Del significato dei vocabolari
Inviato: mer, 23 ago 2017 0:16
Credo di averne già parlato, ma giova forse ripeterlo: oggi i dizionari (che sono spesso rifacimenti o scopiazzamenti) non dovrebbero avere tutto quel credito che gli si dà, solo perché è «l’ultima edizione». Appunto, l’ultima edizione è spesso la peggiore.
Perché? Perché i compilatori sono acritici, non hanno alcun senso del passato e del futuro (e men che meno del presente), e per questo motivo registreranno termini superflui, transeunti, specie stranieri, effimeri o no; ma piú termini stranieri ci sono, meglio si vende: perché i dizionari, ricordiamolo e sottolineiamolo, intendono, prima di tutto, vendere il loro prodotto, e non certo dare buoni consigli sul buon uso della lingua italiana.
Tutto questo per sfatare il mito del dizionario, che, oggi, non ci dà piú consigli, ma ci offre uno specchio di come male parliamo e scriviamo.
Perché? Perché i compilatori sono acritici, non hanno alcun senso del passato e del futuro (e men che meno del presente), e per questo motivo registreranno termini superflui, transeunti, specie stranieri, effimeri o no; ma piú termini stranieri ci sono, meglio si vende: perché i dizionari, ricordiamolo e sottolineiamolo, intendono, prima di tutto, vendere il loro prodotto, e non certo dare buoni consigli sul buon uso della lingua italiana.
Tutto questo per sfatare il mito del dizionario, che, oggi, non ci dà piú consigli, ma ci offre uno specchio di come male parliamo e scriviamo.