Ampliamento del genere «neutro» in italiano
Inviato: gio, 29 nov 2018 15:41
Buongiorno!
Vi scrivo riguardo a una questione che mi interessa particolarmente, ovvero il genere grammaticale.
Come immagino tutti voi sappiate, la questione del genere grammaticale è particolarmente dibattuta in italiano, soprattutto da quando Laura Boldrini ha messo in luce la questione dell'adattamento dei termini relativi alle professioni dal maschile al femminile. Ci tengo a precisare fin da subito che non mi trovo d'accordo con lei in quanto secondo me la direzione da prendere non è quella di un'ulteriore separazione linguistica tra uomini e donne, ma piuttosto quella dell'unificazione in un unico genere. Come però?
In italiano sono rimasti dei residui del genere neutro latino, come, ad esempio, il sostantivo «uovo», che al singolare si comporta come un sostantivo maschile, mentre al plurale come un sostantivo femminile con l'eccezione che prende la desinenza del neutro plurale «-a».
Quindi pensavo: perché non ampliare questa piccola categoria per creare un nuovo genere italiano basato su qualcosa di già esistente, in maniera tale da poter avere finalmente un genere grammaticale adatto a riferirsi alle persone in maniera non marcata a livello di genere?
Ecco un po' di esempi:
- il sindaco > le sindaca
- il maestro > le maestra
- l'infermiere > le infermiera
- il cantante > le cantanta (o cantanzia)
- il dottore > le dottora
- il presidente > le presidenta (o presidenzia)
- il medico > le medica
Badate al fatto che non sono sicuro che questi esempi siano etimologicamente plausibili, è per questo che chiedo il vostro parere.
Gli aggettivi si comporterebbero come si comportano con «uovo, uova».
Per esempio:
- il maestro esperto > le maestra esperte
- il dottore abile > le dottora abili
Per quanto riguarda i pronomi, avevo pensato a questo redistribuzione:
- pronomi personali soggetto e complemento oggetto (tonici): esso (sg.), esse (pl.);
- pronomi personali complemento oggetto (atoni): lo (sg.), le (pl.);
- pronomi personali complemento indiretto: gli (sg. e pl.) e glie- (sg. e pl.), entrambi basati sul latino illī, uguale per maschile, femminile e neutro.
Al di là del fatto di suonare bene o male e delle probabilità che questo "nuovo" genere prenda piede, che cosa ne pensate? Più che altro perché l'alternativa che sta prendendo piede è l'asterisco, alternativa che io personalmente trovo poco funzionale (e anche un po' ridicola sinceramente).
Vi scrivo riguardo a una questione che mi interessa particolarmente, ovvero il genere grammaticale.
Come immagino tutti voi sappiate, la questione del genere grammaticale è particolarmente dibattuta in italiano, soprattutto da quando Laura Boldrini ha messo in luce la questione dell'adattamento dei termini relativi alle professioni dal maschile al femminile. Ci tengo a precisare fin da subito che non mi trovo d'accordo con lei in quanto secondo me la direzione da prendere non è quella di un'ulteriore separazione linguistica tra uomini e donne, ma piuttosto quella dell'unificazione in un unico genere. Come però?
In italiano sono rimasti dei residui del genere neutro latino, come, ad esempio, il sostantivo «uovo», che al singolare si comporta come un sostantivo maschile, mentre al plurale come un sostantivo femminile con l'eccezione che prende la desinenza del neutro plurale «-a».
Quindi pensavo: perché non ampliare questa piccola categoria per creare un nuovo genere italiano basato su qualcosa di già esistente, in maniera tale da poter avere finalmente un genere grammaticale adatto a riferirsi alle persone in maniera non marcata a livello di genere?
Ecco un po' di esempi:
- il sindaco > le sindaca
- il maestro > le maestra
- l'infermiere > le infermiera
- il cantante > le cantanta (o cantanzia)
- il dottore > le dottora
- il presidente > le presidenta (o presidenzia)
- il medico > le medica
Badate al fatto che non sono sicuro che questi esempi siano etimologicamente plausibili, è per questo che chiedo il vostro parere.
Gli aggettivi si comporterebbero come si comportano con «uovo, uova».
Per esempio:
- il maestro esperto > le maestra esperte
- il dottore abile > le dottora abili
Per quanto riguarda i pronomi, avevo pensato a questo redistribuzione:
- pronomi personali soggetto e complemento oggetto (tonici): esso (sg.), esse (pl.);
- pronomi personali complemento oggetto (atoni): lo (sg.), le (pl.);
- pronomi personali complemento indiretto: gli (sg. e pl.) e glie- (sg. e pl.), entrambi basati sul latino illī, uguale per maschile, femminile e neutro.
Al di là del fatto di suonare bene o male e delle probabilità che questo "nuovo" genere prenda piede, che cosa ne pensate? Più che altro perché l'alternativa che sta prendendo piede è l'asterisco, alternativa che io personalmente trovo poco funzionale (e anche un po' ridicola sinceramente).