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Una deriva difficile da “governare”

Inviato: mar, 05 apr 2005 18:33
di Max
Sulla Nazione di ieri, c’era un commento di Antonio Patuelli dal titolo “Ma per favore, non chiamateli governatori”. A tutti, infatti, non sarà certamente sfuggito che sui media in questi giorni pre e post elettorali campeggia il termine “governatore” al posto di “presidente” di regione, e si tratta, afferma Patuelli, di un’attribuzione a un soggetto istituzionale italiano di un titolo improprio, che fa riferimento a istituzioni e sistemi politici di Paesi stranieri. Sempre Patuelli sostiene che «…è profondamente sbagliato definire “governatori” i presidenti delle regioni italiane copiando indebitamente il termine proprio degli Usa, dove sono “governatori” i capi dei singoli Stati…». Mi domando, e vi chiedo, come si possa conciliare una simile deriva di significato, della quale in primis sono responsabili i nostri politici, con il Disegno di legge N. 993 per l’istituzione del Consiglio superiore della lingua italiana (CSLI), presentato proprio dagli stessi politici che con nonchalance “riformano” le attribuzioni costituzionali senza passare dal Parlamento?

Saluti,

Inviato: mar, 05 apr 2005 22:13
di Uri Burton
Governatore non è tuttavia un termine estraneo alla lingua ufficiale italiana, e neanche a quella degli enti pontifici. Erano governatori i capi delle amministrazioni coloniali e dei possedimenti oltremare (ad esempio, il Dodecaneso). Governatore era inoltre il capo del municipio di Roma in epoca fascista e governatore è tuttora il responsabile della banca centrale. Non so adesso, ma sicuramente fino a qualche anno fa si chiamava pure governatore l’amministratore (laico) della Città del Vaticano. Nel caso dei presidenti di regione l’improprietà nasce semmai sia dalla palese scimmiottatura (come giustamente ha notato lei) sia dal ricorso a una denominazione che (sempre nella lingua ufficiale italiana) è tradizionalmente riservata a cariche non elettive.
Cordialmente,