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«Non mi sono prevenuto, ma posso esserlo»

Inviato: mer, 29 apr 2020 17:08
di lem
Buongiorno a tutti.
Visitando i forum ho appreso che la coniugazione del verbo "anticipare" alla forma riflessiva, presenta dei limiti oggettivi. Penso che lo stesso si possa dire per quanto riguarda il verbo "prevenirsi" che infatti non è accreditato. In questo caso, inoltre, entra in gioco una discrepanza semantica tra l'aggettivo "prevenuto" e il verbo che ne ha dato origine.
Spero di non essere faceto, però ritengo che se posso essere prevenuto, sia logico che esista un verbo che descrive l'atto che mi ha reso tale, a maggior ragione se il verbo alla forma base c'è. Per molto tempo ho considerato il verbo "prevenirsi" una corretta alternativa al verbo "premunirsi".
Mi chiedo se altri nella letteratura, come me nel mio piccolo, abbiano fatto uso del verbo "prevenirsi".
Ringrazio anticipatamente per la cortesia.

Re: «Non mi sono prevenuto, ma posso esserlo»

Inviato: mer, 29 apr 2020 22:48
di Marco1971
Un tale uso riflessivo di prevenire non è attestato. Un uso per solito si diffonde attraverso precisi canali, oggi soprattutto la televisione, la stampa e la Rete. L’importante, nel proprio uso personale, in attesa di un’eventuale diffusione su larga scala, è garantire la comprensione, non rallentare o ostacolare la comunicazione.

Mi permetto di farle notare un piccolo errore: *il verbo che ne ha dato origine > il verbo che vi/ci ha dato origine, perché si dà origine a qualcosa, non da (e ne pronominalizza un complemento introdotto da di o da, mentre un complemento introdotto da a si pronominalizza in ci/vi).

Benvenuto/a! :)

Re: «Non mi sono prevenuto, ma posso esserlo»

Inviato: gio, 30 apr 2020 4:09
di lem
Buon giorno, la ringrazio molto.
"Il verbo che vi ha dato origine" :o
Sarà dura correggermi, nuovamente grazie.

Re: «Non mi sono prevenuto, ma posso esserlo»

Inviato: gio, 30 apr 2020 11:57
di lorenzos
Penso che la comprensione, di cui dice Marco1971, non sia dubitabile. In rete ho trovato un paio di attestazioni:
- "Faceva già freddo quella mattina, ma mi ero prevenuto, grazie alla raccomandazione e le cure di mia madre" (Pietro Ingrao, 1990)
- "Or dunque, come ho detto, tu con gente ammantellata sorprendila, ti sei prevenuto?" (Domenico Barone, 1743)
- "In nome della prevenzione, se non ti sei prevenuto, sei colpevole" (Ripa di Meana, 2015)

Re: «Non mi sono prevenuto, ma posso esserlo»

Inviato: ven, 01 mag 2020 4:44
di lem
Buon giorno a tutti.
Grazie Lorenzos, tra i riferimenti che ci ha gentilmente prevenuto, quello firmato Ripa di Meana riporta l’utilizzo che si fa del verbo nelle magistrature, in merito a procedimenti giudiziari, equivale a indicare l’imputato. E’ diverso nel caso del preveniente che è l’appellativo di un togato, (Treccani).

Della voce destinata ai cittadini che hanno debiti giudiziari, non afferro la funzione del verbo, non capisco cosa un prevenuto possa, o più facilmente debba prevenirsi.

Nelle righe di Pietro Ingrao a mio avviso sembra che si intenda mi ero preservato , ma forse questo non coglie una sfumatura, poiché mi ero prevenuto implica in maggior misura l’intervento, e naturalmente mi sono premunito.

Mi piace pensare che il caso di Domenico Barone riporti alla dimensione domestica: ti sei preparato?
Per me è il più interessante.
Non conosco le attinenze tra parare e venire.

Buona giornata