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«Imbiosimato»
Inviato: ven, 03 lug 2020 22:07
di Zabob
Nella versione collodiana della favola di Marie-Catherine d'Aulnoy
L'uccello turchino (in fr.
L'Oiseau bleu) leggiamo:
Collodi ha scritto:La chiamavano Trotona, perché aveva sul viso delle macchie rossastre, come quelle della trota: i suoi capelli erano così grassi e imbiosimati, da non giovarsene a toccarli e dalla sua pelle giallastra gocciolava l’unto.
Per quel che concerne il significato, ci viene in soccorso l'originale francese:
ses cheveux noirs étaient si gras et si crasseux que l’on n’y pouvait toucher etc., quindi il Collodi con "imbiosimato" voleva rendere l'idea di qualcosa di lercio, sudicio, che susciti repulsione.
Ma donde viene questo termine ignoto ai vocabolari? Si tratta di un toscanismo?
Re: «Imbiosimato»
Inviato: ven, 03 lug 2020 22:13
di Marco1971
Veda
qui (prima colonna).

Re: «Imbiosimato»
Inviato: ven, 03 lug 2020 22:30
di Zabob
Grazie gentile Marco. Converrà che "impomatato", proposto come sinonimo, non reca con sé quell'idea sgradevole presente nel termine "imbiosimato".
Inoltre il GDLI lo dice derivato da
biozzima, ma si rinvengono molte più occorrenze in rete nella forma
bozzima: e in questa veste è registrata nei dizionari. In particolare, nel suo
Vocabolario dell'uso toscano, il Fanfani dà questa definizione:
Pietro Fanfani ha scritto:BÒŻŻIMA. Propriamente si chiama così un Miscuglio di sego e crusca, usato dalle tessitore per rendere unite le fila della tela. Per somiglianza si usa questa parola a dinotare ogni mescolanza di materie immonde.
Re: «Imbiosimato»
Inviato: sab, 04 lug 2020 0:09
di Marco1971
Convengo. Comunque questo imbiosimato sembra un hapax, in Google Libri compare solo questa occorrenza di Collodi (in varie edizioni e in citazioni).
Re: «Imbiosimato»
Inviato: sab, 04 lug 2020 2:42
di Zabob
Marco1971 ha scritto: sab, 04 lug 2020 0:09
Comunque questo
imbiosimato sembra un
hapax, in
Google Libri compare solo questa occorrenza di Collodi (in varie edizioni e in citazioni).
Le dirò: ho rinvenuto su Google Libri una raccolta di commedie in vernacolo fiorentino, il
Saggio di scherzi comici, di Giovanni Battista Zannoni (che fu accademico della Crusca): in una di queste,
La Crezia rincivilita per la creduta vincita di una quaderna, Saverio (il marito della protagonista) pronuncia questa battuta: «Ti dia la saetta alla cioccolata. Quardache chie com'i sono
imbiozzimaco tutte le mane!». Probabilmente le forme dittongate
biozzima e
imbiozzimare sono fiorentine, mentre i vocabolari italiani registrano
bozzima e
imbozzimare.
Nel
Vocabolario di voci e frasi erronee al tutto da fuggirsi nella lingua italiana di Gaetano Valeriani l'autore disapprova (o meglio, fa intendere che i freddi linguai, come altrove egli li chiama, disapproverebbero) la forma
imbosimare:
Valeriani ha scritto:«IMBOSIMARE, quantunque usitatissimo fra' Toscani, che non dicono altrimenti, pur gli schifiltosi voglion che si stia col Lessico, e dicasi IMBOZZIMARE.»
Re: «Imbiosimato»
Inviato: sab, 04 lug 2020 14:54
di Ligure
Anche se - me ne rendo conto (e mi assumo tutte le responsabilità del caso) - fuori tema (se pure nel contesto del lessico collodiano), non ho resistito a segnalare l'uso del verbo "giovarsi" - e dell'ancora più caratteristico "non giovarsi" -, che tuttora ascolto - sia pure più raramente - a Firenze:
http://www.treccani.it/vocabolario/giovare/
In quanto ben poco noto in altre regioni e non trattato finora - almeno, così mi pare - nel fòro.
Re: «Imbiosimato»
Inviato: sab, 04 lug 2020 20:58
di Tecumseh
Fuori tema
Ligure ha scritto: sab, 04 lug 2020 14:54
Anche se - me ne rendo conto (e mi assumo tutte le responsabilità del caso) - fuori tema (se pure nel contesto del lessico collodiano), non ho resistito a segnalare l'uso del verbo "giovarsi" - e dell'ancora più caratteristico "non giovarsi" -, che tuttora ascolto - sia pure più raramente - a Firenze:
http://www.treccani.it/vocabolario/giovare/
In quanto ben poco noto in altre regioni e non trattato finora - almeno, così mi pare - nel fòro.
In Romagna è di uso comune, nonché trasversale: l'ho sempre ascoltato — e proferito — dacché sono al mondo.
Re: «Imbiosimato»
Inviato: dom, 05 lug 2020 12:10
di Ligure
Tornando al tema principale, ho trovato in rete un intervento - a nome di una certa "vyrtuosa" - dal titolo "imbiosima o biosima". L'autrice conferma - relativamente alla sua zone d'origine, toscana, ma lontana dai "territori" del Collodi - l'uso vernacolare della voce imbiosima. Cui attribuisce il significato di brodaglia, pappa, pappetta.
Non inserisco il riferimento, anche se chiunque - tramite le indicazioni che ho fornito - può andare a leggere direttamente il contenuto citato, dal momento che - almeno, relativamente alla mia attuale configurazione di rete - si tratta di un sito particolarmente "fastidioso" in quanto "infestato" da interventi pubblicitari d'ogni tipo.