Re: Congiuntivo presente nella pròtasi in D’Annunzio
Inviato: mer, 09 mar 2022 9:48
Ho trovato un altro esempio di protasi al congiuntivo presente col valore potenziale-eventuale:
Per il resto, se si prescinda specialmente dai [sic] Pseudo-Vangeli, parecchi apocrifi non dispiacevano troppo agli stessi dottori cattolici […]. (Giuseppe Bonaccorsi, introduzione a Vangeli apocrifi, Firenze: «Libreria editrice fiorentina», 1948, p. X, grassetto mio)
Dagli esempi fin qui forniti, mi pare di poter dire dunque che questo costrutto, palesemente esemplato sul modello latino, si accompagna, nell’uso moderno, soprattutto a verbi costruiti impersonalmente.
Del resto, e qui mi permetto una digressione fuori fòro ma in tema, in latino il congiuntivo potenziale «tende a essere limitato a frasi formulari con soggetto indeterminato» (Alfonso Traina, Tullio Bertotti, Sintassi normativa della lingua latina, Bologna: «Pàtron editore», 2015, p. 248 / § 236).
La citazione del D’Annunzio potrebbe essere dunque anche impersonale, come ha osservato Don Ferrante, ma la natura di dedica del proemio rende difficile decidere in un senso o nell’altro (non che cambi molto, in realtà, per ciò che qui c’interessa).
Per il resto, se si prescinda specialmente dai [sic] Pseudo-Vangeli, parecchi apocrifi non dispiacevano troppo agli stessi dottori cattolici […]. (Giuseppe Bonaccorsi, introduzione a Vangeli apocrifi, Firenze: «Libreria editrice fiorentina», 1948, p. X, grassetto mio)
Dagli esempi fin qui forniti, mi pare di poter dire dunque che questo costrutto, palesemente esemplato sul modello latino, si accompagna, nell’uso moderno, soprattutto a verbi costruiti impersonalmente.
Del resto, e qui mi permetto una digressione fuori fòro ma in tema, in latino il congiuntivo potenziale «tende a essere limitato a frasi formulari con soggetto indeterminato» (Alfonso Traina, Tullio Bertotti, Sintassi normativa della lingua latina, Bologna: «Pàtron editore», 2015, p. 248 / § 236).
La citazione del D’Annunzio potrebbe essere dunque anche impersonale, come ha osservato Don Ferrante, ma la natura di dedica del proemio rende difficile decidere in un senso o nell’altro (non che cambi molto, in realtà, per ciò che qui c’interessa).