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«Ciò non toglie che mi sento/senta»
Inviato: gio, 22 giu 2017 19:39
di malapartiano
Buonasera, la domanda è la seguente: è corretto dire "Quello che dici è vero, ma ciò non toglie che mi sento avvilito."
Oppure dovrei usare il congiuntivo? Si parla di una sensazione.. ma non voglio esprimere incertezza.
Inviato: lun, 03 lug 2017 12:34
di Ivan92
Io uso il congiuntivo.

Inviato: lun, 03 lug 2017 16:19
di Arnoldas
Buona sera, signori! E se io usassi l'indicativo allora la frase non sarebbe corretta?
Inviato: mar, 04 lug 2017 11:49
di Infarinato
Arnoldas ha scritto:Buona sera, signori! E se io usassi l'indicativo allora la frase non sarebbe corretta?
Sarebbe sicuramente accettabile, anche se il congiuntivo qui rappresenta la scelta «piú canonica» / di registro piú alto…
a patto d’includere il soggetto: «Quello che dici è vero, ma ciò non toglie ch’
io mi senta avvilito».
In generale, l’indicativo è obbligatorio [in questo tipo di costruzione] quando ci si riferisca a un fatto realmente accaduto (nel passato, quindi:
e.g., «ciò non toglie che
non sono stato io»), mentre il congiuntivo è preferibile quando ci si riferisca a un fatto non ancora accaduto («ciò non toglie che tu
lo debba fare»), o quando si voglia comunque lasciare un margine di eventualità («ciò non toglie ch’io
mi senta avvilito» [= «mi
possa sentire avvilito»]). Si vedano in proposito gli esempi del Treccani,
s.v. «
tògliere», accezione n. 2e.
Inviato: mar, 04 lug 2017 12:34
di Arnoldas
Penso di aver capito. Grazie.
Inviato: mar, 04 lug 2017 16:57
di Animo Grato
Infarinato ha scritto:Sarebbe sicuramente accettabile, anche se il congiuntivo qui rappresenta la scelta «piú canonica» / di registro piú alto…
a patto d’includere il soggetto: «Quello che dici è vero, ma ciò non toglie ch’
io mi senta avvilito».
Mi viene un dubbio che, da madrelingua, non dovrei avere, ma, come capita a volte, quando si legge di una regola che s'è sempre applicata senza pensarci, alcune certezze scricchiolano. Mi riferisco a quell'obbligo d’includere il soggetto: in questo caso (cioè in presenza di una forma riflessiva) non basta il pronome
mi a dissipare l'ambiguità dovuta all'identica desinenza delle tre forme singolari del congiuntivo presente?
È vero che esistono casi in cui quel
mi senta avvilito potrebbe non essere riflessivo («Quello che dici è vero, ma ciò non toglie che[, quando ne parlo al telefono con mia madre, lei] mi senta avvilito [anche se in realtà io sto benissimo]»), ma mi sembrano decisamente minoritari (e quindi semmai bisognosi, loro sì, di una più esplicita contestualizzazione).
Attendo lumi.
Inviato: mar, 04 lug 2017 18:20
di Arnoldas
Gentili Linguisti, chiedo scusa della mia insistenza però volevo sapere se la frase principale (Ciò non toglie che...) fosse una forma impersonale oppure esprimesse un dubbio o un'opinione personale. Cioè volevo capire per quale motivo la frase dipendente dovesse essere al congiuntivo. Grazie.
Inviato: mar, 04 lug 2017 20:03
di Infarinato
Inviato: mar, 04 lug 2017 20:18
di Infarinato
Animo Grato ha scritto:Infarinato ha scritto:Sarebbe sicuramente accettabile, anche se il congiuntivo qui rappresenta la scelta «piú canonica» / di registro piú alto…
a patto d’includere il soggetto: «Quello che dici è vero, ma ciò non toglie ch’
io mi senta avvilito».
[…] Mi riferisco a quell'obbligo d’includere il soggetto: in questo caso (cioè in presenza di una forma riflessiva) non basta il pronome
mi a dissipare l'ambiguità dovuta all'identica desinenza delle tre forme singolari del congiuntivo presente?
Col congiuntivo presente l’obbligatorietà d’includere il soggetto si ha soltanto per la seconda singolare: per la prima, si può parlare solo di «preferibilità», la desinenza di per sé rimandando piú naturalmente alla terza persona singolare (il contesto può ovviamente aiutare a disambiguare, come in effetti avviene nel nostro caso).
Inviato: mar, 04 lug 2017 20:23
di Arnoldas
Gentile Infarinato, La ringrazio della risposta.
Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
Inviato: sab, 11 lug 2020 22:49
di Gabri
Buonasera. Volevo chiedervi un parere sul significato di queste parole prese dal libro di Vittorino Andreoli, L'uomo col cervello in tasca, 2019: "aprire una mia pagina Facebook dove raccontarmi sarebbe una pubblicità occulta. Per lo stesso motivo non faccio parte di associazioni che non siano esplicitamente cliniche, scientifiche o culturali. Ciò non toglie che io non riconosca la grande utilità e gli aspetti positivi dei social network".
L'ultima frase significa che lui riconosce la grande utilità e gli aspetti positivi dei social o no? Grazie mille
Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
Inviato: sab, 11 lug 2020 23:07
di Marco1971
Ciò non toglie che io non riconosca = Ciò nonostante, io non riconosco. Credo che l’autore abbia fatto confusione, voleva probabilmente dire Ciò non significa che io non riconosca. Si sa che ormai si sta perdendo la conoscenza del senso stesso delle parole e espressioni italiane.
Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
Inviato: sab, 11 lug 2020 23:13
di Gabri
Capisco però Andreoli, oltre ad essere molto colto, è noto anche per essere contro i social network. Quindi può essere che intendesse veramente quello che ha scritto, a questo punto, cioè che non riconosce la grande utilità e gli aspetti positivi dei social network. Giusto? Grazie
Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
Inviato: dom, 12 lug 2020 0:20
di Gabri
Oppure potrebbe essere: questo non significa che io non riconosca la grande utilità e gli aspetti positivi dei social network. Che ne pensate?
Re: «Ciò non toglie che mi sento/senta»
Inviato: dom, 12 lug 2020 0:29
di Marco1971
Cosí com’è scritta, la frase significa che l’autore non riconosce l’utilità e gli aspetti positivi delle reti sociali (sí, reti sociali, non soooscial netuork(e)).