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Inviato: gio, 07 dic 2006 20:02
di Federico
bubu7 ha scritto:Cosa avrebbero dovuto fare i nostri migliori vocabolari?
Scrivere, come fa il Gabrielli: senonché: forma non corretta; sopratutto: non bene [bontà sua!]; dapertutto: ZERO [addirittura questa variante non esiste]?
Oppure rimandare, come fa giustamente il GRADIT, alle forme attualmente più diffuse dando così implicitamente, per chi sa leggere il vocabolario, un’indicazione di consigliabilità?
Ma bubu, c'è una via di mezzo fra il silenzio e la stigmatizzazione: e non concordo colla sua interpretazione dei rimandi, perché l'esperienza mi fa dire che qualunque cosa entri nel vocabolario non accompagnata da esplicite note che la sconsiglino è considerata esistente cioè corretta (nell'opinione comune, infatti, ciò che non è nel vocabolario non esiste: ma ciò che esiste si può sempre usare); dovunque mi sia permesso di dire che sopratutto è sconsigliabile, mi sono sentito rispondere che è registrato come variante e perciò è incontestabilmente corretto quanto soprattutto, anche se meno comune.

Il problema è che i vocabolari, nonostante la sfrenata commercializzazione, restano degli strumenti in buona parte autoreferenziali e per soli addetti ai lavori: come spiegare altrimenti tanta differenza fra l'idea comune di vocabolario e quella dei suoi compilatori?

Inviato: mar, 12 dic 2006 17:09
di Incarcato
Quello che dice Federico è verissimo. Ho visto gente che non consulta il dizionario nemmeno se ce l'ha sulla scrivania: « troppa fatica; tanto, basta capirsi! ».

Inviato: mar, 12 dic 2006 17:48
di Bue
Certo, consultare un dizionario cartaceo puo` essere faticoso... Ma oggi ci sono quelli in rete! La gente non ha piu` scuse.

Inviato: mar, 12 dic 2006 23:56
di Marco1971
Bue ha scritto:Certo, consultare un dizionario cartaceo puo` essere faticoso... Ma oggi ci sono quelli in rete! La gente non ha piu` scuse.
Non dovrebbe, infatti. Ma il fatto è che (almeno io credo) pochi sanno che esistono queste risorse in rete...

Inviato: mer, 13 dic 2006 8:40
di Bue
Ci vuole una sensibilizzazione su vasta scala! :wink:
Su questa sono d'accordo :D

Inviato: mer, 13 dic 2006 11:57
di Incarcato
Comunque, quanto a me, preferisco di gran lunga i dizionari cartacei.

Inviato: mer, 13 dic 2006 16:31
di Federico
Incarcato ha scritto:Comunque, quanto a me, preferisco di gran lunga i dizionari cartacei.
Non penso che qualcuno pensi che se ne possa fare a meno: però quelli in rete sono davvero comodi, soprattutto se non si è a casa propria (ma in ufficio, ad esempio).

Inviato: mer, 13 dic 2006 19:37
di Fausto Raso
A proposito di "oscillazioni grafiche" sono rimasto stupito nel vedere che il De Mauro in linea (al contrario del Treccani in linea, della Garzantina, Del Devoto-Oli compatto ed.2006/07, di Sapere.it) registra ermafrodita come variante di ermafrodito. Questo termine è un sostantivo e un aggettivo della I classe (come buono), ermafrodita, quindi è femminile (non una variante): un ragazzo ermafrodito; una giovinetta ermafrodita. Il Dop recita
ermafrodito: non -ta, nel maschile
Mi sembra che anche il DISC commetta lo stesso "errore" del De Mauro.

Inviato: mer, 13 dic 2006 19:43
di Marco1971
Consoliamoci pensando che il lemma principale è ancora ermafrodito.

Inviato: gio, 14 dic 2006 1:07
di Fausto Raso
Marco1971 ha scritto:Consoliamoci pensando che il lemma principale è ancora ermafrodito.
Magra consolazione :( È uno dei casi in cui un "povero cristo" - non ferrato in lingua - non è in grado di "capire" quale vocabolario "sia nel giusto". La lingua deve essere una e una sola!! :evil:

Inviato: gio, 21 dic 2006 23:24
di Fausto Raso
A proposito di oscillazioni grafiche. Quasi tutti i vocabolari "oscillano" sulla grafia e sull'accentazione di monòlito. Chi registra monolíto, chi, addirittura, monolíte. La sola forma corretta "dovrebbe" essere monòlito in quanto rispecchia la provenienza greco-latina, e nell'accentazione e nella grafia. Per quanto attiene a monolíte mi viene in mente... una sola lite. :lol:
Ho trovato un'altra "oscillazione": mirallegro, miralegro, mi ralegro. Non solo: chi dà questo sostantivo variabile, chi invariabile: i mirallegri, i mirallegro. :shock:

Inviato: sab, 23 dic 2006 22:07
di Marco1971
Sono perfettamente d’accordo con lei: monòlito, e tutto il resto è spazzatura. ;) Il DISC raccomanda di evitare la pronuncia piana, e cosí il DOP. Quanto a monolíte, in effetti, fa venire in mente un ipotetico antonimo polilíte! :D

Per quel che riguarda mirallegro, è questa la grafia esatta. Il plurale regolare in -i è quello della tradizione letteraria (e l’unica possibilità per il DOP); tuttavia mi sembra accettabile anche l’invariabilità, trattandosi d’una forma verbale.

