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«Incoming» e «outgoing» (turismo)

Inviato: mer, 19 apr 2017 16:21
di Millermann
Ecco una definizione trovata in Rete:
«Il turismo incoming (detto anche turismo inbound) è il turismo in entrata, cioè i viaggi effettuati all'interno di un Paese dai non residenti. Per fare un esempio, si tratta del flusso degli stranieri che vengono in vacanza o in viaggio di lavoro in Italia. Per contro, si definisce turismo outgoing (detto anche outbound), il turismo in uscita, vale a dire il flusso di persone residenti in un Paese che vanno in un altro. A titolo esemplificativo, si tratta dei viaggiatori italiani che decidono di andare in vacanza all'estero.»

Mi sembra che i termini incoming e outgoing siano piú usati in italiano, mentre in inglese si preferiscono inbound e outbound, come si evince dalla seguente definizione tratta dalla Guichipedia inglese:

«In 1994, the United Nations identified three forms of tourism in its Recommendations on Tourism Statistics:
• Domestic tourism, involving residents of the given country traveling only within this country
• Inbound tourism, involving non-residents traveling in the given country
• Outbound tourism, involving residents traveling in another country»

Ora, è chiaro che la traduzione italiana è semplice e immediata: (turismo) in entrata/in uscita, come si può leggere anche qui.

Noto, però, che la coppia di anglicismi è sempre piú spesso usata in forma sostantivata. Ad esempio:
Wikipedia alla voce «Operatore turistico» ha scritto:Gli operatori turistici possono essere variamente classificati. Dal punto di vista dell'area geografica in cui operano si possono distinguere:
• gli operatori turistici specializzati nell'outgoing, cioè nell'organizzazione di viaggi all'estero;
• gli operatori turistici che si occupano di incoming, organizzando viaggi nel loro paese destinati a una clientela estera;
[…]
In questo caso, come potremmo rendere incoming e outgoing, a meno di voler ricorrere a un giro di parole?

(Penso a qualcosa di simile a importazioni/esportazioni o immigrazione/emigrazione; non ritengo, però, sia il caso d'arrivare a *inturismo/esturismo :P)

Re: «Incoming» e «outgoing» (turismo)

Inviato: mer, 19 apr 2017 17:09
di Freelancer
Millermann ha scritto:• gli operatori turistici specializzati nell'outgoing, cioè nell'organizzazione di viaggi all'estero;
• gli operatori turistici che si occupano di incoming, organizzando viaggi nel loro paese destinati a una clientela estera;
[…]

In questo caso, come potremmo rendere incoming e outgoing, a meno di voler ricorrere a un giro di parole?
Stento a capire: dire specializzati nel turismo in uscita e che si occupano di turismo in entrata corrisponderebbe a un giro di parole?

Inviato: mer, 19 apr 2017 18:01
di Ferdinand Bardamu
Riporto qualche passo tratto da Giorgio Castoldi, Nuovo manuale di tecnica turistica e amministrativa, Milano: «Hoepli», 2008 (p. 4):
  • 3.1 IL TURISMO ATTIVO
    Il viaggiatore compie, con i suoi spostamenti, turismo attivo.
    Gli spostamenti vengono definiti outgoing (outbound) quando sono diretti fuori dalla regione o dal paese di residenza del turista. Sono detti incoming (inbound) gli arrivi in un paese o in una regione di viaggiatori provenienti da altre località. […]
    3.2 IL TURISMO PRODUTTIVO
    È così denominata la produzione di servizi turistici, che possono essere destinati ai turisti in arrivo (e allora si parla di turismo ricettivo), oppure ai turisti in partenza (e allora si parla di turismo outgoing e di viaggi organizzati o package tour).
    Il turismo ricettivo
    Si parla di ricettivo per intendere tutti i servizi forniti ai turisti in arrivo. Il ricettivo viene anche definito incoming. Con quest’ultimo termine, quindi, non si intendono solo gli arrivi dei turisti, ma anche i servizi a essi prestati.
Si evince dunque che incoming può essere tradotto, genericamente, con turisti in arrivo o arrivi; tuttavia, esiste anche un’altra accezione («i servizi forniti ai turisti in arrivo»), resa in italiano con ricettivo. Della seconda accezione, quella «produttiva», di outgoing/outbound non c’è una traduzione univoca: se per il concetto generale si usa turisti in partenza, per l’altro significato o si usa il forestierismo oppure si entra un po’ piú nello specifico («viaggi organizzati», «package tour» cioè pacchetti turistici).

In spagnolo turismo incoming/inbound e turismo outgoing/outbound sono resi rispettivamente con turismo receptivo e turismo emisivo. Si potrebbe proporre dunque:
  • per incoming, turisti in arrivo e (turismo) ricettivo;
  • per outgoing, turisti in partenza e (turismo) emissivo.

Inviato: gio, 20 apr 2017 21:14
di Millermann
Grazie, caro Ferdinand: come sempre, la sua proposta è molto sensata. :)
[Turismo] ricettivo ed emissivo sembrano proprio i termini che cercavo (anche se, certo, "emissione di... turisti" non è cosí idiomatico in italiano come potrebbe esserlo nelle lingue iberiche. ;))

Ho ancora qualche perplessità sulla definizione di Castoldi, che include nell'incoming e nell'outgoing i turisti che provengono o sono diretti in altre regioni, mentre quella dell'ONU (e dell'Organizzazione mondiale del Turismo) fa esclusivamente riferimento ai paesi esteri.
Naturalmente, però, qui ci occupiamo di lingua (e non di turismo), per cui la cosa piú importante è aver trovato dei traducenti adeguati.
Freelancer ha scritto:Stento a capire: dire specializzati nel turismo in uscita e che si occupano di turismo in entrata corrisponderebbe a un giro di parole?
Vabbè, si fa per dire, naturalmente... anzi, per conversare! ;)

Inviato: gio, 20 apr 2017 21:23
di Ferdinand Bardamu
Millermann ha scritto:[Turismo] ricettivo ed emissivo sembrano proprio i termini che cercavo (anche se, certo, "emissione di... turisti" non è cosí idiomatico in italiano come potrebbe esserlo nelle lingue iberiche. ;))
In alcuni documenti francesi (es. qui) si trova tourisme émissif di contro a tourisme réceptif. Per me è sufficiente per prenderlo a modello. :)