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Inviato: dom, 20 ago 2017 18:18
di Freelancer
PersOnLine ha scritto:[…]
Quando si alzò, pronta ad andarsene, la punii per quell'insubordinazione, infliggendole un dolore, al quale nessun umano sarebbe potuto sopravvivere.
A me non piace
nessun umano - a parte il fatto che
umano è aggettivo, a meno che chi scrive non abbia dimenticato
essere, ma anche così non è che manderebbe in visibilio...
Inviato: dom, 20 ago 2017 20:17
di Marco1971
Eppure, caro Roberto, umano come sostantivo («L’insieme di tutti gli uomini; l’umanità [per lo più al plur.]», Battaglia) è attestato in italiano sin dal Duecento:
Ogni peccato invecchia negli umani… (Cecco d’Ascoli)
Inviato: dom, 20 ago 2017 20:25
di GFR
Visto che si parla di scrittura creativa, eviterei delle forme che suonerebbero come degli scimmiottamenti, seppure "di lusso": “Ho visto cose che voi umani…” da Blade runner
Inviato: dom, 20 ago 2017 20:38
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Eppure, caro Roberto,
umano come sostantivo («L’insieme di tutti gli uomini; l’umanità [per lo più al plur.]», Battaglia) è attestato in italiano sin dal Duecento:
Ogni peccato invecchia negli umani… (Cecco d’Ascoli)
Potrebbe essere un hapax? Quante altre occorrenze esistono dal Duecento ai nostri giorni? Così, tanto per curiosità.
Inviato: dom, 20 ago 2017 20:42
di Marco1971
Nel Battaglia, dopo Cecco, sono citati Cattaneo, Cecchi, e Montale.
Inviato: dom, 20 ago 2017 21:08
di Freelancer
In effetti mi era sfuggito, nel Devoto-Oli, dove dice
anche s.m. con valore neutro: Io, che al divino dall’umano, All’etterno dal tempo era venuto, Dante
e con riferimento all'esempio di Cecco, leggo nel Gradit
5. s.m., solo sing., ciò che è proprio dell'uomo: l'u. e il divino
Insomma - ma dovrei vedere gli esempi degli altri autori citati - mi sembra che l'uso di
umano come sostantivo abbia del peculiare e secondo il contesto e lo stile complessivo, possa stridere. Nel caso di cui ci stiamo occupando - non mi sembra che basti dire
si tratta di scrittura creativa per giustificare qualunque cosa - scrivendo
...a cui nessuno... il significato non cambia e si snellisce la frase.
Inviato: dom, 20 ago 2017 22:48
di Marco1971
E piú in là, sempre nel Devoto-Oli, si legge... e piú in là, nel Gradit, si legge... Il primo lo marca poetico (e solo plurale, il che è sbagliato) e il secondo letterario (spec. al pl.).
Possiamo quindi dire che si tratta di un uso che non fa parte dell'italiano comune ma che si può adoperare i contesti letterari, ricercati, ecc., sia al plurale, sia al singolare.
Inviato: mar, 22 ago 2017 12:46
di Carnby
Ugo Foscolo ha scritto:Celeste è questa / corrispondenza d'amorosi sensi, / celeste dote è negli umani.
Il Devoto-Oli dice esplicitamente che
umano sostantivo, nel senso di ‘essere umano’ si usa
solo al plurale, lo Zingarelli dice
specialmente al plurale. La citazione dantesca si riferisce a un significato leggermente differente ‘ciò che è proprio dell’uomo’, sempre secondo lo Zingarelli.
Inviato: mar, 22 ago 2017 13:29
di G. M.
Nella letteratura fantascientifica,
umano per «essere umano» è comunissimo; ma mi sembra che ormai quest'uso sia molto diffuso
anche al di fuori del genere.
Inviato: mar, 22 ago 2017 23:33
di Marco1971
E, inoltre, ricordiamo, con Luca Serianni (III.8), che «[…] qualunque parola che non sia un nome può assumere, senza modificare la sua forma, funzione nominale (si parla in questi casi di uso sostantivato).» (Si veda anche V.47)
Occorre anche forse sottolineare che le persone addette alla compilazione (o al rifacimento di edizioni precedenti) di dizionari non sono sempre, o non tutti, di una competenza esemplare.
Questo significa che i dizionari posteriori al 2000 (per scegliere una data significativa tonda) non andrebbero presi con la stessa serietà di quelli anteriori.