«Disiscrizione»
Inviato: lun, 29 ott 2018 2:28
Recentemente mi sono disiscritto da un sito. Come ho fatto? Semplice! Ho cliccato sulla voce disiscrizione.
Che disicrizione sia una nuova formazione non ci sono dubbi, e di dubbi sulla sua utilità non ne ho, pertanto raccoglie il mio consenso, per quel che conta. Il significato poi mi sembra abbastanza chiaro: il prefisso dis- e il sostantivo iscrizione.
Ora, al di là dei discorsi sulla produttività di questo o quel prefisso, o della "garbabilità", o di altro ancora, prima di intercalare un anglicismo nudo e crudo tra le parole di un dizionario di lingua italiana, io preferisco di gran lunga disiscrizione a unsubscribe.
Peccato che non si trovi sui dizionari di nostra madre lingua. Forse è parola del linguaggio settoriale e non meritevole di entrare a far parte del linguaggio quotidiano? Oppure è una parola che non si vede spesso nei quotidiani e pertanto non presa in considerazione? Oppure è una parola dialettale camuffata da italiano, e quindi bandita?
Oppure, per paradosso, la sua colpa è quella di essere italiana?
Gradirei sapere che cosa ne pensano, cioè del perché dell'assenza di questa parola nei dizionari in linea, i colti frequentatori di Cruscate; ormai l'ultima spiaggia della lingua italiana e dei dialetti della Penisola.
Che disicrizione sia una nuova formazione non ci sono dubbi, e di dubbi sulla sua utilità non ne ho, pertanto raccoglie il mio consenso, per quel che conta. Il significato poi mi sembra abbastanza chiaro: il prefisso dis- e il sostantivo iscrizione.
Ora, al di là dei discorsi sulla produttività di questo o quel prefisso, o della "garbabilità", o di altro ancora, prima di intercalare un anglicismo nudo e crudo tra le parole di un dizionario di lingua italiana, io preferisco di gran lunga disiscrizione a unsubscribe.
Peccato che non si trovi sui dizionari di nostra madre lingua. Forse è parola del linguaggio settoriale e non meritevole di entrare a far parte del linguaggio quotidiano? Oppure è una parola che non si vede spesso nei quotidiani e pertanto non presa in considerazione? Oppure è una parola dialettale camuffata da italiano, e quindi bandita?
Oppure, per paradosso, la sua colpa è quella di essere italiana?
Gradirei sapere che cosa ne pensano, cioè del perché dell'assenza di questa parola nei dizionari in linea, i colti frequentatori di Cruscate; ormai l'ultima spiaggia della lingua italiana e dei dialetti della Penisola.