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«Venire a piovere»

Inviato: lun, 13 nov 2017 13:07
di olaszinho
Salve.
In un altro forum di linguistica, mi è capitato d'imbattermi nell'espressione "venire a piovere"; ammetto di non averla mai udita prima. Mi hanno spiegato che è abbastanza comune in alcune parti dell'Italia settentrionale. Mi sapreste cortesemente chiarire se si tratta di una forma accettabile e in qualche modo riconducibile all'italiano standard o è un'espressione colloquiale, di ambito essenzialmente regionale? Grazie a tutti coloro che vorranno intervenire.

Inviato: lun, 13 nov 2017 13:29
di Ferdinand Bardamu
Io uso regolarmente, nel mio italiano regionale, viene (su) da piovere, che ricalca un’analoga espressione dialettale (vién su da pióvare). Può darsi che in altre parti dell’Alta Italia esista una variante con a al posto di da.

Ad ogni modo, per risponderle, si tratta d’un’espressione regionale, colloquiale.

Inviato: lun, 13 nov 2017 14:23
di lorenzos
Che dire allora questa risposta della Crusca?
"Nel caso dei verbi “metereologici” assistiamo a usi variegati [tra ausiliari essere e avere]. Una norma suggerita è quella di distinguere se si intenda un'azione protratta nel tempo o meno: se si vuole dire che “è venuto a piovere” diremo “è piovuto”; se intendiamo che la pioggia “ha continuato a cadere per...” useremo “ha piovuto”.​
Grazie.

Inviato: lun, 13 nov 2017 14:40
di Infarinato
lorenzos ha scritto:Che dire allora questa risposta della Crusca?
"Nel caso dei verbi “metereologici” assistiamo a usi variegati [tra ausiliari essere e avere]. Una norma suggerita è quella di distinguere se si intenda un'azione protratta nel tempo o meno: se si vuole dire che “è venuto a piovere” diremo “è piovuto”; se intendiamo che la pioggia “ha continuato a cadere per...” useremo “ha piovuto”.​
Primo, che c’entra poco o nulla con l’argomento del filone. Secondo, che non è una «risposta della Crusca», sibbene di un occasionale frequentatore del suo fòro. Terzo, che la distinzione in oggetto non è suffragata dalla nostra migliore letteratura.

Inviato: lun, 13 nov 2017 19:20
di Fausto Raso
Infarinato ha scritto:Primo, che c’entra poco o nulla con l’argomento del filone. Secondo, che non è una «risposta della Crusca», sibbene di un occasionale frequentatore del suo fòro. Terzo, che la distinzione in oggetto non è suffragata dalla nostra migliore letteratura.
Infatti. La Crusca non avrebbe scritto (spero!): se si intenda un'azione protratta nel tempo o meno, ma protratta nel tempo o no.

Re: «Venire a piovere»

Inviato: lun, 13 nov 2017 20:09
di Sixie
olaszinho ha scritto: [...] mi è capitato d'imbattermi nell'espressione "venire a piovere"; ammetto di non averla mai udita prima. Mi hanno spiegato che è abbastanza comune in alcune parti dell'Italia settentrionale.
Non ho mai sentito dire "venire a piovere" per "stare per piovere/pioverà" ma sento spesso "chiamare" in riferimento al tempo atmosferico, traduzione dell'espressione dialettale ciamàre (piòva, nève, bèlo/bruto) .
In realtà, anche nella mia variante, esiste una forma per esprimere un infinito futuro vegnére par (dire/pensare) che equivale "essere sul punto di (dire/pensare)" dell'italiano, ma non si usa con i verbi meteorologici.

Inviato: lun, 13 nov 2017 20:51
di Carnby
lorenzos ha scritto:
L’Accademia della Crusca (?) ha scritto:“metereologici”
Onestamente ho più di qualche dubbio che la Crusca scriva o lasci scrivere impunemente *metereologici anziché il corretto meteorologici.

Re: «Venire a piovere»

Inviato: mar, 14 nov 2017 19:30
di Millermann
olaszinho ha scritto:In un altro forum di linguistica, mi è capitato d'imbattermi nell'espressione "venire a piovere"; ammetto di non averla mai udita prima. Mi hanno spiegato che è abbastanza comune in alcune parti dell'Italia settentrionale.
Settentrionale, dice? :?
Io di certo non lo sono, eppure nel mio dialetto è perfettamente normale dire «vène a chjòve» (provo anche a dare la pronuncia: [ˌvɛna:ˈc:ɔve] ;)), anzi è il modo piú idiomatico di dire che «arriva la pioggia».
Per quel che mi risulta, in Calabria l'uso è comune e spontaneo anche in italiano regionale, e non solo al presente: «stamattina è venuto a piovere»; «sbrighiamoci prima che venga a piovere»; «sta per venire a piovere»; eccetera.

Devo dire che io, come parlante, pur considerando quest'espressione di registro colloquiale (e quindi da evitare, ad esempio, in uno scritto) non ho mai dubitato che fosse, se non proprio "panitaliana", almeno comprensibile fino al centro Italia. Insomma, un po' come certe espressioni che consideravo regionali (ad esempio «mi fa caldo» per ho caldo) e poi ho scoperto essere usate anche in Toscana!

