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Tempi verbali

Inviato: ven, 15 mag 2020 11:57
di Enzo Cursio
Buongiorno a tutti. Il dubbio di oggi riguarda i tempi verbali. :oops: La frase è:

Quindici anni sono lunghi da passare in solitudine.
Quando si era trasferito a Transiri il rapporto con Giulia era in crisi e quell'occasione di lavoro, allora, sembrava l'unica soluzio­ne per sistemare i conti e i cuori, da sempre un binomio pernicio­so. Nella speranza assurda che la lontananza avrebbe potuto com­piere il paradosso di riavvicinarli, Libero aveva accettato il tra­sferimento che, inizialmente, doveva essere solo temporaneo.


Il verbo in grassetto è declinato correttamente o sarebbe più giusto potesse compiere il paradosso... ?
Grazie

Re: Tempi verbali

Inviato: ven, 15 mag 2020 14:23
di Marco1971
Come spiegato qui, il condizionale composto esprime il futuro del passato in modo neutro, mentre il congiuntivo trapassato (possibile solo con parole che ammettono il congiuntivo, come qui speranza) gli conferisce un’aura d’incertezza.

Nella sua frase, visto che la speranza è detta assurda, in alternativa al condizionale composto, riterrei piú acconcio il congiuntivo trapassato rispetto all’imperfetto: nella speranza assurda che la lontananza avesse potuto compiere...

Re: Tempi verbali

Inviato: ven, 15 mag 2020 17:09
di Enzo Cursio
Molte grazie Marco. Lei è sempre molto esaustivo :)

Re: Tempi verbali

Inviato: sab, 16 mag 2020 7:56
di lorenzos
Buongiorno a tutti.
Volevo chiedere se solo a me suona inusuale:
"Aveva accettato di trasferirsi nella speranza che l'aria di mare avesse potuto guarirla"?
Vorrei chiedere inoltre com'è che, pur con la certezza, mi sembra migliore il congiuntivo nella frase seguente:
"Ci sono andato senza appuntamento nella certezza che mi avrebbe potuto / potesse ricevere".
Grazie.

Re: Tempi verbali

Inviato: sab, 16 mag 2020 14:22
di Marco1971
Quando si può scegliere, come nei suoi esempi, tra due soluzioni egualmente corrette, si opta per quella che la propria sensibilità preferisce. E la sensibilità linguistica è tanto piú acuta e «veggente» quanto piú si leggono buoni scrittori. Inoltre, come già rilevato spesse volte, il discrimine certezza/incertezza, piú che una regola, è un principio di comodo (una schematizzazione grammaticale) non sempre valido.

Re: Tempi verbali

Inviato: mer, 20 mag 2020 12:23
di lorenzos
Grazie, gentile Marco.
(fondamentale che il discrimine certezza/incertezza non sia sempre valido!)