«Congruo»
Inviato: gio, 23 apr 2020 14:19
In un articolo di un noto quotidiano nazionale leggo:
«Una carestia di proporzioni bibliche». Ricorrono a scenari apocalittici le Nazioni Unite nel descrivere quello che la pandemia di Coronavirus rischia di scatenare in termini di mancanza di cibo per un congruo numero di popoli della Terra. Un allarme che impone immediate azioni per assicurare la prosecuzione o la ripresa di scambi considerati essenziali e l’accesso ai finanziamenti necessari a sostenere talune attività produttive di base.
C’è un congruo numero di popoli che possa essere colpito da una carestia? Davvero bisogna ricordare che congruo —che il De Mauro marca come parola comune— significa ‹adeguato, conveniente, opportuno›? Oppure nel frattempo è passato a significare —a mia insaputa— ‹notevole, cospicuo›?
«Una carestia di proporzioni bibliche». Ricorrono a scenari apocalittici le Nazioni Unite nel descrivere quello che la pandemia di Coronavirus rischia di scatenare in termini di mancanza di cibo per un congruo numero di popoli della Terra. Un allarme che impone immediate azioni per assicurare la prosecuzione o la ripresa di scambi considerati essenziali e l’accesso ai finanziamenti necessari a sostenere talune attività produttive di base.
C’è un congruo numero di popoli che possa essere colpito da una carestia? Davvero bisogna ricordare che congruo —che il De Mauro marca come parola comune— significa ‹adeguato, conveniente, opportuno›? Oppure nel frattempo è passato a significare —a mia insaputa— ‹notevole, cospicuo›?