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Inviato: dom, 14 mag 2017 1:53
di Freelancer
Ferdinand Bardamu ha scritto:Dissento soltanto sulla «piena cittadinanza» di parole come bar, sport e film: benché siano tollerabili per ragioni di buon senso (sono ormai entrate nel lessico fondamentale), rimangono strutturalmente parole meteche, per dirla con Migliorini.
Confesso che solo ora mi sono finalmente deciso a guardare la definizione di meteco (sul Devoto-Oli 2010) pur avendo letto le parole di Migliorini citate qui innumerevoli volte (che per amor di precisione non ha scritto strutturalmente, ma solo [...] meteche, non italiane [non ha nessuna importanza ai fini di questa discussione, ovviamente intendeva proprio questo]) anni e anni fa.

Ebbene, meteco era, nell'antica Grecia, il forestiero libero, che risiedeva stabilmente in una città, escluso dalla partecipazione attiva alla politica e gravato di particolari imposte.

E per estensione: straniero stabilitosi nel territorio di uno stato e guardato con ostilità.

Mi sembra pertanto che l'analogia non regga. Queste parole sono forestiere libere e risiedono stabilmente nella lingua italiana, ma non sono escluse dalla partecipazione attiva alle attività linguistiche (e hanno anzi generato una prole numerosissima, come ricordato sopra), né sono gravate da particolari imposte. Insomma, circolano senza alcun impedimento.

E riguardo al significato esteso, si sono sì stabilite nel territorio italiano, ma non sono guardate con ostilità (tranne che da uno sparuto gruppo di persone).

Si può quindi dire che sono meteche? Non ne sono tanto sicuro...

Inviato: dom, 14 mag 2017 13:24
di Animo Grato
Freelancer ha scritto:[U]no sparuto gruppo di persone
Noialtri pochi, beati noi...

Inviato: dom, 14 mag 2017 14:38
di valerio_vanni
Ferdinand Bardamu ha scritto:Personalmente non posso far altro che esprimere il mio rammarico per la scomparsa del potere dell’italiano di adattare le parole. È un peccato che sia cosí, perché i suddetti forestierismi hanno dato vita a derivati, questi sí, italiani pleno iure, come sportivo, filmare, filmico, filmetto, baretto, barista. Soltanto la base rimane nella sua veste straniera.
L'adattamento dei derivati, però, non è così in crisi.
Alcuni suffissi ormai prendono piede, per esempio "-er" e "-ing", ma continuano lo stesso a formarsi verbi (rigorosamente nella prima coniugazione, peccato per le altre!).

Mi viene in mente il ping informatico: si è formato un verbo pingare regolarmente coniugato.

Inviato: dom, 14 mag 2017 18:04
di Don Antonio
Mi scusino, ritornando sul termine bar, non volevo indicare o affermare che bar sia un forestierismo che vada ad ogni costo estromesso dal parlato quotidiano. Volevo solo far presente, visto che il materiale del gruppo da Loro formato è così ricercato, preciso e ben selezionato (motivo che mi ha fatto pensare di iscrivermi a questo gruppo, tra i diversi esistenti), che fu formata ed ancora viene utilizzata anche la parola quisisana (F.T. Marinetti), la quale penso possa essere semplicemente affiancata alla parola bar ed anche a tutte quelle che la sostituiscono, come possono essere locale, caffè o caffetteria, barre o mescita.
Credo che il vostro foro, oltre che cercare di trovare e proporre traducenti italiani per termini forestieri che entrano nella lingua italiana, cominci ad avere anche un certo valore storico-culturale. Per questo credo che l'inserimento di tutti i traducenti, anche di parole già acclimatate nella nostra lingua e nel nostro parlato quotidiano, sia importante. Faccio un esempio: ho visto che nella vostra lista è finalmente (e doverosamente a parer mio) comparso il termine diporto. Perché dico finalmente: la lingua segue (purtroppo o per fortuna) delle mode, in questo momento è in voga la lingua inglese, ma chi ci dice che presto non lo sia lo spagnolo, il francese o l'esperanto? E se la prossima lingua di riferimento diventasse lo spagnolo? Chi ci dice che non torni in voga il termine diporto? E se ci trovassimo a leggere "La gazzetta del diporto"? D'altronde "La gazzetta dello sport" è stata anche "La gazzetta sportiva". Comunque ribadisco la mia posizione, non penso certamente di sostituire la parola bar (contro il cui utilizzo non ho nulla), anche se, personalmente, uso e scrivo barre. Solo mi sembra interessante anche non porre limiti alla provvidenza od alle fortune di un termine (nel tal caso quisibeve) che, anche se per lungo tempo dimenticato, sta tornando di moda. Polibibita per esempio sta vivendo una nuova vita e credo che finirà per imporsi, poiché questo tipo di bevanda è sempre più richiesta e ne nascono continuamente di nuove, grazie anche all'interessamento commerciale di alcune case liquoristiche italiane come "Vecchia Romagna", "Cocchi", "Cedrata Tassoni", "Campari" ed altre... (lavoro nel settore bar). Non vorrei aver creato dei dissensi, poiché forse, per molti, questi sono temi già ampiamente trattati, ma non avendo visto quisibeve e polibibita nella lista ho pensato (forse ingenuamente?) di intervenire in questo senso...

Re: «Bar» e «spa»

Inviato: dom, 04 giu 2023 12:02
di Carnby
Per bar, nel senso italiano, si potrebbe usare bar-caffè, dato che è essenzialmente un café. Il problema più grosso è barista, che ha assunto, a livello internazionale, lo specialista del caffè nei locali e non quello di mescita di alcolici che è rimasto barman o bartender (e c’è anche chi distingue tra questi due). Bartender è più comune negli Stati Uniti, qui mi pare prevalga barman. Chissà se potrebbe funzionare bartendiere.

Re: «Bar» e «spa»

Inviato: mar, 15 ago 2023 11:56
di SamueleBozzato
La parola bar essendo meteca può essere accettata come troncamento. La parola "ufficiale" comunque sarà bare, possibile adattamento. Ad esempio sulle insegne dei bari "Bar Rossi" andrebbe benissimo. Infine per bare si utilizzerà nel parlato: "Andiamo al bare?". Però va bene anche il 'troncamento'.