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Quart'ultimo e penultimo

Inviato: gio, 21 dic 2006 0:47
di Fausto Raso
Mi piacerebbe conoscere per quale motivo quartultimo si può scrivere in grafia unita o scissa con l'apostrofo (quart'ultimo); personalmente preferisco la forma unita, mentre penultimo in grafia tassativamente unita. Eppure quartultimo è composto con quarto e ultimo e penultimo con pene (quasi) e ultimo. Con quart'ultimo cade la vocale o e si apostrofa; con penultimo perché non può cadere la vocale e e mettere l'apostrofo (pen'ultimo)?

Inviato: gio, 21 dic 2006 1:16
di Brazilian dude
Perché pene non ha vita autonoma nella lingua? Almeno io non l'ho mai visto. Potrei essere sbagliato, e non sarebbe la prima volta. :)

Inviato: gio, 21 dic 2006 1:17
di Brazilian dude
Certo, ha vita autonoma nella lingua, ma non mi riferivo a quel pene a cui voialtri state pensando!

Inviato: gio, 21 dic 2006 9:25
di Bue
E nemmeno a quella lingua! :oops:

Inviato: gio, 21 dic 2006 12:24
di Fausto Raso
Forse è il caso di specificare (e chiarire) che "pene", nel caso di penultimo, è l'avverbio latino paene che significa quasi, pressoché e simili. Paene ultimus "quasi ultimo".

Inviato: gio, 21 dic 2006 13:11
di bubu7
Lasci perdere quegli zuzzurulloni che l'hanno preceduta. Il motivo è che pene, nel significato da lei indicato, non esiste come parola italiana e quindi non ne può esistere neanche la forma elisa.

Inviato: gio, 21 dic 2006 15:44
di Fausto Raso
bubu7 ha scritto:Il motivo è che pene, nel significato da lei indicato, non esiste come parola italiana e quindi non ne può esistere neanche la forma elisa.
Ha ragione. Il Treccani in linea riporta:
Pène- [dal latino "paene"] primo elemento di parole composte, derivate dal latino (penisola, penultimo) o formate modernamente (penepiano, penombra) nelle quali indica una condizione vicina a quella espressa dal secondo elemento.