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«Semenzine, bullettine, chiodini e cavicchi»

Inviato: gio, 25 ott 2018 13:00
di Maestro Italiano
Ho aperto qui nella sezione dialetti questo filone.
L'altro giorno il mio babbo mi ha detto che gli ci volevano delle semenzine per fissare del compensato in non so dove, al ché sono andato dal ferramenta e gliel'ho comprate e l'ho fatto contento. L'ha piantate, s'è anche schiacciato un dito e se l'è presa con non so chi. Poi tutto è finito com'è cominciato.
Tornando ai fatti linguistici:
Le semenzine, che io sappia, non sono bullettine, quelle con la testa larga, né chiodi da battiscopa, lunghi, in acciaio brunito e con la testa piccola, ma chiodini aventi lo stelo non necessariamente cilindrico.
Va be', se le affermazioni siano esatte o no, volevo sapere come le chiamate, le semenzine, dalle vostre parti.

Inviato: gio, 25 ott 2018 13:35
di Carnby
Si può avere una foto?

Inviato: gio, 25 ott 2018 14:54
di Maestro Italiano
Intanto può guardare qui. Vedendo le foto mi sembra d'avergli comprato quelle che nel sito vengono chiamate sellerine. Mah, a me le hanno vendute per semenzine.
Comunque stiano le cose, nel panorama linguistico italiano abbiamo il nome comune chiodo (con tutte le immaginabili varianti, chiodino, chiodone, ecc.) e abbiamo anche nomi di oggetti affini con uso più specifico: sellerine, bullettine, semenzine, ecc. Buono a sapersi! Magari viene fuori una caterva di altre parole regionali! :) E pensare che in alcune lingue unghia e chiodo condividono la stessa parola. A chi troppo e a chi niente.

Inviato: gio, 25 ott 2018 15:07
di Ferdinand Bardamu
Non sono molto esperto, ma a vederle direi che la parola del mio dialetto per definirle è bròche, che vale «bullette, borchie» (si dice anche bròche de garòfolo per chiodi di garofano).

Inviato: gio, 25 ott 2018 16:36
di Millermann
Anche se non sono del mestiere, non avevo mai sentito parlare di semenzine (e neppure di sellerine). Se avessi dovuto indovinare, avrei pensato che si trattasse di un tipo di pastina! :P
Dalle mie parti, credo (non sono esperto) che quel tipo di chiodo di piccole dimensioni sia chiamato puntina, un termine abbastanza generico (dal Treccani: «Piccolo chiodo con o senza testa, usato in calzoleria e falegnameria») e che, a sua volta, indica pure un formato di pastina. ;)

Aggiungo che, in dialetto, certi chiodi (specie quelli con testa larga, usati un tempo per rinforzare le suole delle calzature e noti come bullette o bomberine) si chiamano «tacci» (al singolare «taccia», dallo spagnolo tacha). :)

Inviato: ven, 26 ott 2018 0:52
di Maestro Italiano
Interessante. Da noi le puntine sono anche chiamate cimici, a loro volta chiamate punesse in Campania. Queste hanno uno scopo diverso, in quanto si conficcano con un dito e servono per fissare dei manifesti ad un tabellone di legno, di sughero o di altri materiali consimili.
Le cimici si riconoscono facilmente dalle semenzine o dalle sellerine. A differenza dei comuni chiodi che si piantano per mezzo di un martello le cimici si conficcano tramite la pressione di un dito, spesso il pollice.
Millerman, un noto linguista disse che in fatto di etimologia gli orecchi bisognerebbe tagliarseli. A me, per esempio, premier mi suona come un elargitore di premium. :)
Affermazione sicuramente veridica, quella del noto linguista; anche se l'orecchio vuole la sua parte, aggiungo nella mia ignoranza. Di quest'ultima, ahimè, pecco assai, tant'è vero che, ad orecchio, nella tanto decantata espressione question time in voga già da tempo io ci vedo più un nome di cavallo da corsa. :)

Inviato: ven, 26 ott 2018 10:43
di lorenzos
Mio padre era falegname ma si industriava anche a risuolarci le scarpe. Per l’uno e l’altro mestiere usava anche le semensete ma con questo termine intendeva quelle lunghe 6-8mm, se più lunghe mi pare fossero ciodeti (chiodini), o forse puntine, non ricordo.
Sicuramente, puntine erano i chiodi fino a 30-35mm a testa... svasata, rasa, ricalcata... a gruppino (mai sentito).

