lorenzos ha scritto:Aspettando un cavallo di razza, se fosse possibile... che non stesse fuggendo dalla puerilità dei quesiti.
Non pretendo di nitrire, ma ho voluto citare questo suo passaggio per dire che personalmente non ritengo affatto puerile il quesito. Tutt'altro! Le grammatiche che ho potuto consultare si diffondono a lungo sulla concordanza tra protasi e apodosi, ma sono molto evasive (anche quella di Serianni, a meno che non abbia nascosto la trattazione in qualche capitolo che mi è sfuggito) su come ci si debba comportare nelle subordinate di secondo grado, una volta entrati nel "tunnel" di condizionale e congiuntivo.
Nell'italiano di tutti giorni il problema si pone di rado, e comunque ci sono vari stratagemmi per evitarlo quando si è autori, in prima persona, delle frasi che pronunciamo o scriviamo. Ma ricordo che la cosa mi dava dei grattacapi ai tempi del liceo, quando ero alle prese con le versioni: lì, a seconda degli scrittori, non era raro imbattersi in periodi lunghi e articolati, con subordinate di secondo, terzo, quarto grado (spesso nell'originale bastava un participio, che però doveva essere necessariamente svolto per produrre un italiano accettabile), e alla fine di questo labirinto ti aspettava il minotauro di un congiuntivo da coniugare nel tempo giusto.
Se Cesare, quando gli fu comunicato che quella scelta andava fatta non per compiacere la sua vanità, ma affinché il decoro del senato non subisse un danno cui sarebbe poi stato impossibile porre rimedio, avesse temuto che tale esortazione nascondesse un tranello e ritenuto che non sia degno di un generale indietreggiare di fronte al pericolo... e questa era solo la protasi di quel genere di frasi!
In questo esempio fittizio, dopo l'ubriacatura di congiuntivi, mi suonano corretti sia l'
avesse temuto che nascondesse sia il
ritenuto che non sia; certo, con
ritenuto che non fosse si andrebbe più sul sicuro, ma mi pare che, per esprimere un principio generale e, per così dire, atemporale, il congiuntivo presente sia accettabile e persino preferibile. Nonostante il contrasto tra due reggenze identiche con esiti diversi (
temuto che + cong. imperfetto e
ritenuto che + cong. presente).
Un esempio con una struttura più semplice.
Nonostante i suoi errori, non direi che Giulio sia un cretino: questa è sicuramente corretta.
Anche se Giulio sbagliasse tutte le risposte, non lo riterrei un cretino: anche qui, nulla da eccepire. E se le mischio?
Se anche Giulio sbagliasse tutte le risposte, non direi che sia un cretino. Il contrasto tra il congiuntivo imperfetto della protasi e il congiuntivo presente che segue (non direttamente nell'apodosi, ma nella dichiarativa che dipende dall'apodosi) è evidente, ma mi parrebbe strano modificare una frase che era sicuramente e
autonomamente corretta solo perché la sua premessa è passata da un sintagma preposizionale (
nonostante...) a uno verbale (
se sbagliasse...). Del resto, l'ipotetica alternativa (
Se anche Giulio sbagliasse tutte le risposte, non direi che fosse un cretino) mi suona molto peggio (direi improponibile).
Arriviamo finalmente alla frase incriminata:
Se ti concentrassi, sarebbe impossibile che ti...? Se il ragionamento fatto qui sopra è corretto, per analogia verrebbe da dire
sfugga. Ma la premessa di quel ragionamento era che
non direi che sia si può trovare come frase autonoma. Vale lo stesso per
sarebbe impossibile che + cong. presente? Probabilmente sì. Ma anche qui la questione può farsi ingarbugliata.
Immaginerei che egli faccia bene (esempio seriannesco) è corretta, però con
vorrei è di norma il cong. imperfetto (anche se ho appreso, proprio qui su Cruscate, che è possibile anche il cong. presente; ma ammetto che sentire
vorrei che sia chiaro o simili mi gela il sangue nelle vene, pur inchinandomi all'autorità di Marco1971 che cita esempi carducciani).
Insomma, alla fine della fiera le confesso che, più ci rimugino, più mi si confondono le idee e non metterei una mano sul fuoco per nessuna delle due soluzioni. La stessa mano che pilatescamente mi lavo nella vita di tutti i giorni, in cui dico
Se ti concentrassi, ben difficilmente ti sfuggirebbe.
Perciò mi unisco a lei nell'attesa che qualcuno più sapiente di noi prenda di petto il problema, magari in un filone esplicitamente intitolato
Modi e tempi verbali in dipendenza di congiuntivo (protasi) e condizionale (apodosi) del periodo ipotetico.