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«Madonna»

Inviato: dom, 06 nov 2016 12:25
di Dario Brancato
Sappiamo dai dizionari (Treccani e Gradit) che il sostantivo madonna è composto dalla riduzione del possessivo m(i)a + donna. Ma come si è arrivati, foneticamente, a tale riduzione? Secondo una trafila analoga quella per cui da Neapolis si ha Napoli? Esistono altre parole in cui si nota lo stesso fenomeno? A me viene in mente solo l'esclamazione maffe (o maffé) ‘mia fede’, che però ha attestazioni tarde (dal XVI secolo in poi), giacché quelle trecentesche sono gnaffe o naffe.

Inviato: mar, 08 nov 2016 16:56
di Brazilian dude
Forse da mía dònna si passò a mià dònna, poi a miadònna, e finalmente a madonna.

Inviato: mar, 08 nov 2016 17:31
di Carnby
Devoto propende per una deaccentazione del primo elemento di mia donna con caduta dell’i; per me non si può escludere l'influsso del francese madame o del francesismo italiano madama.

Re: «Madonna»

Inviato: sab, 28 gen 2017 19:55
di Infarinato
Dario Brancato ha scritto:Sappiamo dai dizionari (Treccani e Gradit) che il sostantivo madonna è composto dalla riduzione del possessivo m(i)a + donna. Ma come si è arrivati, foneticamente, a tale riduzione? Secondo una trafila analoga quella per cui da Neapolis si ha Napoli? Esistono altre parole in cui si nota lo stesso fenomeno?
Secondo il Rohlfs, che cita il Serra, Comacchio (forse < COMMEATULUS). Riporto l’intero passo…
Rohlfs (1966:169) ha scritto:136. io ed ea protonici. Nei casi in cui nella sillaba protonica risulta io, questo gruppo si riduce in Toscana in certi casi ad i: cfr. Firenze Fiorenze, Chifenti Chiofenti < CONFLUENTES, piviale PLUVIALE, piviere (< franc. plouvier); l'antico italiano firini. Cfr. anche in Calabria Nicastro < NEOCASTRON, e in provincia di Lecce, chisura ‘campo chiuso’ < chiusura e il nome del fiume Fibbio (nel Veneto) < fiobbio FLUVIUS. Analogamente ea si è ridotto ad a: cfr. NEAPOLISNapoli, COMMEATULUSComacchio (cfr. Serra, LN 2, 122). Il passaggio di io protonico a e si nota nei cognomi Dietisalvi, Dietiguardi (cfr. anche §88).
Inoltre…
Rohlfs (1968:121) ha scritto:Vi son poi le forme accorciate: antico toscano lo mi figlio, ’l me core, lo tu valor, antico umbro mi signore, so nome; cfr. anche le forme atone nei composti madonna (abbreviato a monna o mona) e messere (francesismo). Già in Dante madonna s’è cristallizzato in una forma invariabile, cfr. madonne come appellativo di piú donne («Vita Nuova», 18).
…senza dimenticare gli antichi enclitici (anche toscani, per es. in Boccaccio e poi Machiavelli) -mo, -to, -so: mogliema, fratelto etc.