Normalmente mi astengo dall'intervenire negli argomenti relativi alla traduzione.
Ed è un po' che non gioco coi prodotti della Lego.
Già, in casa mia s'è sempre parlato della Lego, della Fiat, della Stampa e della Repubblica, nonostante i miei sapessero benissimo che - per risultare più "à la page" - avrebbero dovuto omettere l'articolo. Da loro sempre adoperato in tutto il corso dell'istruzione - fino alla laurea -. Com'era anche stato nelle generazioni precedenti.
Ma, bando alle polemiche e ai ricordi!
Essendo di formazione criticamente scientifica - e non per voler risultare impopolare a ogni costo - sinceramente non ravviso molta differenza tra "insieme" e "assieme". Voci che ci riconducono nell'ambito logico e matematico della teoria degli insiemi, dove, appunto, nei test scritti in inglese, "set" assume questo significato.
Inserisco un riferimento, che ho reputato interessante, perché riporta due termini, che sono comparsi negli interventi - anche se chi se n'è avvalso non mi pare li abbia, poi, proposti convintamente:
http://www.treccani.it/vocabolario/set/
"Assortimento" è una parola che indica adeguatamente la disponibilità di tutti i "pezzi" e di tutti i "componenti" contenuti nella confezione per poter realizzare un'"ambientazione". Una specie di "set" cinematografico.
E "assortimento" - come "modalità strumentale" di "risorse" - e "ambientazione" - come realizzazione, scopo del gioco - erano i termini che si usavano nella mia famiglia (bimbi, genitori e nonni) e che usavano i miei amichetti sia che si giocasse con i pezzi della Lego o con i "trenini elettrici" di favoloso ricordo.
Nonostante il fatto che all'epoca genitori, nonni (ma anche bisnonni) chiamassero esclusivamente "set" quello cinematografico, continuamente "sollecitati" dal termine inglese che frequentemente compariva sulla stampa e sui media. Certo, se interpellati, sarebbero stati tutti in grado di rispondere che si trattava di una particolare ambientazione/contesto. Ma il termine usato era quello.
Però non si usava nelle realizzazioni dei giochi infantili, caso nel quale si parlava esclusivamente della realistica e completa "ambientazione" realizzata. Purché si fosse stati provvisti dell"'assortimento" adeguato.
Non si poteva, ad es., realizzare l'ambientazione del "canyon dei cow-boy" - così scrivevo nei miei temini - coll'assortimento della polizia urbana...
Questo era - non moltissimi anni fa - l'italiano medio parlato nelle case degli italiani in relazione ai giochi infantili realizzati mediante confezioni prodotte a livello industriale.
P.S.: all'epoca, neppure chi insegnava algebra all'università parlava d'insiemi - nell'intimità familiare -, ma di assortimento. Anche a proposito dei servizi da tavola. Come le mie zie - e prozie ... -. I servizi venivano, infatti, classificati in funzione dell'assortimento disponibile. Si facevano ancora pranzi in casa e, se, ad es., mancavano le "alzate", il servizio era reputato di scarsa funzionalità e rappresentatività ... E se si chiedeva - in un negozio di numismatica o di filatelia - che cosa contenessero confezioni e buste esposte in vetrina, la risposta era - invariabilmente - "un assortimento di francobolli di tutti i paesi europei (era il momento storico del fulgore più luminoso della voce "paese)" o "un assortimento di monete romane dell'epoca di ...". Ma sempre "assortimento".
Mai un bambino o un negoziante avrebbe usato il temine "insieme". A loro del tutto ignoto quale sostantivo. Mi sembra quasi fosse ieri ...