra gli altri luoghi, ne abbiamo parlato qui.)

Nell’italiano sovrarregionale, si può benissimo usare il passato semplice anche in riferimento ad avvenimenti vicinissimi nel tempo; «Come dissi poco fa», sebbene sia una frase che, da parlante settentrionale, non mi viene spontanea, è corretta. Il passato composto rimane la soluzione piú ovvia in molti contesti, perché ciò che si è detto poco fa (poniamo dieci minuti fa) ha di solito una maggiore «attualità psicologica»; tuttavia ci può essere una ragione per la quale il «discorso di poco fa» può dirsi concluso, compiuto, slegato psicologicamente da ciò che sto dicendo ora, per cui il passato remoto può trovare una sua giustificazione. Provi a cercare «dissi poco fa» su Google e troverà esempi presso scrittori del calibro di Machiavelli e Cellini.

P.S. Buon due giugno a tutti. (Mi fa molto piacere che lei, Arnoldas, ci abbia fatto gli auguri. :))
Arnoldas
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Intervento di Arnoldas »

Caro Moderatore, La ringrazio della spiegazione. Penso di aver capito. Buona serata.
Avatara utente
GFR
Interventi: 310
Iscritto in data: ven, 10 ott 2014 21:39

Intervento di GFR »

Per quello che intendevo come Italiano vecchiotto (senza offesa alcuna a Cellini, alla lingua, alla cultura del Paese, il Due Giugno poi).
Essendomi risoluto, come io dissi poco fa, di andarmene alla volta di Francia, sí per aver veduto che il Papa non mi aveva in quel concetto di prima…[La Vita di Benvenuto Cellini]

A proposito dell’interpretazione del “dissi poco fa” in termini psicologici, mi fa pensare che chi lo scriva abbia una così alta opinione di sé (fondata o no) che le sue parole, ancorché appena pronunciate, siano degne di entrare già in un passato storico sovratemporale.
In un tale caso, forse per una propensione personale alla semplicità, tutto sommato mi pare più consona l’interpretazione scolastica.
Buona continuazione della Festa a tutti.
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