Ricordi

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
CarloB
Interventi: 444
Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

Ricordi

Intervento di CarloB »

Tra i modi di dire del vernacolo toscano (Valdarno tra Empoli e Lastra a Signa, 1921-1946) che ogni tanto riaffioravano in bocca a mio padre, anche dopo decenni di radicamento in un'altra regione, me n'è rimasto impresso uno:

Betta e Catèra, poca differenza c'era.

Il significato è chiarissimo. Una ricerca (frettolosa?) su Google e su alcuni siti dedicati ai modi di dire toscani non ha però dato esito. Qualcuno ne ha mai avuto notizia?
CarloB
Interventi: 444
Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

Aggiornamento

Intervento di CarloB »

Proprio stamane, sfogliando in libreria un Dizionario dei proverbi italiani credo recente (mi scuso di non aver annotato il curatore), ho casualmente trovato:

Tant'è Betta quant'è Catèra

non a caso collocato sotto il lemma "zuppa" e i proverbi equivalenti a "Se non è zuppa, è pan bagnato".
Viene definito un "proverbio toscano antico". Giunto però almeno sino agli anni tra le due guerre nella variante che ricordava e citava mio padre, riportata nel mio intervento precedente.
Avatara utente
Fabio48
Interventi: 199
Iscritto in data: mer, 30 nov 2005 8:38
Località: Lucca

Intervento di Fabio48 »

Quando mio padre commentava qualcosa e qualcuno magari gli diceva che le cose non stavano proprio così, lui rispondeva:

se 'un è un lupo, un cane è al sihuro!

Cordialità.
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
CarloB
Interventi: 444
Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

Intervento di CarloB »

Grazie Fabio, e mi scusi per il ritardo nella risposta.
Ho parecchi ricordi di conversazioni con parenti toscani del contado fiorentino, che negli anni '60 del Novecento ripetevano o rammentavano modi di dire e vocaboli ascoltati e assimilati da bambini e probabilmente oggi del tutto dimenticati. Mi chiedo se sia stato fatto un censimento di questi modi di dire, che credo sarebbe di utilità per gli storici della lingua e per gli storici senza aggettivi.
Avatara utente
Fabio48
Interventi: 199
Iscritto in data: mer, 30 nov 2005 8:38
Località: Lucca

Intervento di Fabio48 »

Caro Carlo B questo sito indica una raccolta di modi di dire toscani:
http://www.simonel.com/libreria/toscana.html
Questo invece (on line) ha diversi modi di dire, anche se più che altro della Toscana centro-meridionale: www.massamarittima.info/modididire/a.htm

Solo che per me, il bello di questi detti è riuscire a scoprirne l'origine, ma per molti credo che sia veramente difficile.
Ad esempio, proprio sul secondo sito, c'è un detto che recita: sporco come un bastone da pollaio.
La spiegazione che si legge è che si intende sporco, come il bastone che serviva a mescolare il mangime delle galline. Che sporco sarà mai?
Il bastone veramente sporco del pollaio è invece quello che attraversa tutta la gabbia ad una certa altezza e che fa da "posatoio" ai pennuti; potete ben immaginare quanto (e di cosa) sia sporco.

Mentre è abbastanza facile ,intuire il significato di un detto tipo "dura quanto un gatto sull'Aurelia" , saprebbe ad esempio spiegarsi "Che c'entra il cu..o con le quarant'ore?" che sarebbe poi l'antenato del più brutto "che ci azzecca?" ora tanto di moda?

A proposito... mi fa una rabbia quando la maggior parte di voi scrive: leggete QUI (in azzurro) e cliccandoci sopra ,si va immediatamente sul sito che desiderate porre all'attenzione dei forumisti. Ma come fate?
C'è qualcuno disposto ad insegnarmelo?