Inviato: lun, 22 gen 2007 12:54
di bubu7
bubu7 ha scritto:
Infarinato ha scritto: da(p)pertutto non è registrato a lemma;
L’avevo notato anch’io. L’ho segnalato al nostro Luciano e sto aspettando una sua risposta. Appena mi arriva vi faccio sapere. :)
Infarinato ha scritto:soprattutto: la grafia con consonante scempia non è registrata, la pronuncia corrispondente è indicata come «meno frequente e trascurata».
Nell’integrazione al DiPI è registrata anche la grafia scempia con l’indicazione «da evitare» per grafia e pronuncia.
Ci sono novità. :)
Dopo un intenso e proficuo scambio epistolare col Canepari sono riuscito a convincerlo dell’opportunità d’inserire il termine nel DiPI.
La versione per dappertutto dovrebbe essere:

dappertutto:
Varianti grafiche:
(↕ da per tutto, ↕↓ -aper-)
Pronunce:
forma univerbata: dapper’tutto, ↓ daper-
forma da per tutto: daper-.dapper-

Questa versione vale a meno di miei fraintendimenti.

Ricordo che la freccia doppia qui indica: “grafia intenzionale nella letteratura classica ma grafia trascurata nei testi moderni”; e la freccia in basso: “grafia/pronuncia trascurata”.
L’accoppiamento freccia doppia/freccia in basso, usato in pochi altri casi nel DiPI, significa che anche nei testi della letteratura classica la grafia può essere dovuta a trascuratezza, com’è il caso di chiaccherare e derivati.

Per soprattutto, la freccia in basso (“grafia trascurata”) che precede la grafia scempia sopratutto nell’integrazione al DiPI, si trasforma (se ho capito bene) in una freccia doppia, col significato testé esposto. Sempre la freccia doppia precederà (qui sono sicuro) l’ulteriore integrazione della grafia separata: sopra tutto.

Inviato: gio, 01 feb 2007 10:29
di bubu7
bubu7 ha scritto: La versione per dappertutto dovrebbe essere:

dappertutto:
Varianti grafiche:
(↕ da per tutto, ↕↓ -aper-)
Pronunce:
forma univerbata: dapper’tutto, ↓ daper-
forma da per tutto: daper-.dapper-

Questa versione vale a meno di miei fraintendimenti.

Ricordo che la freccia doppia qui indica: “grafia intenzionale nella letteratura classica ma grafia trascurata nei testi moderni”; e la freccia in basso: “grafia/pronuncia trascurata”.
L’accoppiamento freccia doppia/freccia in basso, usato in pochi altri casi nel DiPI, significa che anche nei testi della letteratura classica la grafia può essere dovuta a trascuratezza, com’è il caso di chiaccherare e derivati.

Per soprattutto, la freccia in basso (“grafia trascurata”) che precede la grafia scempia sopratutto nell’integrazione al DiPI, si trasforma (se ho capito bene) in una freccia doppia, col significato testé esposto. Sempre la freccia doppia precederà (qui sono sicuro) l’ulteriore integrazione della grafia separata: sopra tutto.
Riporto la versione consolidata:

dappertutto:
Varianti grafiche:
(↕da per tutto, ↕/↓-aper-)
Pronunce:
dapper'tutto, ↓daper-

soprattutto:
Varianti grafiche:
(↓-atu-, ↕-a tu-)
Pronunce:
soprat'tutto, ↓-a'tu-

Inviato: gio, 01 feb 2007 16:41
di bubu7
bubu7 ha scritto: Riporto la versione consolidata:
[...]
Pronunce:
soprat'tutto, ↓-a'tu-
Scusate, ho fatto un piccolo errore e mancava l'indicazione della pronuncia di una variante grafica:

da per tutto:
Pronunce:
daper'tutto. dapper-

dappertutto:
Varianti grafiche:
(↕da per tutto, ↕/↓-aper-)
Pronunce:
dapper'tutto, ↓daper-

soprattutto:
Varianti grafiche:
(↓-atu-, ↕-a tu-)
Pronunce:
soprat'tutto; ↓-a'tu-[/