Invece, da quanto si evince leggendo la discussione di cui parla, è proprio al centro (e sul versante adriatico) che quest'espressione è sconosciuta. Come dite voi, allora? «Si mette a piovere»? Anche questo è usato nel mio dialetto: «si minte a chiove» [siˌminta:ˈc:ɔve]. :)

Riporto, da un testo di inizio '900, «Gli errori della lingua più comuni nei dialetti meridionali; brevi letture per gli alunni delle scuole inferiori del Mezzogiorno» (qui) il "capitolo" dedicato a quest'espressione:
XXI Viene a piovere...

- Il tempo minaccia; bisogna prendere l'ombrello perchè tra poco viene a piovere...
Così aveva detto Vincenzino al fratello maggiore, Domenico, alunno della seconda Classe del liceo.
— Prendiamo pure il paracqua — rispose costui — Ricordati però che «viene a piovere» non è frase italiana...
— E come si ha a dire? (vedi che parlo alla toscana!...)
— Si deve dire: «sta per piovere», «forse pioverà», «fra poco pioverà», o semplicemente «pioverà».
E la brevissima lezione finì lì.
Quindi l'autore la considerava un meridionalismo.

A me sembra una normale espressione con valore fraseologico come tante altre (es. venire a sapere), in cui venire costituisce un verbo fraseologico grammaticale con valore temporale che, stando al Treccani, «può anche indicare l’inizio di un fatto, di uno stato».

A proposito: il Treccani la dà come contrario di spiovere senz'alcuna glossa:

spiovere¹ /'spjɔvere/
v. intr. […] ≈ smettere di piovere. ↔ piovere, venire a piovere.

Allora che ne dite? La vogliamo sdoganare pure noi? :D

Inviato: mar, 14 nov 2017 20:25
di Carnby
Qui si dice tra poco tu vedi che acqua, perché da me pioggia praticamente non si usa a livello popolare (il verbo però è piòve).

Inviato: mar, 14 nov 2017 22:30
di olaszinho
Millermann, sì, le espressioni si è messo a piovere o si è messo a nevicare mi sono più familiari; d'altro canto, se non erro, immagino che siano molto più diffuse e accettabili di è venuto a piovere. Da una breve indagine, sembra che l'espressione venire a piovere sia sconosciuta nel Salento, Centro Italia, non solo zona adriatica. Faccio fatica ad immaginare un fiorentino o un romano dire: prendi l'ombrello ché viene a piovere. Attendo smentite.
:)

Inviato: mar, 14 nov 2017 23:14
di Carnby
olaszinho ha scritto:Faccio fatica ad immaginare un fiorentino o un romano dire: prendi l'ombrello ché viene a piovere.
In Bassa Valdelsa non l’ho mai sentito.

Inviato: mar, 14 nov 2017 23:30
di lorenzos
Infarinato ha scritto:
lorenzos ha scritto:Che dire allora questa risposta della Crusca?
"Nel caso dei verbi “metereologici” assistiamo a usi variegati [tra ausiliari essere e avere]. Una norma suggerita è quella di distinguere se si intenda un'azione protratta nel tempo o meno: se si vuole dire che “è venuto a piovere” diremo “è piovuto”; se intendiamo che la pioggia “ha continuato a cadere per...” useremo “ha piovuto”.​
Primo, che c’entra poco o nulla con l’argomento del filone. Secondo, che non è una «risposta della Crusca», sibbene di un occasionale frequentatore del suo fòro. Terzo, che la distinzione in oggetto non è suffragata dalla nostra migliore letteratura.
Evidentemente ho molto errato nel non evidenziare "è venuto a piovere".

Inviato: mer, 15 nov 2017 16:48
di lorenzos
Il Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana riporta:
incúr ca l gatt as sfréga sur l’urèila al végn la plöiva,
quando il gatto si strofina l’orecchio viene a piovere (Vicosoprano)

Re: «Venire a piovere»

Inviato: mer, 15 nov 2017 18:24
di Sixie
Millermann ha scritto:Per quel che mi risulta, in Calabria l'uso è comune e spontaneo anche in italiano regionale, e non solo al presente: «stamattina è venuto a piovere»; «sbrighiamoci prima che venga a piovere»; «sta per venire a piovere»; eccetera.
[...]

Allora che ne dite? La vogliamo sdoganare pure noi? :D
Perché no? me ne verrebbe un certo utile nella spiegazione della costruzione inglese con be going to per fare previsioni sul futuro (basate su fatti disponibili al momento):
Look at the clouds. It's going to rain.
Guarda il cielo: viene a piovere. :D
(Anche e forse, meglio: vuol piovere).

Inviato: mer, 15 nov 2017 19:10
di Fausto Raso
Carnby ha scritto:
lorenzos ha scritto:
L’Accademia della Crusca (?) ha scritto:“metereologici”
Onestamente ho più di qualche dubbio che la Crusca scriva o lasci scrivere impunemente *metereologici anziché il corretto meteorologici.
Forse Lorenzos ha visto qui.