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«Passare da»
Inviato: sab, 07 set 2019 10:33
di olaszinho
Buongiorno.
Vorrei chiedervi cortesemente come considerate l'uso della preposizione da nei seguenti esempî:
Passo dal bar; son passato dal negozio; siamo passati dalla farmacia, ecc. In tutti questi casi, io direi: passo al bar/passo dal barista; son passato al negozio/dal negoziante; siam passati in farmacia/dal farmacista.
Tale uso a me suona strano e persino scorretto, arriverei a definirlo regionale o quanto meno marcato. Mi sbaglio? Probabilmente sì, visto che in molti hanno contestato questa mia affermazione.
Nella Grammatica del Serianni, trovo ciò che riporto di seguito, e sembrerebbe non includere i casi da me riportati:
"Degno di nota il fatto che nelle relazioni di moto a luogo e stato in luogo, la preposizione da colleghi un verbo unicamente con:
a) nomi proprî di persona (e cognomi, soprannomi, ecc.: (vado da Gino);
b) nomi che indicano professione, carica, grado ( andare dal capufficio);
c) pronomi personali (vengo da te);
d) nomi di locali, esercizî pubblici, ecc. (passo da Rosati; siam passati da Tuttifrutti)."
Si tratta di un uso recente, colloquiale, neostandard o vi sono attestazioni anche in letteratura ed è quindi pienamente legittimo in italiano?
Grazie a tutti coloro che vorranno chiarire questo dubbio grammaticale che mi sta arrovellando.
Re: «Passare da»
Inviato: sab, 07 set 2019 11:45
di Millermann
A me le sue frasi sembrano accettabili con entrambe le preposizioni (da/a), con una leggera preferenza per la prima.

Ritengo, però, che ciò dipenda dalla reggenza del verbo
passare, che (in qualche modo) "spinge" a selezionare
da.
Se usassi altri verbi non direi mai
*sono andato dal negozio o
*ho fatto un salto dal negozio! Però con
passare è diverso: in genere si passa
da un luogo
a un altro, per cui mi pare logico dire:
«Sono passato dalla farmacia e poi sono andato al negozio».
«Sono passato prima in farmacia, poi dal negozio e quindi sono tornato a casa».
Quanto agli esempi del Serianni (nomi di locali, ecc.), quelli, sí, potrebbero selezionare
da anche con altri verbi, essendo dei nomi propri; nonostante ciò, guarda caso, l'Autore ha usato il verbo
passare anche lí!

Re: «Passare da»
Inviato: sab, 07 set 2019 16:08
di olaszinho
Millermann, innanzitutto grazie mille per la sua cortese risposta.
Effettivamente il verbo passare sembra per lo più "spingere" per la preposizione
da, ciò non toglie che l'unica frase che riuscirei, forse, a pronunciare è:
passare da casa, quando si tratta di un luogo. Tuttavia, anche in quest'ultimo caso direi istintivamente:
passare a casa, nel senso di fare un salto a casa.
D'altra parte, trovo più naturale dire:
passare in farmacia, in banca o in ufficio. A questo punto, credo che il problema sia mio o, per essere più precisi, dell'italiano parlato nella mia zona. A tal proposito, sarei curioso di conoscere l'opinione di qualche forumista dell'Italia Centrale, anche se immagino che la Toscana faccia storia a sé.
Debbo però evidenziare, a mia parziale discolpa, che sul Treccani non ho trovato neppure un esempio con
passare da, al di fuori di quelli canonici, riportati anche dal Serianni.
Si parla di:
passare in banca; passare nel mio ufficio; passare da me; passare di lì.
http://www.treccani.it/vocabolario/passare/
Re: «Passare da»
Inviato: sab, 07 set 2019 19:37
di Millermann
Non sono, in effetti, cosí numerosi gli esempi dei dizionari con
passare da inteso nel senso qui in discussione.
Vorrei, comunque, farle osservare che (almeno secondo me) la scelta del verbo
passare dovrebbe bastare a configurare automaticamente la frase
sono passato dal negozio come un complemento di
moto per luogo, e non di
moto a luogo quale sarebbe invece
sono andato al negozio.
Il negozio (o chi per esso) rappresenterebbe, cioè, una
tappa intermedia di un percorso che continua, e in cui lo si "attraversa" semplicemente.
Il
Treccani, a proposito di tale complemento, specifica che può essere introdotto dalle preposizioni
per, in, da e fa proprio l'esempio:
Andando a scuola passa da casa mia.
Qui l'idea della "tappa" è chiara, e aggiungo ancora che la scelta di questo verbo mi suggerisce una "fermata" piú breve (perfino nulla) rispetto a, poniamo,
fai un salto a casa mia o simili.

