Vera Gheno, per l’Accademia della Crusca ha scritto:
Articolo del 19 marzo 2020
blastare
Ambito d'uso: giovani, mass media, nuovi media, rete, videogiochi
Ambito d'origine: giovani, rete, videogiochi
Categoria grammaticale: v. trans. (usato anche come intrans.)
Definizione:
attaccare, deridere o zittire, con violenza e pubblicamente (soprattutto sui social network), solitamente da una posizione di forza, chi ha palesemente detto una sciocchezza.
Etimologia: dal verbo inglese
to blast, ‘far esplodere, far brillare, distruggere, far saltare in aria’, con l’aggiunta della desinenza -are della prima coniugazione.
Prima attestazione: (in questo nuovo significato) luglio 2016, con la creazione della pagina Facebook
Enrico Mentana blasta laggente.
Periodo di affermazione: seconda metà 2016, 2017.
Presenza sui dizionari: Nessuna
Repertori: *Treccani Neologismi 2018
Diffusione al: 21 aprile 2019
Google: 26.900 r.
Negli ultimi anni, la progressione è la seguente: 2016 – 1.680; 2017 – 2.550; 2018 – 4.170; 2019 (fino al 21 aprile) – 5.280.
"Il Corriere della Sera": 0 r.
"la Repubblica": 2019 1 r.
"La Stampa": 0 r.
Note
Il verbo, in inglese, è usato anche in senso figurato: il Merriam-Webster riporta il significato di
attack vigorously, cioè ‘attaccare con violenza’, e come esempio d’uso la frase “
blasting their opponents in the media” ‘attaccando con violenza i loro oppositori sui mezzi di comunicazione di massa’; gli
Oxford Dictionaries specificano che esiste un uso informale di
to blast nel significato di
criticize fiercely ‘criticare con veemenza’ e forniscono l’esempio “
the school was blasted by government inspectors” ‘la scuola venne criticata con veemenza dagli ispettori del governo’.
La prima attestazione in assoluto, con il significato affine all’inglese, nel gergo dei videogiochi, è del novembre 1988: “Blastiamoli vivi!”, sulla copertina del periodico dedicato ai videogiochi ZZap!
Fonte:
https://accademiadellacrusca.it/it/paro ... tare/18457
Da un articolo del 1° luglio 2019, sottoposto a revisione tra pari, contenuto in Italiano digitale - IX, 2019/2 (aprile-giugno) Pagine 86-88
Blastare? No, grazie
DOI 10.35948/2532-9006/2020.3095
Licenza CC BY-NC-ND
Copyright: © 2019 Accademia della Crusca
[...] Il significato con cui si trova usato oggi il verbo è piuttosto preciso:
indica l’uso di attaccare, deridere o zittire, con violenza e pubblicamente, solitamente da una posizione di forza e nel contesto dei social network, chi ha detto o scritto una evidente sciocchezza.
[...] Pochi anni dopo, il verbo compare ancora nel linguaggio giovanile, in particolare in quello dell’area romana, acquisendo un senso figurato: si rinviene un’attestazione del
2008 in Slangopedia con il significato di ‘
prendere in giro, deridere, sfottere con decisione, o render palese l’altrui torto con cinismo, senza alcuna pietà’ e in Bruttastoria, altro repertorio di giovanilismi, nel 2013, chiosato come ‘
deridere, umiliare, demolire, usare sarcasmo verso una persona’. Entrambi questi esempi sono citati da Licia Corbolante sul suo blog Terminologia nella ricostruzione della storia del termine, che risale al febbraio 2017.
Mentre i due usi summenzionati esistono anche in inglese, la successiva specializzazione del verbo a indicare la violenta esposizione al pubblico ludibrio della stupidità altrui, in particolare da una posizione di forza e sui social network, è specifica dell’italiano: seguendo all’incirca lo stesso procedimento già visto per
influencer,
è stato preso un verbo inglese dal significato più generico e lo si è sottoposto a una restrizione semantica nell’ambito del gergo della rete. Particolarmente rilevante, per la popolarizzazione del verbo, è risultato l’accostamento con un comportamento ricorrente da parte del giornalista Enrico Mentana [...]
Come spesso accade, il verbo ha attecchito abbastanza diffusamente perché indica un preciso comportamento che si nota soprattutto in rete, ed è difficilmente sostituibile se non con perifrasi: non è schernire, non è deridere, non è svergognare, non è umiliare; è una sorta di unione di tutti i comportamenti summenzionati, con in più l’aggravante che l’azione avviene specificamente da una posizione di forza: l’esperto che blasta l’inesperto, il colto che blasta l’ignorante, lo scienziato che blasta il credulone ecc.
Fonte:
https://id.accademiadellacrusca.org/art ... grazie/289