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«Venire in ausilio»

Inviato: mar, 14 mar 2017 19:11
di puer
Può essere considerata corretta l'espressione "venire in ausilio", come nella frase:" Gigi venne in ausilio a Giovanni"? Grazie a chi interverrà.

Inviato: mar, 14 mar 2017 20:04
di Millermann
Uhm... sono un po' perplesso. Da un lato mi sembra che, essendo ausilio un sinonimo di aiuto, non dovrebbero esserci particolari problemi, a parte il registro piú elevato.
Dall'altro, mi pare un po' insolito l'uso di ausilio riferito a una persona: voglio dire che mi suonerebbe piú naturale una frase come «il martello venne in ausilio al carpentiere», in cui «venire» ha significato figurato. :)

Inviato: mar, 14 mar 2017 21:10
di Ferdinand Bardamu
Ausilio si può benissimo usare anche in riferimento a una persona. Tant’è che è il primo risultato sul Treccani:
  • Aiuto; è termine usato soprattutto nel linguaggio sostenuto e solenne (essere d’a., chiedere l’a. divino), o, con tono medio, nell’espressione con l’a. di (con l’a. di strumenti ottici perfezionati, con l’a. di mezzi elettronici, con l’a. dei più moderni metodi di documentazione, ecc.), e come denominazione (del Buon A.) di varie congregazioni e confraternite mariane femminili, dedite al soccorso dei poveri e degli ammalati, così dette in onore di s. Maria Ausiliatrice.
Come ha giustamente fatto notare lei, Millermann, il tono di ausilio cosí adoperato è assai sostenuto, perciò stonerebbe se inserito in una frase di registro basso.

Nell’esempio portato da Puer, a mio avviso l’uso dell’ipocoristico Gigi fa sí che venire in ausilio sia fuori posto (a meno che la frase non abbia una connotazione scherzosa o ironica).