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Incoerenza tra i tempi dei verbi
Inviato: gio, 20 feb 2020 17:35
di rossosolodisera
Come si chiama tecnicamente un'espressione in cui non c'è coerenza di tempi verbali? Mi è sorto questo dubbio da una canzone di Fabrizio De André che dice "quando a mio padre si fermò il cuore non ho provato dolore".
Re: Incoerenza tra i tempi dei verbi
Inviato: ven, 21 feb 2020 17:30
di Ferdinand Bardamu
Non saprei dirle se ci sia un termine tecnico specifico; vorrei solo sottolineare come nel verso di De Andrè non ci sia alcuna incoerenza, se con essa vogliamo intendere un errore.
Il verso citato è tratto dal
Testamento di Tito ed è inserito in questo passo: «Onora il padre, onora la madre / e onora anche il loro bastone, / bacia la mano che ruppe il tuo naso / perché le chiedevi un boccone: / quando a mio padre si fermò il cuore / non ho provato dolore».
Il passato prossimo qui sottolinea «la ‘rilevanza attuale’ del processo (considerato psicologicamente attuale nei suoi perduranti effetti)» (Bertinetto 1986:437 citato dal nostro Marco in un fondamentale intervento sulla
differenza tra passato prossimo e passato remoto).
È infatti consolidata l’inadeguatezza dei termini «passato
remoto» e «passato
prossimo», perché l’«attualità psicologica» del processo che essi descrivono non ha legami col momento in cui è collocato il processo stesso. Come dimostrano gli
esempi che sono già stati fatti in queste stanze, si può usare il passato «prossimo» in riferimento a fatti avvenuti migliaia di anni fa e il passato «remoto» per avvenimenti recentissimi.
Re: Incoerenza tra i tempi dei verbi
Inviato: ven, 28 feb 2020 23:28
di rossosolodisera
Scusi, ma a mio parere l'errore (o licenza che sia) c'è: se intende far riferimento al perdurare degli effetti lo so che posso dire che mi sono danneggiato l'alluce 30 anni fa facendo karatè: ma qui semmai mi sembra il contrario, in quanto se una persona muore, ovvero le si ferma il cuore, è per sempre, a meno che non si sia trattato di un caso eccezionale di pre-morte o di morte apparente, quindi, esigenze metriche a parte si sarebbe potuto e dovuto dire "a mio padre si è fermato il cuore" ("i dinosauri si sono estinti"): mentre il dolore, che De André-Tito sostiene di non aver provato, avrebbe semmai dovuto essere esso al passato remoto perché il dolore, anche ci fosse stato, è la reazione immediata, e per quanto lancinante sia se ne esce. Mi incuriosisce, e nei prossimi giorni andrò a vedere i link che mi ha segnalato (adesso per me è tardi), la possibilità di usare il passato remoto per tempi recentissimi: è un'abitudine diffusa nel meridione (ieri vidi la tua auto davanti al cinematografo) ma a me risulta sbagliata.
Re: Incoerenza tra i tempi dei verbi
Inviato: dom, 01 mar 2020 10:05
di Antonio
Ciao, siccome il passato remoto è indicato per tempi lontani, secondo me, il testo della canzone va bene. L'uso del passato prossimo "ho provato dolore" per rendere l'azione più vicina non è solo una questione temporale, ma di importanza. Il morire è una fatto accaduto e finito, il sentire dolore si proietta verso il presente.