«Beneficiario» e «beneficiato»

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Fausto Raso
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«Beneficiario» e «beneficiato»

Intervento di Fausto Raso »

Anche se i vocabolari attestano i due termini l'uno sinonimo dell'altro è consigliabile - a mio avviso - fare un distinguo: beneficiario, colui che può godere di un beneficio; beneficiato, colui che gode o ha goduto di un beneficio: Pasquale sarà il primo beneficiario del/dal provvedimento; Silvano è un beneficiato dal/del provvedimento.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
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Marco1971
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Re: «Beneficiario» e «beneficiato»

Intervento di Marco1971 »

Beneficiario e beneficiato sono sinonimi solo in senso ecclesiastico («titolare di un beneficio ecclesiastico»). In senso bancario e assicurativo si parla solo di beneficiario. Fuori del significato ecclesiastico, beneficiato è adoperato nel linguaggio giuridico in funzione aggettivale nella locuzione erede beneficiato, «chi ottiene un’eredità con beneficio d’inventario».
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Re: «Beneficiario» e «beneficiato»

Intervento di Fausto Raso »

Marco1971 ha scritto: sab, 25 gen 2020 21:52 Beneficiario e beneficiato sono sinonimi solo in senso ecclesiastico («titolare di un beneficio ecclesiastico»). In senso bancario e assicurativo si parla solo di beneficiario. Fuori del significato ecclesiastico, beneficiato è adoperato nel linguaggio giuridico in funzione aggettivale nella locuzione erede beneficiato, «chi ottiene un’eredità con beneficio d’inventario».
"In soldoni", dunque, chi ottiene un beneficio da qualcosa è un beneficiario o un beneficiato? Secondo me è un beneficiato.
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Marco1971
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Re: «Beneficiario» e «beneficiato»

Intervento di Marco1971 »

Sicuramente.

Tuttavia, oggi, beneficiato come sostantivo, in quali contesti concreti si userebbe? Guardando l’esempio di Gozzano (qui sopra nel collegamento al Battaglia), sembra un uso verbale al passivo (da beneficiare [2. Tr.])…
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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