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«Che voi lasciate»
Inviato: gio, 15 mar 2018 17:20
di nicodeb
Buongiorno!
Vi scrivo perché ieri mi è venuto in mente un dubbio di pronuncia: nel congiuntivo della seconda persona plurale del verbo "lasciare" la I si pronuncia (/laʃ'ʃjate/) o è muta (/laʃ'ʃate/)? Mi vien da dire che sia muta come in "facciate", però mi è capitato di sentirla pronunciare, e, perciò, volevo sapere il vostro parere.
Grazie in anticipo!
Re: «Che voi lasciate»
Inviato: gio, 15 mar 2018 17:41
di Infarinato
nicodeb ha scritto:Vi scrivo perché ieri mi è venuto in mente un dubbio di pronuncia: nel congiuntivo della seconda persona plurale del verbo "lasciare" la I si pronuncia (/laʃ'ʃjate/) o è muta (/laʃ'ʃate/)? Mi vien da dire che sia muta come in "facciate"…
È muta, è muta: /laʃ'ʃjate/ non sarebbe fonotatticamente possibile in italiano (e sarebbe difficilmente pronunciabile/percepibile in qualsiasi altra lingua), mentre /laʃʃi'ate/ sarebbe
morfologicamente impossibile.
Inviato: gio, 15 mar 2018 19:19
di nicodeb
Grazie mille!
Re: «Che voi lasciate»
Inviato: sab, 17 mar 2018 17:53
di Carnby
Infarinato ha scritto:
/laʃ'ʃjate/ non sarebbe fonotatticamente possibile in italiano
Oggi, sì; ma mi par di capire che non condivide l’idea che, almeno per un periodo di tempo,
cielo e
celeste si siano differenziate nella pronuncia (/ʧjɛ/ ~ /ʧɛ, anche se si tratta di /ʧ/ e non di /ʃ/).
Infarinato ha scritto:
e sarebbe difficilmente pronunciabile/percepibile in qualsiasi altra lingua
Qui non sono completamente d’accordo: un caso simile (non uguale) è
Chiapas che nello spagnolo corrente si pronuncia ['ʧjapas].
Re: «Che voi lasciate»
Inviato: sab, 17 mar 2018 19:00
di Infarinato
Carnby ha scritto:Infarinato ha scritto:/laʃ'ʃjate/ non sarebbe fonotatticamente possibile in italiano
Oggi, sì; ma mi par di capire che non condivide l’idea che, almeno per un periodo di tempo,
cielo e
celeste si siano differenziate nella pronuncia (/ʧjɛ/ ~ /ʧɛ, anche se si tratta di /ʧ/ e non di /ʃ/).
Sí, su tutto questo (e su
Chiapas, toponimo non proprio iberoromanzo

)
s’è già detto, ma è un caso un po’ diverso,
anche diacronicamente.