Inviato: ven, 26 ott 2018 11:50
di Ferdinand Bardamu
lorenzos ha scritto:Mio padre era falegname ma si industriava anche a risuolarci le scarpe.
Ah, anche lei è veneto, giusto? Per i chiodini (o bullette o ribattini, non saprei quale sia il termine esatto) con i quali si acconciavano le sgiàvare o sgàlmare, le scarpacce con suole di legno, non ha mai sentito bròca?

Inviato: ven, 26 ott 2018 12:30
di lorenzos
Veneto di madre toscana.
Le sgalmare le ho solo sentite nominare, le broche avevano/hanno la testa larghissima e non so quindi spiegarmi le broche de garofano (ma è comunisssimo ciodi de garofano).

Inviato: ven, 26 ott 2018 12:58
di Ferdinand Bardamu
Beh, la bròca è un chiodino tozzo con la testa larga, perciò una certa somiglianza con il chiodo di garofano c’è.

Le sgàlmare o sgiàvare erano scarpe rozze con la suola rinforzata da bròche. Proprio da ciò, cioè dal fatto queste calzature coi chiodini ticchettavano sul pavimento, deriva l’espressione idiomatica bàtar le bròche, cioè ‹battere i denti (es. per il freddo)›.

Inviato: ven, 26 ott 2018 14:05
di Maestro Italiano
Ferdinand Bardamu ha scritto:Beh, la bròca è un chiodino tozzo con la testa larga, perciò una certa somiglianza con il chiodo di garofano c’è.

Le sgàlmare o sgiàvare erano scarpe rozze con la suola rinforzata da bròche. Proprio da ciò, cioè dal fatto queste calzature coi chiodini ticchettavano sul pavimento, deriva l’espressione idiomatica bàtar le bròche, cioè ‹battere i denti (es. per il freddo)›.
Queste bròche assomigliano nella forma ai tacchetti delle scarpette da calcio.
Mi sembra allora di aver capito che la funzione delle bròche non sia quella di fissare due parti insieme bensì quella di rinforzare la suola.

Inviato: ven, 26 ott 2018 14:19
di Maestro Italiano
lorenzos ha scritto:Mio padre era falegname ma si industriava anche a risuolarci le scarpe. Per l’uno e l’altro mestiere usava anche le semensete ma con questo termine intendeva quelle lunghe 6-8mm, se più lunghe mi pare fossero ciodeti (chiodini), o forse puntine, non ricordo.
Sicuramente, puntine erano i chiodi fino a 30-35mm a testa... svasata, rasa, ricalcata... a gruppino (mai sentito).
Non conoscevo la definizione chiodo a testa gruppino. Buono a sapersi. :)

Inviato: ven, 26 ott 2018 14:29
di Ferdinand Bardamu
Fuori tema
Maestro Italiano ha scritto:Queste bròche assomigliano nella forma ai tacchetti delle scarpette da calcio.
Mi sembra allora di aver capito che la funzione delle bròche non sia quella di fissare due parti insieme bensì quella di rinforzare la suola.
Non ho esperienza diretta dell’oggetto, bensí solo mediata dai racconti dei miei genitori e nonni. Le bròche, a quanto mi hanno detto, servivano sia a tenere insieme la scarpa sia a ritardare l’usura della suola.

Torniamo in tema, ora. :wink:

Inviato: ven, 26 ott 2018 14:54
di lorenzos
Mah, una certa somiglianza sì, ma le brocche sarebbero più simili a puntine da disegno. Forse le broche dei garofani non vengono dai chiodini ma dai germogli, come le brocche del biancospino (e a loro volta i germogli... ).
Credo che bater le broche, più che battere i denti dal freddo (anche) significasse battere i piedi (co' le sgàlmare) per terra per cercare di scaldarseli. Ma vista la somiglianza di quel tacco con l’arcata dentale… (ma la suola di quella sgalmara è di legno? perché si chiodavano anche gli scarponi).
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Verosimilmente le broche sono le borchie.

Inviato: sab, 27 ott 2018 17:06
di u merlu rucà
Nel mio dialetto abbiamo:
selerìne: chiodini bianchi usati dai tappezzieri
pùnte da tapesèi: chiodini neri usati dai tappezzieri
bruchéte: bullette, chiodi per scarpe da lavoro
cambréte: chiodi a u
pùnte: chiodi senza testa
pùnte da listélu: chiodi per i listelli del tetto
pùnte da travétu: chiodi per i travetti del tetto
puntìne: piccoli chiodi senza testa
puntìne a védru: piccoli chiodi senza testa per le cornicette dei vetri