Grazie per l'attenzione ed a tutti quanti, i miei migliori auguri di Buone Feste dal più profondo del mio cuore
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Caro Fabio, troverà tutte le spiegazioni qui. :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

Fabio48 ha scritto:Mentre è abbastanza facile ,intuire il significato di un detto tipo "dura quanto un gatto sull'Aurelia" , saprebbe ad esempio spiegarsi "Che c'entra il cu..o con le quarant'ore?" che sarebbe poi l'antenato del più brutto "che ci azzecca?" ora tanto di moda?
Ecco la spiegazione del modo di dire (toscano, volgare). Scrive Carlo Lapucci:
Le quarantore sono una pratica di adorazione diffusasi nel XVI secolo, collegata al periodo di permanenza del corpo di Cristo nel sepolcro (adorazione del sepolcro). Una volta le chiese erano affollate di devoti di questa pratica e si racconta che una donna molto avvenente, sentendosi toccare affettuosamente da un fedele che le stava dietro, si volse chiedendogli bruscamente spiegazione. Il devoto, volendo spiegare che, essendo la chiesa piena, il suo gesto era stato del tutto involontario, le rispose candidamente: Sono le quarantore! Al che l'onesta popolana rispose: E che c'entra il c... con le quarantore? Frase che è diventata proverbiale.
Troverà altri modi di dire in questo sito http://digilander.libero.it/azzcheweb/aforismi2.htm
(con la speranza di non essere redarguito dal cortese Infarinato)
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Avatara utente
Fabio48
Interventi: 199
Iscritto in data: mer, 30 nov 2005 8:38
Località: Lucca

Intervento di Fabio48 »

Carissimo Marco, lei è come sempre di una cortesia unica. La ringrazio infinitamente.

Gentile Fausto Raso, ringrazio anche lei per la sua cortese risposta: avevo di proposito scelto il detto delle "quaranta ore", proprio perché è uno di quei pochi dei quali sapevo l'origine.
Volevo solo fare un esempio per dimostrare come fosse poco facile dedurre la nascita di molti modi di dire: "durare quanto un gatto sull'Aurelia", converrà con me che è molto più deduttivo.

Il sito da lei suggerito ha molti modi di dire, ma purtroppo non le spiegazioni: ad esempio il detto "è un altro paio di maniche", usato comunemente, ha un'origine addirittura romantica che forse molti non conoscono.

Ecco, io ho la curiosità, probabilmente anche sciocca, di conoscere come , da dove e quando nascono questi modi di dire.

Tanti cari auguri gentile Fauso Raso ed un abbraccio a Marco.
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
Bue
Interventi: 866
Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 11:20

Intervento di Bue »

Fabio48 ha scritto:ad esempio il detto "è un altro paio di maniche", usato comunemente, ha un'origine addirittura romantica che forse molti non conoscono.
Ora ci ha messo la curiosita`, mica ci puo` lasciare cosi` sulle spine :) (modo di dire, quest'ultimo, di origine trasparente)!
Avatara utente
u merlu rucà
Moderatore «Dialetti»
Interventi: 1337
Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41

Intervento di u merlu rucà »

Dovrebbe derivare dall'usanza medievale di scambiarsi un paio di maniche tra fidanzati. Se la cosa non andava a buon fine, facilmente subentrava un altro fidanzato, e, quindi, un altro paio di maniche 8)
Avatara utente
u merlu rucà
Moderatore «Dialetti»
Interventi: 1337
Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41

Intervento di u merlu rucà »

Nei dialoghi dell'Aretino si trova questa espressione: Gli diede un bocconcillo di tosco e mandollo al palegro. Chiedo agli amici del forum, e in particolare ai toscani, che cosa significa.
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

Fabio48 ha scritto:
Tanti cari auguri gentile Fauso Raso ed un abbraccio a Marco.
Ringrazio e ricambio, cortese Fabio
fr
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Avatara utente
u merlu rucà
Moderatore «Dialetti»
Interventi: 1337
Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41

Intervento di u merlu rucà »

u merlu rucà ha scritto:Nei dialoghi dell'Aretino si trova questa espressione: Gli diede un bocconcillo di tosco e mandollo al palegro. Chiedo agli amici del forum, e in particolare ai toscani, che cosa significa.
Il palegro dovrebbe essere un'erba se non erro.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Ho trovato questo nel Battaglia:
Palègro, sm. Gerg. Ant. Bara, tomba (nella locuz. Mandare al palegro: uccidere).

Aretino, 20-67: La traditora contentò uno che lo mandò al palegro con tre ferite.

= Etimo incerto.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Bing [Bot] e 17 ospiti