Come ho già fatto nel filone dedicato alla voce locale
garbu /'ga:rbu/ = buco/cavo, inserisco - anche in questo caso - un breve cenno sulle difficoltà di tipo etimologico.
Ovviamente, la voce italiana "chiocciola" - di forma diminutiva - costituisce il risultato di un'intervenuta metatesi rispetto all'etimo latino, ma i processi evolutivi che in essa hanno operato risultano ben comprensibili:
https://en.wiktionary.org/wiki/chiocciola
Gli ispanismi riscontrabili nei dialetti liguri che sono stati trattati derivano dalla voce castigliana
caracol. Tradizionalmente gli etimologisti spagnoli si dilettavano a far derivare il termine castigliano da
cochleare, proveniente, a sua volta, dalla voce latina
cochlea e, nonostante il fatto che i processi evolutivi che sono alla base della lingua di Castiglia non potessero minimamente giustificare l'assunto, si continuava a far finta di nulla.
Si seguiva ancora il paradigma - per la verità fallace - "meglio una risposta sbagliata del silenzio".
Recentemente diverse voci si sono levate contro posizioni - nell'ambito della linguistica - palesemente insostenibili anche se venivano ancora proposte dall'Accademia della lingua.
Si volle, cioè, introdurre l'unico paradigma condivisibile: "meglio il silenzio di una risposta sbagliata". Non legandosi a un responso chiaramente errato si può sempre aver modo di poter ulteriormente riflettere ed elaborare. Mentre le false certezze bloccano ogni ulteriore possibilità di ricerca.
Si riconosce, quindi, attualmente che l'etimologia tradizionalmente proposta risulta
bastante forzada = sufficientemente forzata - anche in castigliano aggettivi e participi verbali possono assumere valore avverbiale -.
Si ammette che esistono voci simili a
caracol nelle lingue che confinano col territorio del castigliano - ad es, il termine francese
escargot - e che esse dovrebbero essere accomunate da un'identica etimologia. Ma questa permane
incierta:
http://etimologias.dechile.net/?caracol