Cruscate

Buona sera,
perdonate la mia domanda, che potrebbe sembrare elementare, ma quale tempo del congiuntivo sarebbe opportuno adottare per esprimere una frase che, se fosse incardinata su uno dei verbi della certezza, richiederebbe il passato remoto?
Di slancio, avanzerei l'opzione "congiuntivo passato", poiché l'imperfetto implicherebbe la continuità dell'azione.

Esemplifico:

Il maturando si presentò preparato e l'esame andò bene.

Il maturando si presentò preparato e credo che l'esame sia andato bene.

Attendo fiduciosa le vostre delucidazioni.

Grazie

In effetti, non esiste un passato remoto del congiuntivo, e la soluzione del congiuntivo passato può andar bene in un contesto non troppo formale. C’è anche la possibilità letteraria di usare il passato remoto in dipendenza da un verbo di opinione (qui, punto 6), e, infine, basta fare di credo un inciso: …e l’esame andò bene, credo.

La ringrazio, Marco1971. Al di là della soluzione, valida, dell'inciso, che cosa suggerirebbe nel caso la frase segnalata fosse da destinarsi a un contesto formale? Mi scusi se la interpello direttamente, ma leggo sempre con sincera attenzione i suoi interventi. La ringrazio ancora.

O si rinuncia al passato remoto, usando il passato prossimo e il congiuntivo passato; o si aggira la difficoltà per mezzo di un avverbio; o si prende il rischio di essere tacciati d’ignoranza da chi non sa, e si mantiene il passato remoto (si veda l’esempio di D’Annunzio, non isolato, nel collegamento qui sopra):

1) Il maturando si è presentato preparato e credo che l’esame sia andato bene.

2) Il maturando si presentò preparato e presumibilmente l’esame andò bene.

3) Il maturando si presentò preparato e credo che l’esame andò bene.