«Come se» + futuro semplice
Inviato: mer, 01 apr 2020 21:34
Buonasera a tutti, colgo l'occasione per ringraziare anticipatamente chiunque si occupi di portare avanti questo forum e gli utenti che, cordialmente, vorranno impiegare un poco del loro tempo a rispondere al mio quesito.
Parlando con un amico, ho formulato la seguente frase: "come se domani non succederà la stessa cosa", la quale mi ha dato da riflettere per tutto il pomeriggio.
Il "se" preceduto da "come", leggo, introduce comparative ipotetiche. Per cui avremo:
- è riverito come se fosse un re (es.)
che, se non erro, equivale a:
- è riverito come lo sarebbe se fosse un re.
Dall'esempio riportato, ne desumo che la frase sopracitata possa essere considerata un'ipotetica dell'irrealtà: appare poco plausibile, se non impossibile, che la persona di cui si fa riferimento nella proposizione possa essere re. La scelta del congiuntivo imperfetto (credo la sola possibile) è dunque comprensibile, oltre che corretta.
Ma nella frase da me formulata: "come se domani non succederà la stessa cosa" (francamente, non ricordo a cosa mi riferissi), benché l'uso del futuro non mi convinca del tutto, non riesco a intravedere lo stesso valore ipotetico dell'esempio precedente. Anzi, non vi trovo alcun valore ipotetico, e nemmeno comparativo: io sono convinto che la cosa di cui sto/ stavo parlando, domani accadrà allo stesso modo di come già è accaduta, e non sto ponendo in essere alcun tentativo di comparazione.
Ergo, in tal caso, l'uso del futuro sarebbe giustificato? E che tipo di proposizione è quella da me formulata?
Rinnovo ancora una volta i miei più sinceri ringraziamenti a coloro i quali risponderanno al mio quesito. Spero di non aver tediato alcuno con questo mio dubbio dilettantesco. Perdonate eventuali errori.
Parlando con un amico, ho formulato la seguente frase: "come se domani non succederà la stessa cosa", la quale mi ha dato da riflettere per tutto il pomeriggio.
Il "se" preceduto da "come", leggo, introduce comparative ipotetiche. Per cui avremo:
- è riverito come se fosse un re (es.)
che, se non erro, equivale a:
- è riverito come lo sarebbe se fosse un re.
Dall'esempio riportato, ne desumo che la frase sopracitata possa essere considerata un'ipotetica dell'irrealtà: appare poco plausibile, se non impossibile, che la persona di cui si fa riferimento nella proposizione possa essere re. La scelta del congiuntivo imperfetto (credo la sola possibile) è dunque comprensibile, oltre che corretta.
Ma nella frase da me formulata: "come se domani non succederà la stessa cosa" (francamente, non ricordo a cosa mi riferissi), benché l'uso del futuro non mi convinca del tutto, non riesco a intravedere lo stesso valore ipotetico dell'esempio precedente. Anzi, non vi trovo alcun valore ipotetico, e nemmeno comparativo: io sono convinto che la cosa di cui sto/ stavo parlando, domani accadrà allo stesso modo di come già è accaduta, e non sto ponendo in essere alcun tentativo di comparazione.
Ergo, in tal caso, l'uso del futuro sarebbe giustificato? E che tipo di proposizione è quella da me formulata?
Rinnovo ancora una volta i miei più sinceri ringraziamenti a coloro i quali risponderanno al mio quesito. Spero di non aver tediato alcuno con questo mio dubbio dilettantesco. Perdonate eventuali errori.