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Ventiquattr'ore o ventiquattrore
Inviato: gio, 18 gen 2007 11:37
di studioso
Mi sono imbattuto in questo sostantivo, che non di rado è scritto con l'apostrofo per indicare il periodo di tempo e senza apostrofo per indicare la valigetta. Voi che ne pensate?
Inviato: gio, 18 gen 2007 11:57
di bubu7
Le forme consigliabili nei rispettivi casi sono, a mio parere, quelle da lei indicate.
Inviato: gio, 18 gen 2007 12:30
di Marco1971
Nel caso del sostantivo sono ammesse entrambe le grafie (ma preferisco la scrizione univerbata); nel caso dell’espressione temporale, invece, è possibile solo la grafia coll’apostrofo.
Inviato: gio, 18 gen 2007 12:45
di bubu7
Marco1971 ha scritto:...nel caso dell’espressione temporale, invece, è possibile solo la grafia coll’apostrofo.
Non per il GRADIT e per il DISC che ammettono, per esprimere l'arco temporale di un giorno, anche la forma univerbata.
Io comunque, ripeto, in questi casi preferisco la grafia coll'apostrofo.
Inviato: gio, 18 gen 2007 12:49
di Marco1971
Ho parlato di sostantivi. Non è possibile scrivere *Ci vediamo fra ventiquattrore.
Inviato: gio, 18 gen 2007 12:50
di Fausto Raso
bubu7 ha scritto:Le forme consigliabili nei rispettivi casi sono, a mio parere, quelle da lei indicate.
Condivido pienamente quanto scritto da
bubu7.

Inviato: gio, 18 gen 2007 12:54
di Fausto Raso
Marco1971 ha scritto:Ho parlato di sostantivi. Non è possibile scrivere *Ci vediamo fra ventiquattrore.
Qui sono d'accordo con Marco1971.

Inviato: gio, 18 gen 2007 13:48
di bubu7
Marco1971 ha scritto:Ho parlato di sostantivi.
Non capisco.
Anch’io parlavo di sostantivi e sul sostantivo chiedeva lumi la domanda.
Per
esprimere l’arco temporale di un giorno sono ammesse, dal GRADIT e dal DISC, entrambe le forme.
Inviato: gio, 18 gen 2007 14:44
di Infarinato
bubu7 ha scritto:Anch’io parlavo di sostantivi e sul sostantivo chiedeva lumi la domanda.
Per esprimere l’arco temporale di un giorno sono ammesse, dal GRADIT e dal DISC, entrambe le forme.
Il che sarebbe anche cosa buona e giusta, ma, mentre l’esempio del
DISC è ineccepibile (grassetto mio):
3 (al pl.) Arco temporale di un giorno: tornare nelle v.
mi sembra un po’ difficile riconoscere nel
ventiquattrore dell’esempio del
GRADIT (del tutto simile a quello marciano qui sopra)
1 s.f.pl. CO periodo che corrisponde alla durata di un giorno: devo terminare questo lavoro entro v.
un «arco temporale di un giorno» anziché «ventiquattr’ore»
tout court.
Inviato: gio, 18 gen 2007 15:55
di bubu7
Infarinato ha scritto:...mi sembra un po’ difficile...
Un po’ difficile, ma neanche tanto.
Il GRADIT parla di sostantivo, e la definizione dice ‘periodo che corrisponde alla durata di un giorno’ dove per me ‘durata’ equivale a ‘arco temporale’.
Quindi nell’esempio del GRADIT si
deve ipotizzare l’ellissi dell’articolo.
Questo però mi sembra un particolare secondario rispetto alla questione posta e alla risposta che ho dato (che penso sia condivisa anche dai miei interlocutori).
La riporto per chiarezza dei lettori.
Le forme consigliabili, a mio parere, sono quelle indicate da
studioso.
Comunque il GRADIT e il DISC ammettono entrambe le forme per entrambi i significati.

Inviato: gio, 18 gen 2007 17:00
di Infarinato
bubu7 ha scritto:Quindi nell’esempio del GRADIT si deve ipotizzare l’ellissi dell’articolo.
Precisamente… ma Lei sa bene che di ellissi in ellissi si finisce col giustificare tutto, e allora tanto valeva riportare un esempio piú acconcio, ché qui non si vede bene (
sul piano concettuale: l’aspetto grafico è, sí, «secondario») che differenza ci sia tra, appunto,
ventiquattrore e
ventiquattr’ore.

E faccio mie le parole di Marco, che «riporto per chiarezza dei lettori»

:
Marco1971 ha scritto:Nel caso del sostantivo sono ammesse entrambe le grafie (ma preferisco la scrizione univerbata); nel caso dell’espressione temporale, invece, è possibile solo la grafia coll’apostrofo.