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È lecito costruire composti del «che» in caso di necessità?

Inviato: mer, 07 mar 2018 13:12
di Fumettista siciliano
Supponiamo che si debba scrivere una frase come questa:
«Qualunque cosa tu ne pensi, non riuscirai a farmi cambiare idea.»
Non sarebbe strano trovare qualcuno che decida di risparmiare fiato o inchiostro, e dica o scriva così:
«Checché tu ne pensi, non riuscirai a farmi cambiare idea.»
Premesso questo, passiamo alla situazione che mi ha portato ad aprire questo filone. Proprio qualche giorno fa, mentre discutevo con un amico di autenticazioni di firme per leggi di iniziativa popolare, mi sono trovato a dover scrivere questo messaggio:
«Quindi, in ogni caso, al pubblico ufficiale che autentica le 50.000 firme (500.000 firme per i referendum) va dato un onorario stabilito dalla legge, quale che sia la cifra
La mia domanda è questa: così come esistono composti del «che» i quali permettono di scrivere in forma più compatta espressioni come quelle del primo esempio, sarebbe lecito sostituire il «quale che sia la cifra» della mia seconda frase con qualcos'altro che sia premesso da un «quantocché»?
«Quindi, in ogni caso, al pubblico ufficiale che autentica le 50.000 firme (500.000 firme per i referendum) va dato un onorario stabilito dalla legge, quantocché questo sia.»
È una cosa fattibile? Oppure questa sostituzione non è permessa perché si tratta di una parola non riportata dai vocabolari, anche se di significato che, nel contesto, è palese?

Inviato: mer, 07 mar 2018 14:41
di Millermann
Salve! Vorrei farle notare alcuni particolari che sicuramente le potranno servire.
Primo: checché è la forma univerbata di che che, e si scrive cosí perché il primo che provoca raddoppiamento fonosintattico.
Perciò la forma univerbata di quanto che sarebbe semplicemente quantoché, giacché (;)) quanto non raddoppia.
Secondo: non è vero che quantoché non compare nei dizionari!
Perciò lo può usare, dopo essersi sincerato che il significato sia quello che lei cerca. :)

Inviato: mer, 07 mar 2018 14:58
di Infarinato
Millermann ha scritto:[C]hecché è la forma univerbata di che che, e si scrive cosí perché il primo che provoca raddoppiamento fonosintattico.
In realtà, no: checché continua direttamente il latino QUĬD QUĬD, quindi si tratta piú banalmente dell’assimilazione regressiva [sincronica] /d/ + /k/ → /kk/ (QUĬCQUĬD)… ma il risultato è lo stesso. :)