requisiti

Spazio di discussione su questioni che non rientrano nelle altre categorie, o che ne coinvolgono piú d’una

Moderatore: Cruscanti

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requisiti

Intervento di Freelancer »

Da quel che vedo in rete e anche dal poco che c'è sui dizionari (ma non ho il Battaglia), in generale avere i requisiti si usa quando si parla di persone fisiche ("avere i requisiti per l'ammissione"), soddisfare i requisiti quando si parla di oggetti (ossia, un prodotto soddisfa certi requisiti) e mi chiedo se la seconda espressione derivi, attraverso le traduzioni, dall'influsso dell'espressione inglese, to meet the requirements, o si possa considerare genuinamente italiana, per così dire.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Cito le definizioni del Battaglia:
Requisito³, sm. Caratteristica, condizione, comportamento richiesto (e, anche, accertabile) per il raggiungimento di un determinato scopo. – In partic.: titolo per la partecipazione a un concorso, per l’ottenimento di un ufficio o di una qualifica professionale.

[...] Carducci, II-19-170: Zanichelli ha tutti i requisiti per l’ordinariato, come del resto la maggiorità della commissione ritenne. [...]

4. Caratteristica che un oggetto o una costruzione possiede o deve possedere per essere giudicato adatto allo scopo.

[...] Sbarbaro, 4-59: Passo per goloso e m’appaga una patata lessa appena insaporita di sale, ... ma perché riesca di mio gradimento, sono tanti, riconosco, e cosí imponderabili i requisiti cui deve rispondere che non incoraggio nessuno a imbandirmela.
Per me sono preferibili soddisfare le esigenze e rispondere ai requisiti (che sono anche, tra l’altro, le traduzioni date dal mio bilingue).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Freelancer »

Grazie Marco. Però non viene chiarito il dubbio se soddisfare i requisiti (che ha la maggioranza di risultati con Google rispetto a avere i requisiti e rispondere ai requisiti) abbia all'origine il ricalco traduttivo del modulo inglese to meet the requirements.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Farò una ricerca nella LIZ, ma a prima vista, se fosse un calco, mi pare che avremmo avuto *incontrare i requisiti, o sbaglio? Il verbo soddisfare (transitivo o con a) si usa da gran tempo con parole come esigenze, necessità, obblighi, ecc.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971 ha scritto:Farò una ricerca nella LIZ, ma a prima vista, se fosse un calco, mi pare che avremmo avuto *incontrare i requisiti, o sbaglio? Il verbo soddisfare (transitivo o con a) si usa da gran tempo con parole come esigenze, necessità, obblighi, ecc.
Alimenta il mio dubbio l'esempio che leggo nello Zanichelli inglese-italiano 2003:
This article doesn't meet our requirements, questo articolo non soddisfa le nostre esigenze (o non risponde ai requisiti voluti).
Se altri dizionari bilingui mettono a breve distanza tra di loro soddisfa e risponde, è lecito il sospetto che l'ossessione di molte persone (traduttori inclusi) per la variatio abbia condotto a usare il primo verbo in luogo del secondo e che poi il modulo si sia propagato.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Nessun’occorrenza di soddisfare i requisiti nella LIZ, ma non per questo la riterrei inaccettabile. Mi pare anzi accettabilissima, sebbene piú elegante m’appaia l’espressione rispondere ai requisiti.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971 ha scritto:Nessun’occorrenza di soddisfare i requisiti nella LIZ, ma non per questo la riterrei inaccettabile. Mi pare anzi accettabilissima, sebbene piú elegante m’appaia l’espressione rispondere ai requisiti.
Ma certo. L'errore legato alla parola requisiti, con lei certo saprà, è un altro.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

La storia dei requisiti richiesti? Sono sorpreso (anche se non di questo si tratta) di leggerne un esempio nel dizionario del Gabrielli :shock::
Non può partecipare al concorso perché non ha tutti i requisiti richiesti.
:roll:
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971 ha scritto:La storia dei requisiti richiesti? Sono sorpreso (anche se non di questo si tratta) di leggerne un esempio nel dizionario del Gabrielli :shock::
Non può partecipare al concorso perché non ha tutti i requisiti richiesti.
:roll:
E io l'ho visto sul Devoto-Oli. Sfugge a tutti o quasi, come pure i requisiti necessari. Ma c'è di più: il requisito principale, o fondamentale, o essenziale. Confesso che qualche volta è scappato anche a me, e l'ho visto adoperato almeno una volta anche da Luca Serianni (per questo mi ha colpito). Tutti o quasi tutti insomma hanno in mente per i requisiti una graduatoria di importanza, ossia requisito sta perdendo il suo significato originario avvicinandosi di più a quello generico di semplice qualità o caratteristica.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Se requisito richiesto può essere una tautologia, non condannerei requisito principale, fondamentale o essenziale, espressioni che non ripetono il concetto ma lo specificano: o non ci sono requisiti secondari, o meno importanti?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Freelancer »

Marco1971 ha scritto:Se requisito richiesto può essere una tautologia, non condannerei requisito principale, fondamentale o essenziale, espressioni che non ripetono il concetto ma lo specificano: o non ci sono requisiti secondari, o meno importanti?
Certamente sì se per requisito uso una definizione circolare, ossia lo definisco come una di una serie di caratteristiche o qualità graduate in ordine di importanza; no, se uso per requisito la definizione originale e più propria, ossia una delle caratteristiche o qualità che, tutte insieme, sono richieste per qualcosa (ad esempio i requisiti per l'ammissione a un concorso).
Bue
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Intervento di Bue »

Adesso mi spiego finalmente il significato della (da me) aborrita espressione cristallizzata "solo pari requisiti" che si trova in mezzo a tanti altri obbrobri nel gergo di annunci personali (richiesta alla quale mi rammaricavo sempre di non poter ottemperare, avendo un numero dispari di requisiti).
Non avevo mai provato a sostituire "requisito" con "qualità", "caratteristica".
Uri Burton
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PARI REQUISITI

Intervento di Uri Burton »

E che cosa s'intende quando si dice "pari reguisiti" (o "pari caratterisitiche")?
Grazie in anticipo per la risposta.
Uri Burton
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

In portoghese abbiamo satisfazer os requisitos e in spagnolo satisfacer los requisitos, che non mi sono mai sembrati dei calchi. Però mi associo a Marco1971 dicendo che satisfazer as exigências/satisfacer las exigencias suona più elegante.
Bue
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Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 11:20

Re: PARI REQUISITI

Intervento di Bue »

Uri Burton ha scritto:E che cosa s'intende quando si dice "pari reguisiti" (o "pari caratterisitiche")?
Caratteristiche uguali a quelle dell'inserzionista. Esempio: "Bella presenza, serio, riservato, amante tranquillità cerca pari requisiti per conoscenza ed eventuale relazione sentimentale. Astenersi perditempo".
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