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«Significato ‹referenziale›»

Inviato: sab, 30 nov 2019 14:50
di Marco1971
Mi riferisco a quest’articolo:
In conclusione, sovente, di sovente, soventemente (e spesso) non differiscono tra di loro sul piano del significato referenziale, essendo a tutti gli effetti sinonimi, ma mostrano diversità d’uso significative in relazione ai caratteri del contesto situazionale e del tipo di testo e alla provenienza geografica e collocazione sociale dei parlanti.
Esiste un significato non referenziale? Se si dice che i termini sono sinonimi a tutti gli effetti, ciò non vuol già dire di per sé che il loro significato è lo stesso?

Oziosa prolissità…

Re: «Significato ‹referenziale›»

Inviato: sab, 30 nov 2019 16:17
di Ferdinand Bardamu
E meno male che è il sito della Crusca… Colgo l’occasione per porre una domanda al riguardo: dal momento che referente è inaccettabile, come si può sostituire referenziale? Se al posto di referente è meglio dire designato, possiamo creare un designativo?

Re: «Significato ‹referenziale›»

Inviato: sab, 30 nov 2019 19:03
di Marco1971
E qualcuno, non sapendo, forse, che pesci pigliare, ce li ficcò tutti e due:

…sia per la sua ricorrenza costante nello stile oratorio fascista sia per il suo scarso valore designativo-referenziale, presenta notevoli affinità, non saprei dire quanto ricercate, con gli aggettivi esornativi (epitheta ornantia) dell’epica classica… (Gli italiani trasmessi: la radio, Accademia della Crusca, 1997)

Re: «Significato ‹referenziale›»

Inviato: sab, 30 nov 2019 19:05
di Ferdinand Bardamu
Ah ma la ridondanza è una fissa dei cruscanti, allora. :lol:

Re: «Significato ‹referenziale›»

Inviato: sab, 30 nov 2019 19:56
di Marco1971
Mi sembra una tendenza molto di moda: a scuola ci parlano di «competenze operazionali», come se esistessero competenze non operazionali. È un po’ come parlare di acqua bagnata (contrapposta all’acqua secca) e di fuoco caldo (immaginando l’esistenza di un fuoco freddo)…

Re: «Significato ‹referenziale›»

Inviato: dom, 01 dic 2019 9:05
di lorenzos
Marco1971 ha scritto: sab, 30 nov 2019 14:50Esiste un significato non referenziale?
Per quanto ne capisco, direi di sì: (per me) moglie, coniuge, consorte sono sinonimi a tutti gli effetti sinonimi, ma mostrano diversità d’uso significative.
Riguardo le «competenze operazionali», un geometra ha competenze su come si fa la malta, sulle percentuali dei componenti e sui tempi di miscelamento ma operativamente ne sa, di certo, meno di un manovale.
Mi scuso se ho scoperto l'acqua calda.

Re: «Significato ‹referenziale›»

Inviato: dom, 01 dic 2019 12:37
di Marco1971
Quando le saranno ben chiari i concetti di significato, significante e referente (da ribattezzare designato), le si accenderà la lampadina riguardo al titolo di questo filone.

Per la differenza tra conoscenze, abilità e competenze, la rimando qui. E sono sicuro di non aver bisogno di chiarirle il senso di operazionale. ;)

Re: «Significato ‹referenziale›»

Inviato: gio, 06 feb 2020 20:53
di lorenzos
Trascrivo la risposta che gentilmente il prof. Massimo Cerruti ha voluto dare al quesito che gli ho sottoposto:
"[...]Sì, esiste un significato non referenziale: è il significato sociale, ovvero il significato che un certo elemento linguistico (una parola, una pronuncia, un costrutto sintattico, ecc.) può assumere in relazione ai rapporti tra parlanti. Un elemento linguistico dotato di significato sociale, in altre parole, veicola informazioni sulla provenienza geografica dei parlanti, sulla loro collocazione sociale, o sui caratteri della situazione comunicativa in cui quei parlanti si trovano a interagire. Ad es., toso, guaglione e caruso hanno lo stesso significato referenziale ma diverso significato sociale (forniscono cioè informazioni sulla diversa provenienza geografica dei parlanti); casi analoghi possono essere fegato, coraggio e ardire (con differenze di significato sociale connesse in primo luogo al carattere formale/informale della situazione) oppure, appunto, sovente, di sovente, soventemente (e spesso). Nel testo citato all'interno del forum, che è tratto da una mia risposta a un quesito posto al servizio di Consulenza della Crusca, la questione non è esplicitata. Volendola esprimere apertamente, si sarebbe potuto scrivere così (v. aggiunta in corsivo): "In conclusione, sovente, di sovente, soventemente (e spesso) non differiscono tra di loro sul piano del significato referenziale, essendo a tutti gli effetti sinonimi, ma in termini di significato sociale, ovvero mostrano diversità d’uso significative in relazione ai caratteri del contesto situazionale e del tipo di testo e alla provenienza geografica e collocazione sociale dei parlanti". Spero di aver chiarito almeno un po' il problema; se lo ritiene utile, trasmetta pure quanto le ho scritto ai partecipanti al forum."

Re: «Significato ‹referenziale›»

Inviato: gio, 06 feb 2020 21:14
di Ferdinand Bardamu
Grazie a Lorenzos e al professor Cerruti. Mi chiedo allora quale sia la differenza tra significato sociale e connotazione:?

Re: «Significato ‹referenziale›»

Inviato: gio, 06 feb 2020 22:04
di Marco1971
C’era davvero bisogno di usare il significato figurato di significato per inventare «significato sociale» e ribattezzare cosí i termini tecnici «connotazione» e «registro»? Nel caso di toso/guaglione/caruso si parla di geosinonimi o termini connotati regionalmente; nel caso di fegato/coraggio/ardire si parla di registri (rispettivamente familiare, comune, letterario). Se poi si desidera parlare dell’impatto sociale che l’uso di certi termini può avere, si esula dalla questione, e si elude.

In ogni caso, il discorso non cambia: anche volendo accettare il termine (improprio, non tecnico) «significato sociale», non si esce dal concetto di referenzialità, visto che un termine connotato regionalmente, come negli esempi fatti e come qualsivoglia parola dell’umana favella, fa necessariamente riferimento a una realtà (fisica o astratta).

Non esiste un significato non referenziale, qualunque sia il senso attribuito a questo aggettivo, perché senza designato (o, impropriamente, referente) non c’è significato.

La frase poteva essere scritta cosí (evitando le molte ridondanze): «In conclusione, sovente, di sovente, soventemente (e spesso) sono sinonimi a tutti gli effetti; differiscono soltanto per l’ambito e la frequenza d’uso, e per le connotazioni insite in ciascuno dei termini.»

P.S. Ferdinand mi ha preceduto...