Re: «Passare da»
Inviato: dom, 08 set 2019 9:17
di olaszinho
Millermann ha scritto: sab, 07 set 2019 19:37
Non sono, in effetti, cosí numerosi gli esempi dei dizionari con
passare da inteso nel senso qui in discussione.
Vorrei, comunque, farle osservare che (almeno secondo me) la scelta del verbo
passare dovrebbe bastare a configurare automaticamente la frase
sono passato dal negozio come un complemento di
moto per luogo, e non di
moto a luogo quale sarebbe invece
sono andato al negozio.
Esatto, per me
passare dal negozio, significa esattamente un moto per luogo:
ero sulla strada principale, son passato dal negozio e sono uscito sul retro. In questo caso avrebbe il significato di
attraverso il negozio, mi sbaglio?
A me pare tuttavia che l'impiego di questa preposizione faccia parte di un linguaggio piuttosto colloquiale, che raramente si trova in testi scritti: romanzi, saggi e articoli di giornale. Ciò spiega forse la mia scarsa familiarità con quest'uso della preposizione
da. Ovviamente, attendo di essere smentito, magari con begli esempî tratti dai nostri migliori scrittori.
Se il Treccani afferma che il verbo passare può reggere le preposizioni
di, per,da;
passare al negozio o passare a casa sono da considerarsi errati?!

Certo, esistono certe locuzioni come:
passare al nemico, passare al partito avversario, ma immagino che siano casi diversi.
Quest'articolo è abbastanza illuminante:
http://www.accademiadellacrusca.it/it/l ... eposizione
Re: «Passare da»
Inviato: lun, 09 set 2019 9:28
di lorenzos
Giovanni Comisso
Di ritorno dal mare Mario Amati pensava con insistenza di
passare dal negozio di utensili di legno e sentire se quelle donne erano riescite a trovargli uno di quei bastoni montanari col manico intagliato.
Giosuè Carducci
Alle tre sarò all'Università, e poi
passerò dal negozio.
Re: «Passare da»
Inviato: mar, 10 set 2019 10:15
di olaszinho
La ringrazio Lorenzos, addirittura Carducci!
A questo punto credo che non vi siano più dubbi sull'uso della preposizione
da anche con luoghi, per lo meno quando questi siano familiari. Ciò che mi sorprende, tuttavia, è una certa
ritrosia da parte di molte grammatiche (sia cartacee, sia in rete) a fornire esempî concreti con tale suo. Ci si limita per lo più a segnalare: nomi che indicano professione, carica, grado; pronomi personali e nomi di locali ed esercizî pubblici, persino col verbo passare:
passare da te, passare da Rosati; passare da tua madre, passare da Tuttifrutti. L'unica eccezione sembrerebbe essere
passare da casa, ma la casa rappresenta per antonomasia un luogo conosciuto e familiare.
Questi interventi affrontano una discussione sull'uso della proposizione
da, il cui contenuto è molto simile al quesito iniziale di questo filone:
http://forum.accademiadellacrusca.it/fo ... shtml.html
In relazione al contenuto di questo collegamento, mi chiedo infine quanto influisca l'italiano regionale nella scelta di una o dell'altra preposizione.
A proposito:
passi alla cassa o dalla cassa? Quest'ultimo mai sentito! Certo, meglio in spagnolo:
pase por caja.
